Comitati genitori: “Gender, in Consiglio occasione persa”

Le associazioni Comitato Difendiamo i Nostri Figli e Comitato Articolo 26, a nome di tanti genitori, docenti ed educatori del territorio, esprimono il loro rammarico per la bocciatura del Comune Lucca durante la seduta di consiglio del 24 gennaio della mozione presentata da Marco Martinelli, che proponeva il riconoscimento ufficiale dell’uso del consenso informato preventivo nelle scuole della provincia.

“Il Comune di Lucca – spiegano – ha infatti drammaticamente perso l’occasione di dimostrare la volontà di collaborare e allearsi con i cittadini, considerando forse le famiglie come “cittadini di serie B”. Il consenso informato preventivo che ogni scuola deve richiedere come già indica la normativa nazionale infatti, è lo strumento che può garantire che sui temi educativi sensibili e controversi – come ad esempio l’educazione affettiva e sessuale – la famiglia possa liberamente esprimere il proprio consenso o dissenso, congiuntamente alla possibilità di esonerare i propri figli da percorsi educativi non condivisi e all’offerta di attività alternative nel caso che tali attività siano svolte in orario normale di lezioni, per garantire agli alunni il diritto allo studio. Riteniamo che in questa fase storica, di fronte alla complessa realtà sociale e culturale che vivono oggi la famiglia e la scuola, è necessario che i percorsi educativi proposti rispettino tutte le famiglie, tutte le culture e le sensibilità, ogni credo religioso, gli alunni e i docenti, il pluralismo e la facoltà di scelta dei genitori sui temi educativi sensibili all’interno delle singole realtà scolastiche, attraverso la promozione ed il sostegno ad una reale libertà di educazione ed una continuità educativa tra la famiglia e la scuola, a cui la stessa legislazione riconosce un ruolo sussidiario a quello dei genitori”.
“Il riconoscimento del consenso informato – proseguono i genitori – come già avviene in alcune scuola virtuose del territorio – costituirebbe una garanzia del pluralismo educativo/culturale in tutte le scuole (articolo 33 della Costituzione), attraverso la tutela della libertà di insegnamento dei docenti, la libertà educativa delle famiglie (articolo 30 della Costituzione), nonché il diritto all’apprendimento degli allievi. Purtroppo la propaganda presenta la libertà delle famiglie contrapposta alla libertà dei docenti. Al contrario la libertà di insegnamento dei genitori per i propri figli è garanzia anche per la libertà dei docenti. L’educazione altresì non esige che libertà dei docenti debba obbligare genitori e studenti, ma chiede l’incontro libero e costruttivo tra tutte le tre libertà, come accade in ogni famiglia. Ci auguriamo che il Comune di Lucca rivaluti la sua posizione e si adoperi per ricostruire una efficace alleanza tra istituzioni, scuole e le famiglie lucchesi”.

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