Da Valfreddana a Gesam, inverno caldo per le Spa pubbliche

Si annuncia un inverno “caldo” per le società partecipate dei Comuni. La riforma Madia che dovrebbe essere approvata nel consiglio dei ministri del 15 gennaio potrebbe inserire elementi di novità in un percorso che, ad esempio, a Lucca è già ben avviato. La cura dimagrante avviata su molte delle società municipalizzate guidate dalla Lucca Holding potrebbe subire qualche ulteriore ritocco se le indiscrezioni che per ora circolano nei corridoi della politica sul decreto legislativo dovessero essere confermate.

Si parla della necessità di azzerare i cda e privilegiare l’amministratore unico, insieme ad una ulteriore riduzione dei compensi. Che, a Lucca, per i vertici di molte partecipate significherebbe lavorare con meno di 10mila euro all’anno. Per il momento l’amministratore di Lucca Holding, Andrea Bortoli, non commenta e attende di leggere il testo del decreto, mentre si prosegue nell’attuazione degli indirizzi del consiglio comunale e nella chiusura delle “partite” rimaste ancora aperte.
La scissione di Gesam. Al primo posto c’è sicuramente il capilo Gesam. Il 2016, salvo clamorose smentite, sarà l’anno della scissione, nella società, della rete di distribuzione e del ramo societario che si occupa degli altri servizi indispensabili per il Comune. Saranno create due nuove società, Gesam Reti e Gesam Servizi. Ma sui tempi non c’è ancora certezza. “Stiamo aspettando da Gesam – spiega al riguardo Bortoli – il piano operativo della scissione nelle due società. Siamo convinti che una volta separati gli ambiti, si possa procedere ad un ulteriore potenziamento della Gesam Reti, all’interno della quale resteranno i soci privati”. Un passaggio fondamentale anche in vista della gara per la gestione della rete del gas.
Valfreddana Recuperi. Entro la fine di gennaio, invece, dovrebbe andare in porto definitivamente la vendita del 55% delle quote detenute da Sistema Ambiente nella Valfreddana Recuperi. La ditta Benfante di Genova, specializzata in raccolta dei rifiuti, ha presentato, come è noto un’offerta d’acquisto delle quote a 520mila euro circa (una cifra leggermente inferiore a quella con la quale Sistema Ambiente si era accaparrata la maggioranza, poco più di 550mila euro). Ora la società di gestione dei rifiuti, come previsto dallo statuto, ha girato l’offerta ai soci, che hanno il diritto di prelazione. Se non arriveranno proposte entro i termini della fine del mese, si procederà nell’operazione di vendita. Al momento sono in corso anche tutti i controlli del caso sull’offerta presentata dalla società genovese.
Polis, gare per vendere il patrimonio.E il 2016 sarà l’anno anche della chiusura di Polis, che nel frattempo da Spa è diventata Srl ed è stata messa in liquidazione. Resterà in piedi fino a quando non avrà liquidato il patrimonio immobiliare di cui è in possesso – appartamenti e sede – salvo la palestra dei Bacchettoni e lo Steccone a San Concordio, che torneranno “in natura” sotto la proprietà diretta dell’amministrazione comunale. In queste settimane si sta lavorando ai bandi per le “alienazioni” delle proprietà. Fino al 31 gennaio prossimo, poi, come stabilito in una determina del dirigente dell’urbanistica Antonella Giannini, Polis manterrà la direzione dei lavori all’ex Caserma Lorenzini, dopo che il precedente Rup era stato silurato dal Comune per ritardi e inadempienze nei lavori.

 

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