Assi viari, iter nel mirino: “E’ un’opera fantasma”

L’iter per la realizzazione degli assi viari e soprattutto per la copertura economica dell’intervento tornano nel mirino. A pochi giorni, infatti, da una prima interrogazione del Movimento Cinque Stelle, che aveva interpellato il ministro sui ritardi procedurali per il via libera al finanziamento del sistema tangenziale di Lucca (Leggi), una nuova interpellanza scatena un caso su cui anche Legambiente Lucca – che nel merito ha presentato un esposto – chiede un chiarimento da parte delle istituzioni coinvolte. Secondo la ricostruzione dei Cinque Stelle, infatti, l’iter sarebbe viziato da errori procedurali, tali da rendere impossibile, allo stato degli atti, il finanziamento dell’opera da parte del Cipe.

Il motivo sarebbe da ricercare nel fatto che l’opera sarebbe stata stralciata dal piano presentato da Anas nel 2007, un fatto che avrebbe prodotto degli “effetti a cascata”, i cui nodi sembrano ora giunti al pettine.
La parlamentare del Movimento Cinque Stelle, nella sua interrogazione al ministro delle Infrastrutture, infatti, cita perfino l’inchiesta pubblica che sul progetto si è svolta a Lucca e che “si è conclusa – si legge nel testo dell’interrogazione del 13 novembre scorso – con una relazione dei garanti sui lavori svolti ed un giudizio sui risultati emersi dal Rapporto Interdisciplinare di Via (provincia di Lucca – protocollo N.0211563/2014 del 21 ottobre 2014), in cui il comitato dei garanti denuncia l’incertezza sull’effettivo inserimento nel contratto di programma Ministero delle infrastrutture e dei trasporti-Anas 2007 e, a cascata, su tutti gli atti che ne sono discesi nel tempo”.
“Nell’atto – si aggiunge poi – non c’è alcun riferimento al soggetto responsabile della copertura di tale finanziamento”. “Anche l’Autorità nazionale anti corruzione si è interessata alle numerose criticità esposte, aprendo sulla questione un fascicolo e richiedendo al capo struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed al presidente di Anas, informazioni aggiornate sulle questioni attinenti alla fase economica – finanziaria dell’intervento medesimo e del suo inserimento negli strumenti di programmazione, in particolare nel programma Mit-Anas 2007/2011. Nella nota di riscontro del 27 marzo 2015 il presidente protempore di Anas non ha fornito il chiarimento richiesto dall’autorità circa l’effettivo inserimento dell’opera nel programma Ministero delle infrastrutture e dei trasporti-Anas 2007/2011; in merito alla pretesa illegittimità del finanziamento e della programmazione economica della suddetta opera viaria, è stato di recente presentato anche un esposto alla sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti da parte di Legambiente — città di Lucca, associazione che ha contestato l’effettivo inserimento dell’opera in questione nel contratto Ministero delle infrastrutture e dei tasporti-Anas 2007-2011, denunciando, a cascata, la legittimità degli atti amministrativi che ne sono seguiti nel tempo”. Per questo la parlamentare chiede “se, in relazione all’iter tecnico-amministrativo dell’opera in questione, il Ministro interrogato, vista la necessità e l’urgenza, possa riferire ulteriori ed aggiornate informazioni circa la legittimità del finanziamento e della programmazione economica e finanziaria del sistema viario tangenziale di Lucca — tratto Lucca est” e “a fronte di quanto esposto in merito alla presunta carenza, discordanza e contraddittorietà degli atti amministrativi relativi alla programmazione infrastrutturale del sistema tangenziale di Lucca, se il Governo, vista la necessità e l’urgenza, non ritenga opportuno e oltremodo urgente, anche in considerazione delle possibili conseguenze negative per la finanza pubblica, assumere iniziative per rimuovere l’opera dalla lista delle infrastrutture strategiche di cui legge obiettivo ovvero all’annullamento in autotutela di quella parte della delibera Cipe 14 febbraio 2014, basata su un presupposto che appare infondato”.
Sul caso interviene anche Michele Urbano, presidente di Legambiente Lucca: “Più volte, ed a vari livelli amministrativi e pubblicistici, è stato messo in evidenza che i cosiddetti assi viari, come soggetto da esaminare, si traducono in realtà in un progetto da non prendere nemmeno in considerazione, in quanto, dal punto di vista delle inderogabili norme per la loro programmazione e finanziamento, sono semplicemente inesistenti: si tratta di vera e propria opera fantasma, che, come i fantasmi dell’opera, producono solo grandi schiamazzi e soprattutto rappresentano perdita di tempo per coloro che si adoperano per la loro impossibile realizzazione e perdita di prestigio e credibilità per gli amministratori pubblici che vogliono occuparsene calpestando i principi della legalità. Ad essi facciamo appello perché esaminino con serietà l’intera questione, a cominciare dagli studi inerenti l’utilità, la necessità e l’ottimizzazione degli interventi. Si impone a questo punto un tavolo di confronto fra soggetti realmente competenti e capaci”.

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