Si annuncia un maggio “caldo” per il personale del teatro del Giglio. Dopo l’annuncio degli 8 esuberi, ora i nodi arrivano al pettine. E a stretto giro saranno operati i primi aggiustamenti per i dipendenti. Almeno cinque degli esuberi finora indicati dall’azienda speciale dovrebbero essere trasferiti e ricollocati in altre società partecipate del Comune già dal prossimo 4 maggio. Altri due lo saranno in seguito, probabilmente, prima dell’inizio dell’estate.
Per ora si tratta soltanto di indicazioni di massima ma il piano operativo per risolvere il caso dovrebbe essere presentato nell’incontro di domani (27 aprile) tra rappresentanti dei sindacati, Rsu dei dipendenti e vertici dell’azienda speciale.

Sul tavolo però ci sono, inevitabilmente, altre questioni che sono state sollevate dai sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl. A cominciare dai bilanci dal 2012 al 2014 e di quello preventivo del 2015, di cui le sigle hanno chiesto conto nel dettaglio all’Azienda speciale che gestisce il teatro. E proprio sui conti del Giglio si era interrotto il primo incontro del tavolo tra sindacati e azienda nel febbraio scorso, all’indomani dell’annuncio al personale degli esuberi.
Al momento si parla di otto esuberi – ma è possibile che scendano a sette – su un totale di 27 assunti a tempo indeterminato. Sul tavolo sindacale invece non ci sono gli oltre 25 contratti a chiamata che svolgono prevalentemente mansioni di sala al teatro. Per le maschere, tuttavia, l’intenzione è quella di procedere con una “progressiva esternalizzazione”, ma sono ancora da definire tempi e modi. Altro nodo su cui le sigle riferiscono comunque di voler portare avanti un confronto con i vertici del Giglio è la questione dei contratti integrativi e della sostenibilità dei bilanci.
Il caso degli otto esuberi era esploso a inizio febbraio. Che fossero in vista dei tagli, era ben chiaro e da tempo anche al personale, sebbene non nella misura di fatto annunciata. Per l’azienda speciale – si è spiegato – la manovra è necessaria a superare alcune difficoltà economiche. Anche quest’anno, è bene ricordarlo, il bilancio del teatro ha chiuso con un passivo, sebbene sensibilmente ridotto rispetto agli anni precedenti.
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