Giglio, Ragghianti: ultimo anno con bilancio in perdita

“Questo è, nelle nostre speranze, l’ultimo anno che chiudiamo in passivo il bilancio”. Esordisce così l’amministratore unico del Teatro del Giglio, Stefano Ragghianti, intervenuto oggi (27 maggio) insieme al direttore generale Manrico Ferrucci e al direttore artistico Aldo Tarabella, per parlare del consuntivo 2014 dell’azienda speciale. La perdita netta ammonta a 354mila euro: di questi, 162mila sono il risultato di svalutazioni prudenziali effettuate su crediti di dubbia esigibilità, alcuni dei quali risalenti addirittura alla fine degli anni Novanta: “Sono per la maggior parte crediti nei confronti dell’amministrazione comunale – spiega Ferrucci – soldi spesi per eventi che poi non sono stati coperti. Devono essere considerati non più recuperabili”. Gli altri 192 mila euro sono la parte di deficit di competenza del 2014, frutto per oltre la metà della diminuzione dei contributi (calati di 115mila euro).
Il bilancio è stato approvato dopo il ripianamento dei debiti (fuori bilancio) fino al 2012, per una cifra di 850mila euro e dopo il segno meno fatto registrare dal consuntivo 2013 (175mila euro di perdita). “Abbiamo avviato un percorso – spiega Stefano Ragghianti – che ci fa ben sperare nel fatto che il prossimo bilancio sarà in pareggio”. Si intraprenderà poi la via della razionalizzazione e dell’ottimizzazione, così come la trasformazione dell’ente nella cornice giuridica forse vetusta, eppure certa, della Fondazione.

Cinque persone escono intanto dall’organigramma del Giglio: sono state selezionate tra ufficio del personale (1) e uffici amministrativi (3) e ad esse si somma l’addio di un tecnico elettricista. Il risparmio che ne scaturisce? Circa 140 mila euro all’anno. I dipendenti uscenti hanno trovato collocazione in altre società partecipate del Comune, come Lucca Holding e Sistema Ambiente. Senza queste persone, oggi, 22 elementi costituiscono il personale del teatro, per una spesa globale che si aggira tra i 600mila ed i 700mila euro. “Ci teniamo ad evidenziare – spiegano in coro Ragghianti, Ferrucci e Tarabella – che per noi si tratta di una grave perdita. Il lavoro è stato complesso, perché bisognava garantire stesso inquadramento e medesimo livello retributivo: le altre partecipate hanno preso alcuni dei nostri elementi migliori, gente che farà carriera”. Nel frattempo è prossima l’uscita di un altro dipendente (per pensionamento) e ne sono allo studio, per i prossimi due esercizi, altre una o due.
“Lo sforzo intrapreso – spiega Ragghianti – è propedeutico a qualsivoglia ragionamento di nuova governance del teatro. Se vogliamo trasformare il Giglio in fondazione, la conditio sine qua non è che i conti siano chiari ed affidabili”. A fronte di riorganizzazioni ed ottimizzazioni l’attività non si è mai fermata, anche se in questi giorni sono in corso i lavori per i bagni e l’aria condizionata, che si chiuderanno entro luglio: questo allungherà il periodo di fruibilità della struttura. La stagione 2014/15 presente note positive ed elementi da rivedere: le presenze sono state 30751, ma alcuni settori, come la lirica, non hanno raggiunto risultati soddisfacenti sotto il profilo degli incassi. Nel 2013, infatti, a fronte di 3804 spettatori il Teatro metteva via circa 72mila euro, contro i 64,736 dell’ultima stagione (con 3728 paganti): “Dobbiamo continuare a lavorare – spiega Tarabella – ma va detto che questa diminuzione è frutto di una politica dei prezzi dei biglietti completamente rivisitata. Oggi la lirica è alla portata di tutti, non solo dei benestanti: il numero di ragazzi che sono venuti ad assistere agli spettacoli ci ha impressionato, ma è chiaro che si tratta di biglietti da 15 euro, non da 50”. Molto bene invece la prosa: 12.452 presenze e 210mila euro di incassi (contro i 160 mila del 2013). Uno dei punti sui quali tutti sono concordi è il lavoro intorno alla figura di Puccini: le 710 presenze per le cartoline pucciniane e le 1.888 per i Puccini Days non bastano, specie se sei nella città del maestro.
“Cerchiamo risorse ulteriori – spiega Ragghianti – e nel percorso che dovrebbe condurre alla fondazione abbiamo individuato partner anche extra provinciali. Il Comune si è comportato in modo virtuoso con noi, accollandosi i vecchi debiti fuori bilancio (per 1 milione di euro, ad oggi) ed elargendo un contributo che quest’anno è stato di 1 milione e 185mila euro (contro il milione e 600mila del 2013). E’ chiaro che i nostri progetti funzionano se gli enti intorno a noi non crollano”. Intanto, nel mese di giugno, il ministero per i beni culturali delibererà lo stanziamento per i soggetti titolari di contributi pubblici che oggi, per il Giglio, ammonta a 430mila euro: “Puntiamo a confermare quella cifra – osserva Ferrucci – ma secondo noi, e faremo valere queste ragioni, ci sono i margini per aumentarla. Se invece fosse diminuita dovremmo rivedere i conti”. Fruttiferi, secondo gli amministratori della prima istituzione culturale cittadina, sono anche i rapporti con Comics, scuole e Fondazione Puccini. Altri introiti potrebbero derivare da una rivisitazione dei meccanismi per le concessioni del teatro, che oggi portano 60mila euro all’anno: “Quelle gratuite – tuona il direttore generale – sono la rovina dei teatri”.
Nel giro di poche settimane verrà presentato il cartellone di prosa (a proposito, il lavoro in sinergia tra i tre teatri di Lucca, Pisa e Livorno non porta i frutti sperati ed il Giglio medita di cambiare la situazione), mentre per il 2015 non ci saranno spettacoli di danza che, forse, torneranno nel 2016. “Adesso stiamo facendo il premontaggio di Madama Butterfly – rivela Tarabella – che andrà in scena in sei teatri italiani in autunno. Abbiamo un materiale di enorme pregio per quello che concerne le grandi opere di Puccini: vogliamo mantenerlo e sfruttarlo”.
Nelle prossime settimane il bilancio consuntivo 2014 passerà al vaglio del consiglio comunale.

 

Paolo Lazzari

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