“La situazione più tragica dell’acquedotto del Nottolini è data dai Torrioni, quello di arrivo delle acque a San Concordio, da cui inizia il percorso sotterraneo verso le Mura e la città e quello di partenza delle arcate sui monti pisani”. Sono parole di Francesco Colucci, ex direttore Apt, che torna, sullo stesso argomento, ad attaccare l’amministrazione comunale. “Le colpe di Tambellini – sottolinea – sono solo per gli ultimi tre anni. Rinnovo la proposta che feci all’allora sindaco Favilla: passare la parte monumentale dell’acquedotto all’Opera delle Mura, organo tecnico che forse poteva e potrebbe eseguire con più attenzione degli uffici comunali, impegnati in tanti altri interventi”.

“Passaggio – aggiunge l’ex presidente dell’Opera delle Mura – che troverebbe ancor maggior utilità ora che la Fondazione CrLucca ha di fatto commissiariato sui lavori di restauro l’Opera delle Mura (giustamente) intervenendo efficacemente e opportunamente sul recupero delle Mura urbane. Con questo passaggio del Nottolini, la Fondazione CRLucca, potrebbe come fatto con le Mura, più efficacemente intervenire direttamente sul complesso monumentale e in più anni arrivare all’opportuno restauro. Tra l’altro la messa in sicurezza del Torrione di San Concordio consentirebbe di attivare alla visita anche turistica del tratto interrato dell’acquedotto storico, non più in uso, che sottopassa la linea ferroviaria, la circonvallazione, le Mura, per arrivare nel sotterraneo del Baluardo San Colombano”.