Scissione Gesam: cimiteri, luce e calore a Lhs

La scissione asimmetrica di Gesam Spa si può fare, anche alla luce dei decreti Madia. Ma il progetto originario, messo a punto su input dell’amministrazione dalla Lucca Holding, dovrà essere modificato. E al momento, quindi, è sospeso ogni tipo di accordo con Toscana Energia, in attesa degli ulteriori chiarimenti che deriveranno dal combinato disposto dei decreti Madia sulla riforma delle partecipate e sull’affidamento dei servizi da parte delle pubbliche amministrazioni. Ma intanto l’amministratore unico di Lucca Holding Andrea Bortoli si sta muovendo e ha iniziato ad analizzare l’intera operazione alla luce del nuovo testo unico delle società partecipate. Secondo la relazione che il sindaco Alessandro Tambellini ha accolto, girandola il 26 settembre scorso all’Anac, la “soluzione” per rendere il piano allineato alle nuove norme è trasferire i servizi affidati “illegittimamente” a Gesam Spa (e alla società figlia Gesam Energia) alla Lucca Holding Servizi Srl, una società che presenta le caratteristiche di quelle “in house” e che, come anticipato (Leggi), è già predisposta per lo svolgimento di servizi strumentali per conto del Comune.

In questo modo, non si incorrerà nel divieto imposto dal decreto di creare ex novo società partecipate.
Ci sarà poi da mettere a punto e chiarire una serie di passaggi sull’ipotesi di un concambio di azioni con Toscana Energia, ma l’itinerario oramai sembra tracciato. Segnali positivi arrivano anche dal garante della concorrenza (a cui si era rivolto il consigliere comunale di Forza Italia, Mauro Macera, con un esposto, e subito dopo il sindaco con la volontà di chiarire il percorso di riassetto avviato per Gesam): In particolare l’Agcm sottolinea l’obbligo di fornire un’adeguata motivazione da parte del consiglio comunale in caso di trasferimento di azioni in deroga alla procedura di gara pubblica.
“Il parere dell’Anac e la segnalazione dell’Agcm – dichiara il sindaco Alessandro Tambellini – confermano che non avevamo errato nell’operazione di scissione asimmetrica, potendo così finalmente riportare alla piena legittimità i contratti che legano l’amministrazione comunale a Gesam e alle società da Gesam controllate, fatto quest’ultimo che rimane del tutto necessario per il Comune. Sempre alla luce del nuovo Testo unico stiamo valutando se, nell’ambito della scissione, sia opportuno trasferire direttamente al Comune la partecipazione nella società commerciale Gesam Gas & Luce oppure lasciarla sotto Gesam Spa. In attesa dunque che maturi un’interpretazione univoca delle nuove norme relative al mantenimento o meno dei capitali investiti in società di mercato, ogni ipotesi di accordo con Toscana Energia successivo alla scissione asimmetrica resta al momento sospesa”.
“Come amministrazione comunale – aggiunge Tambellini – siamo convinti della necessità di mettere ordine anche in questo ambito e dunque procederemo sul percorso intrapreso, ovviamente tenendo conto del momento di assoluta indecisione normativa che investe attualmente le società partecipate. Si veda infatti da ultimo la recente sentenza della Corte Costituzionale che annulla alcune parti della legge Madia, in particolare per quanto concerne il rapporto con le Regioni, mentre sembrano restare validi ed efficaci i decreti attuativi già pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, tra cui lo stesso testo unico sulle partecipate”.
L’analisi della Holding sulla scissione. Fermo restando che lo scenario potrebbe ancora cambiare, la relazione della Lucca Holding che ha analizzato il primo testo unico Madia, permette già di tracciare un quadro di massima. Quanto alla scissione, dimostrata la sua “economicità” nel fatto che la revoca in autotutela dei servizi affidati illegittimamente costerebbe al Comune qualcosa come 12 milioni e mezzo di euro, essa potrà essere compiuta attraverso una negoziazione diretta con un interlocutore unico (che potrebbe per l’appunto essere Toscana Energia), perché, secondo la Holding, sussistono tutti i caratteri dell’eccezionalità dell’operazione, non solo quelli di natura strettamente economica, ma anche di opportunità, visto che l’operazione è finalizzata alla separazione dei servizi dalla rete del gas, in attesa della gara per il gestore unico provinciale.
Il passaggio in Consiglio. L’operazione però dovrà passare nuovamente dall’ok del consiglio comunale di Lucca. E questo entro il prossimo marzo, termine fissato dai decreti Madia per il riassetto delle società partecipate. E, in concreto, dovrà avvenire trasferendo i servizi cimiteriali, quelli legati all’illuminazione pubblica e al calore a Lucca Holding Servizi Srl. Gesam Energia sarà inglobata nella Holding, dove confluiranno anche i servizi finanziari di Gesam, che al termine del passaggio si chiamerà Gesam Reti Spa e che, con questo assetto, potrà concorrere alla gara provinciale. E’ questo, in estrema sintesi, il progetto avanzato dalla Lucca Holding, che prevede un iter molto articolato e “motivato” per modellarlo sulle indicazioni ricevute dalla stessa Anac. Che nella sua ultima replica del 14 novembre scorso si limita ad invitare il Comune a procedere tenendo conto che le strade possibili sono quelle indicate nell’articolo 20 del nuovo testo unico delle partecipate in merito all’ipotesi di alienazione di servizi: gara ad evidenza pubblica o, in casi “eccezionali” negoziazione diretta con un unico soggetto. Che poi è quanto ritiene applicabile al caso specifico Lucca Holding.
La segnalazione dell’ex Antitrust. Lo stesso avviso arriva anche dall’autorità garante della concorrenza e del mercato, che sollecitata con un esposto dal consigliere comunale di Forza Italia, Mauro Macera, come l’Anac, suggerisce al Comune “al fine di preservare la concorrenza e la parità di trattamento con soggetti privati tra loro in competizione sui rispettivi mercati” a “garantire, nella esecuzione di operazioni suscettibili di comportare la cessione di partecipazioni pubbliche la più ampia partecipazione possibile per la presentazione di eventuali offerte, laddove le stesse siano praticabili – si legge nella risposta del garante al Comune – assicurando, comunque, in ogni caso, la massima pubblicità, trasparenza e non discriminazione”.
Il piano per la scissione. Tutti principi che lo stesso amministratore unico della Holding, Andrea Bortoli, ricapitola bene nella sua ultima ricognizione. Ma che, in presenza delle condizioni della convenienza economica e della “eccezionalità” dell’operazione di scissione, possono venire meno – come prevede lo stesso decreto Madia – e tradursi in una procedura negoziata con un solo soggetto, ovvero Toscana Energia.
La strada per procedere la indica ancora Bortoli. Sarà anzitutto necessario adottare una nuova deliberazione consiliare in cui motivare adeguatamente la sostenibilità dell’operazione di scissione, confrontandola anche con le alternative (ovvero, ad esempio, la revoca in autotutela dei servizi illegittimamente affidati a Gesam, o la procedura di affidamento all’esterno mediante la gara). Dopodiché, scelta la scissione i servizi (cimiteri, illuminazione e calore) dovranno confluire nella società pluriservizi “in house” Lucca Holding Servizi.
Dovrà poi essere disposto che la scissione asimmetrica conservi in campo alla società scissa tutti gli asset e i dipendenti del ramo della rete di distribuzione del gas, assegnando il rimanente patrimonio alla Holding e alla Holding Servizi. Il ramo finanziario – la partecipazione del 60& nella società Gesam Gas & Luce – sarà assegnato alla Lucca Holding che proseguirà a gestirlo. Dopo questa fase, l’idea è di fissare nella deliberazione la proposta di concambio azionario tra gli attuali soci di Gesam Spa, sulla scorta di una stima peritale sugli asset, dando comunque la possibilità alla Holding di corrispondere agli altri azionisti un conguaglio in denaro per garantirsi comunque la maggioranza del capitale sociale della società scissa (Gesam Reti Spa).

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