Luigi Ghilardi, da Lucca ad eroe nazionale in Messico: sabato il convegno in blibioteca nazionale

Un garibaldino ante litteram, un eroe dei due mondi che al pari di Giuseppe Garibaldi e come molti altri giovani italiani all’indomani della Restaurazione sentì forte la passione, quasi fosse una necessità dell’anima, di ricercare la libertà in patria e altrove. Luis/Luigi Ghilardi, eroe nazionale in Messico, dove nella città di Aguascalientes riposa all’interno del Pantheon de Los Angeles insieme ad altri cinque generali e condottieri messicani, ebbe in realtà origini lucchesi. Figlio di un Nicolao Ghilardi ministro dell’appalto del tabacco e di tale Elisabetta venditrice di tabacco e acquavite, nacque nel 1810 in San Michele, Chiasso Barletti. Da giovane faceva il sellaio, ma presto, intorno alla metà degli anni ’20, di lui si perdono le tracce in città, e lo ritroviamo invece in varie parti del mondo a combattere a favore della libertà dei popoli.

Per rendere omaggio a questa figura di patriota tutto nostrano, ma soprattutto per far conoscere la sua storia ancora ignota alla maggior parte dei lucchesi (il motto Nemo propheta in patria torna calzante) il Comune e la Provincia di Lucca, grazie all’iniziativa dell’associazione Il Vallisneriano e con la qualificata collaborazione del Coordinamento Toscano dei Comitati del Risorgimento e i Comitati per la promozione dei valori risorgimentali di Lucca e Livorno, organizza per sabato prossimo (22 novembre) alla biblioteca statale un convegno, durante il quale, con l’apporto determinante di Fabio Bertini e Carla Sodini, docenti di Storia moderna all’Università di Firenze, verrà delineata la figura di Ghilardi sia come espressione di quel risorgimento di stampo mazziniano-garibaldino che lo portò a combattere per la libertà in Europa e in America, sia come scrittore d’azione di opere di carattere militare.
Al convegno, che inizierà alle 10 nei saloni monumentali della Biblioteca, porteranno i saluti delle amministrazioni comunale e provinciale il sindaco Alessandro Tambellini e il presidente Stefano Baccelli. Ospiti d’onore della mattina saranno l’ambasciatore messicano in Italia Miguel Ruiz Cabanas Izquiero e Annita Garibaldi Jallet, pronipote di Giuseppe Garibaldi che non ha voluto mancare questo appuntamento, per rendere omaggio ad una persona che con il trisnonno ha avuto un lungo rapporto di amicizia basato sulla stima reciproca e gli ideali comuni, come testimoniano fra l’altro la serie di lettere di referenze che Garibaldi scrisse ogniqualvolta Ghilardi si apprestava a partire alla volta di nuovi paesi per mettersi al servizio delle lotte d’indipendenza. Peraltro lo stesso Giuseppe Garibaldi continuò ad interessarsi alle vicende dell’amico Luigi Ghilardi anche dopo che questi fu ucciso dai francesi ad Aguascalientes. Ne è prova una missiva del 1867 (quindi quando erano passati già tre anni dalla morte dell’amico) in cui Garibaldi chiede di onorare la memoria del generale Ghilardi e di fare luce su chi furono i mandanti della sua fucilazione.

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