Gesam Energia, slitta l’ok al bilancio

Si allungano i tempi per la scissione asimmetrica di Gesam. La separazione della rete del gas (e servizi correlati) dalle altre funzioni erogate dal gruppo in due distinte società rischia di slittare ancora, sempre che, al momento opportuno, sia confermata come la scelta operativa necessaria. Il condizionale sembra dover diventare d’obbligo a questo punto, se si concentra l’attenzione sulla attuale situazione di Gesam Energia e sulle ripercussioni che potrebbe avere sull’intera operazione.

Il bilancio che si sarebbe dovuto approvare entro la fine del mese di marzo è, infatti, ancora sotto verifica da parte del nuovo presidente Alfredo Alunni Macerini e dei suoi collaboratori, da un lato, e al vaglio del collegio sindacale del socio unico Gesam, incaricato di svolgere precisi accertamenti da parte del numero uno dell’azienda, Ugo Fava. Due azioni che si muovono parallelamente, come ormai noto, a seguito delle accuse lanciate dall’ex presidente di Gesam Energia, Giovanni Magnani, che poi si era dimesso, circa alcune presunte discrepanze nella valutazione della società e di altrettanto presunti contenziosi economici con l’amministrazione comunale.
Macerini, una volta ricevuto l’incarico dal sindaco Alessandro Tambellini, il 23 febbraio scorso (Leggi), si è messo subito al lavoro sui conti ma è apparso subito chiaro che i tempi troppo stretti avrebbero impedito una valutazione precisa e una puntuale verifica anche sulle contestazioni fatte da Magnani. Così è stato richiesto e ottenuto (con un ok dal socio unico) la possibilità di ricorrere al maggior termine utile per giungere all’approvazione del conto economico. La scadenza slitta quindi automaticamente al 31 maggio prossimo. Entro quella data dovrà giungere il via libera del cda di Gesam Energia, l’assemblea dei soci avrà invece a disposizione altri 30 giorni. Ma ci si augura che i tempi siano comunque più veloci. Perché il panorama circa le gare per la rete del gas potrebbe cambiare profondamente nel giro di queste cruciali settimane. Lo aveva detto nei giorni successivi all’avvicendamento ai vertici di Gesam Energia l’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli, riferendo in commissione comunale e spiegando che la proposta di scissione così formulata aveva anche una sorta di “scadenza” e che dopo il 10 maggio gli scenari sarebbero potuti mutare.
Nel frattempo, purtroppo, indicazioni chiari non sono ancora giunte nemmeno dall’Anac, anche se la Holding appare intenzionata a sollecitare le risposte, se non arriveranno, nei prossimi giorni. La questione non è secondaria, perché il parere dell’autorità sull’intera questione della scissione Gesam potrebbe essere dirimenti. Come si ricorderà, infatti, era stato il sindaco ad esporre le varie questioni e controrepliche all’Anac in un documento di otto pagine, composto dall’amministrazione unico della Holding, in cui si rispondeva punto per punto alle osservazioni contenute in un esposto firmato dal senatore di Forza Italia, Altero Matteoli. Al primo punto c’era la questione sollevata dall’esponente di Forza Italia circa la presunta “non legittimità” della scissione in assenza di una gara di evidenza pubblica. Il Comune al riguardo ha spiegato che le “trattative per la scissione – come aveva spiegato l’amministratore della Holding, Andrea Bortoli – sono fra soggetti infungibili, ovvero che non possono essere sostituiti da terzi, visto che Gesam e Toscana Energia sono soci”. Seconda questione sollevata è quella relativa alla nuova società di servizi (che sarà diversa da quella che gestirà la rete del gas). Secondo il senatore in questo modo si affiderebbero servizi indispensabili direttamente ad un privato. Ma secondo il Comune è vero il contrario. “La nuova società – aveva osservato ancora Bortoli – sarà interamente controllata dal Comune e sarà completamente in house”. “In questo modo – spiega il sindaco – se vi fossero come ci sono state delle plusvalenze essere sarebbero a solo beneficio dell’amministrazione comunale”.
Al momento, poi, non è stato attivato ancora il ricorso ad un consulente del tribunale per dirimere le questioni relative ai dati di bilancio di Gesam Energia. Si attende, infatti, di conoscere l’esito delle verifiche e degli accertamenti sui numeri per intraprendere eventualmente la strada dell’accertamento esterno sotto l’egida del tribunale. La procedura, se attivata, potrebbe richiedere un ulteriore lasso di tempo: 90 i giorni per completarla, altri 30 eventuali per le osservazioni (Leggi).

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