Tralicci lontani dal belvedere ma più vicini alle case

Gennaio sarà un mese importante per il nuovo elettrodotto che Terna vuole realizzare sulle colline dell’Oltreserchio. Martedì della prossima settimana (19 gennaio) le tre ipotesi alternative al progetto di cui nell’aprile 2014 è partito l’iter autorizzativo al ministero dell’ambiente saranno sul tavolo di Palazzo Orsetti, dove siederanno i sindaci o i loro rappresentanti dei cinque Comuni coinvolti, invitati dal primo cittadino di Lucca, Alessandro Tambellini per valutare la “proposta” di Terna che a sorpresa, a qualche giorno dalla fine del 2015, ha trasmesso al ministero le nuove ipotesi progettuali che offrono una riduzione del percorso dei tralicci fino, in un caso, ad una nuova sede per la stazione di trasformazione, indicata alla cava Batano di Balbano nel progetto originario e contestato dal comitato dei cittadini.

Ma anche se il tentativo, da riconoscere, è quello di “ridurre” fortemente l’impatto ambientale, almeno due delle proposte all’esame del ministero e presto di Comuni e cittadini dovranno, inevitabilmente, tenere conto dei lacci introdotti dal piano paesaggistico approvato dalla Regione Toscana e contro cui – va ricordato – Terna ha presentato ricorso straordinario al presidente della Repubblica. Un atto che, impugnato dalla Regione, è già stato trasporto al Tar della Toscana, dove si è costituito contro Terna anche il comune di Lucca e, con esso, il comitato Starc. Non solo: in generale le proposte allontanano i tralicci dai beni tutelati dell’arte e del paesaggio (Belvedere, rovine di Castiglioncello, torre Segata) ma in alcuni tratti (proprio a tutela di questo patrimonio) i cavi si abbassano e si avvicinano alle case – pur mantenendo la distanza minima a 90 metri. E anche se i comitati per ora non si pronunciano serpeggia il malumore. Senza considerare che è sempre aperta la questione dell’elettrodotto che esiste già nella zona di Maggiano e Farneta: il comitato 2005 ha di recente espresso un appello al Comune perché intervenga a risolvere la situazione dopo i dati di Arpat sulle emissioni elettromagnetiche.
Nondimeno, Terna ha fatto un passo verso i territori interessati, dove ora dovrà ripartire la fase del confronto. Tanto che per il 28 gennaio prossimo a Nozzano è prevista una giornata dedicata all’illustrazione, nel dettaglio, delle tre nuove ipotesi progettuali. Ma vediamo, intanto, quali sono.
La prima alternativa. La prima ipotesi alternativa presentata da Terna mantiene la stazione di trasformazione a Balbano. Nel complesso, tuttavia, sono previsti 16,05 chilometri di nuove linee aeree, 0,35 chilometri di linee interrate e 9,2 di linee in demolizione.
L’ipotesi progettuale del raccordo Nord da 380 kV in direzione di La Spezia propone, in particolare una riduzione del tracciato in progetto rispetto a quanto presentato in autorizzazione: 6 chilometri complessivi di nuovo tracciato (invece di 10) e l’abbattimento di 6,3 chilometri di tralicci invece di 8,9. Inoltre, il tracciato ipotizzato anziché transitare a sud del Belvedere di Compignano, lo aggira dal lato nord, rimanendo pertanto nascosto. Non solo: il tracciato non toccherà il territorio del comune di Camaiore.
“Sono state inoltre valutate alcune ottimizzazioni in funzione degli aspetti di cantierizzazione – spiega Terna nella relazione trasmessa al ministero – che vedono il tracciato, una volta oltrepassata la Ss 439 Sarzanese, dirigersi verso il Monte Comunale e poi più ad est rispetto al tracciato in iter, verso il monte Croce e poi verso il monte Sala”. Il tracciato nord terminerà nel territorio del Comune di Lucca nei pressi del monte Sala. Anche il raccordo sud prevede una riduzione di tracciato – che sarà lungo infatti 5,2 chilometri invece di 5,35, con l’abbattimento di 6,3 chilometri del tracciato esistente. Mentre il tracciato in iter di autorizzazione, una volta attraversato il Serchio, oltrepassa l’autostrada A11 Firenze-Pisa nord e si avvicina a Villa di Poggio Luce soggetta a vincolo paesaggistico, il nuovo tracciato rimane parallelo all’autostrada per connettersi prima dell’incrocio con esso. E’ prevista inoltre una riduzione del tracciato anche per il raccordo Filettole Viareggio: i tralicci non copriranno più di 2,15 chilometri. Per limitare poi la visibilità dal belvedere di Compignano i tralicci saranno più bassi ma il tracciato rispetto al precedente si avvicina alle case in località Mulinaccio anche se – assicura Terna – a distanza di almeno 90 metri dagli edifici.
Quanto poi al raccordo da 132 kV tra Filettole e Lucca Ronco si prevedono 2,7 chilometri di tralicci e 350 metri in cavo invece di 4,1 chilometri aerei. In questa ipotesi il tracciato si allontana dalle Muracce, le rovine di Castiglioncello, e dalla torre Segata.
La seconda alternativa. Per la seconda alternativa sono previsti 18,25 chilometri di nuove linee aeree, 0,35 chilometri di linee interrate e 9,2 chilometri di linee in demolizione.
Nel particolare, per quello che riguarda il raccordo nord, i tralicci seguiranno un percorso di 7,4 chilometri invece di dieci, con la demolizione di 6,3 chilometri complessivi di tracciato. Rispetto alla prima opzione, la seconda, oltre a preservare la percezione visiva dal belvedere di Compignano, “si pone in parallelismo al tratto autostradale della A11 Lucca-Viareggio e si allontana maggiormente dagli abitati di Chiatri e Monti di Chiatri, a fronte pero di una maggior lunghezza di tracciato”, spiega Terna. Il tracciato è posto più ad est rispetto a quello originario e “dopo aver percorso il basso versante del Monte Comunale, in parallelismo all’autostrada, svolta verso nord-nord-ovest rimanendo ad ovest del Monte dei Frati e Monte di Croce. Si dirige verso il Monte di Sala, rimanendo più basso in quota rispetto al progetto in iter”. Il raccordo sud, invece, prevede un incremento del tracciato rispetto alla ipotesi originaria: 6 chilometri invece di 5,35 ma vuole “ridurre – spiegano i tecnici di Terna – l’impatto visivo dalla località Balbano”, ma i tralicci saranno visibili dal Lago di Massaciuccoli perché il tracciato uscito dalla stazione di trasformazione si dirige verso ovest e poi a sud-sud-ovest per aggirare il Monte Bozzi fino al sostegno 6. Da qui in poi il percorso è uguale a quello della prima ipotesi.
La terza alternativa.E’ la proposta più “light” che propone un tracciato aggiuntivo di 1,3 chilometri e che interesserà soltanto i comuni di Lucca e di Vecchiano, in provincia di Pisa. L’ipotesi progettuale prevede poi una nuova localizzazione della stazione elettrica in prossimità della strada provinciale che da Nozzano porta a Filettole, al confine tra i comuni di Lucca e Vecchiano. La centrale sarà più piccola e non prevede nessuna demolizione degli elettrodotti esistenti.

 

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