Menti criminali e neuroscienze: l’esperto parla a Imt

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Cosa accade nel cervello di un criminale? E le nuove tecniche di indagine possono prevedere un comportamento antisociale?

A parlare di questi temi e di quanto accade nelle aule dei tribunali con l’impiego sempre più frequente delle neuroscienze, sarà il professor Kent Kiehl, neuroscienziato di fama mondiale in arrivo dall’università del New Mexico di Albuquerque, che venerdì alle 11.30 terrà una conferenza alla Scuola Imt dal titolo Quando le neuroscienze e la legge si scontrano con la legge. Kiehl, uno dei massimi studiosi internazionali della neurobiologia della mente criminale, ha da poco pubblicato un libro divulgativo sui suoi studi nelle carceri americane, dove ha esaminato centinaia di criminali psicopatici. Innovativo l’approccio usato dallo scienziato americano che, per superare le ovvie limitazioni del regime carcerario, ha fatto costruire appositamente una macchina di risonanza magnetica portatile montata su un camion con il quale i suoi collaboratori hanno girato la maggior parte delle prigioni degli Stati Uniti, sottoponendo i carcerati a sofisticati esami cerebrali.  Questi studi hanno portato alla realizzazione del Mind Mobile Mri System (www.mrn.org), grazie al quale sono stati raccolti i dati sull’attività cerebrale di oltre 3000 criminali, immagazzinati nel più grande archivio di neuroscienze forensi del mondo.  Proprio in virtù dei suoi importanti studi che intrecciano neuroscienze e diritto penale, il professor Kiehl è molto attivo come consulente nelle aule dei tribunali statunitensi e come conferenziere nelle più importanti università del mondo.
La sua visita alla Scuola Imt si inquadra nell’ambito della collaborazione esistente da anni con il gruppo di ricerca del professor Pietro Pietrini, direttore della Scuola, studioso del comportamento sociale e antisociale e pioniere dell’ introduzione delle neuroscienze in ambito forense e giuridico.

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