In merito all’allarme relativo alle carni rosse lanciato dall’Oms, interviene il presidente di Federcarni confcommercio Lucca, Andrea Cortopassi. “Come tutti, in questi giorni sto leggendo le notizie sulla carne rossa ed ho l’impressione che il problema vero, più che nelle caratteristiche di manzi, maiali e vitelli, stia nella necessità di creare scalpore e allarmare”.

“Trovo poco corretto – aggiunge – generalizzare passando dall’hot dog al prosciutto o dalle salsicce alle carni rosse lavorate, con i titoli che attaccano anche la carne rossa in genere. Leggendo meglio infatti si capisce che le carni incriminate in realtà sono soltanto quelle lavorate cotte a lunga conservazione: würstel, insaccati, salumi trattati con conservanti e prodotti chimici. Problematiche che non coinvolgono i macellai lucchesi né i tanti consumatori della nostra provincia: nelle nostre botteghe artigiane infatti non si trovano prodotti conservati dubbi e nocivi ma soltanto carni fresche provenienti da piccoli allevamenti controllati e monitorati, che producono capi con criteri tradizionali e finalizzati esclusivamente alle macellerie, come si vede dai certificati di tracciabilità esposti nei negozi. Per la qualità delle carni e per i tempi di consumo, le nostre “carni lavorate” non hanno alcun bisogno di conservanti e tantomeno di prodotti chimici. Le comunicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono senz’altro di grande importanza per dissuadere da abitudini che possano andare in comntrtendenza rispetto alla tradizionale dieta mediterranea, che tutti gli esperti consigliano. La qualità e la freschezza delle carni fresche come di quelle preparate, la grande varietà della nostra alimentazione, nonché la sapienza di tante famiglie lucchesi che fanno la classica spesa, se non giornaliera, ogni due o tre giorni, dal macellaio di fiducia garantiscono contro i rischi paventati in questi giorni. A volte spendere un euro in più per acquistare un prodotto sicuro, sano, tracciato e buono vale proprio la pena”.