“Non disperdiamo il patrimonio delle Rsa del Comune di Lucca. In questa vertenza a difesa del servizio, la Uil Pensionati di Lucca è a fianco delle categorie della funzione pubblica”. Così Antonio Malacarne segretario della Uil Pensionati di Lucca, che spiega: “Le nostre bandiere erano in piazza nella giornata di sciopero del 12 febbraio a fianco delle categorie. Sosteniamo questa vertenza perchè in questi anni le lavoratrici e i lavoratori delle case di riposo di Lucca hanno speso molto in termini di formazione e di professionalità per raggiungere gli attuali livelli di qualità, il tutto per offrire agli anziani un ambiente ed un calore come la famiglia. Per questo non vogliamo che si disperda un eccellenza di un servizio”.

“Ci uniamo al coro unanime delle categorie, delle associazioni di singoli cittadini che in queste settimane si sono sollevate per richiedere al sindaco di sospendere la gara e di aprire un confronto per trovare la soluzione migliore che tenga di conto da una parte degli aspetti di bilancio del comune e dall’altra dei livelli occupazionali e della qualità di un così importante servizio – prosegue Malcarne -. Già come categorie dei pensionati avevamo nei nostri incontri con l’assessore Vietina sollevato le nostre perplessità sulla scelta della concessione. Se come abbiamo letto sulla stampa da parte del comune si stanno impegnando per trovare ulteriori risorse perchè non investirle qui piuttosto che altrove?”.
“Le case di riposo di Lucca – prosegue Malcarne – sono il fiore all’occhiello della città è questo lo slogan che è stato più volte ripreso nella manifestazione e che più ci interessa come Uil Pensionati. Un vero e proprio simbolo, da sempre, del profondo rispetto che Lucca ha per la terza età ed in generale per l’attenzione che riserva alle persone nel momento del massimo bisogno. Non vogliamo – aggiunge – che un patrimonio come quello delle Rsa vada disperso per una decisione che riteniamo sbagliata dell’amministrazione comunale. Non vogliamo conclude Malacarne che questa gara per la concessione del servizio delle Rsa si trasformi con un colpo di spugna”.