Casermette sulle Mura sempre chiuse

Le nuove assegnazioni delle casermette sulle Mura sono ancora in alto mare. Le convenzioni firmate dalle associazioni aggiudicatarie e dal Comune sono ancora al vaglio della Soprintendenza e il risultato è che gran parte degli spazi sulla cinta muraria, salvo qualche rara eccezione, sono praticamente sprangati. Proprio mentre si avvicina la bella stagione e il monumento cittadino è sempre più frequentato da lucchesi e turisti.

L’Opera delle Mura è, tuttavia, ottimista e il preisdente Alessandro Biancalana rassicura: “Le prime inaugurazioni – dice – ci saranno già prima dell’estate”. Per il resto bisognerà ancora attendere e le previsioni parlano del completamento dell’iter entro settembre.
“I ritardi – spiega Biancalana – sono dovuti al fatto che per la prima volta è stata attivata una procedura prevista da sempre ma praticamente sempre disattesa. Con il nuovo bando per le assegnazioni si è voluto sottoporre alle Belle Arti tutto il risultato, mandando all’esame della Soprintendenza le convenzioni stesse e i relativi progetti proposti dagli assegnatari. Ora saranno valutati nel dettaglio: non resta che attendere il responso perché le assegnazioni siano definitive”. In teoria, quindi, su alcuni aspetti potrebbe anche giungere il parere negativo delle Belli Arti che potrebbe portare a rivedere i progetti o a ridefinire gli utilizzi delle casermette stesse. “Ma su questi aspetti siamo più che convinti che ogni singola proposta accettata dalla commissione giudicatrice abbia offerto un buon progetto culturale per rendere finalmente fruibili questi spazi in un luogo tanto importante della nostra città”, chiosa Biancalana.
“Abbiamo ragione di credere, comunque – aggiunge – che l’iter verrà completato al massimo entro il prossimo settembre, di modo che le associazioni e gli enti possano prendere possesso delle strutture e dare il via alla loro attività”.
Intanto, procedono velocemente i lavori di restauro della casermetta San Regolo, la cui copertura era stata gravemente danneggiata dalla caduta di un albero dell’Orto botanico, sradicato dal vento.

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