Inizia il G7 dei ministri degli esteri e in città si respira un’atmosfera surreale ed un silenzio quasi assoluto. Lucca si presenta così. Piazze deserte, quasi tutti i negozi con le serrande abbassate (alcuni hanno messo anche tavole di compensato dietro alle vetrine) e proteste sparse tra i (pochi) residenti che si aggirano per la città.
Anche nelle vie notoriamente più transitate gli esercizi aperti si contano sulle dita di due mani. Sono dodici, in totale – tra tabacchi, gelaterie, bar e negozi di abbigliamento – i punti aperti in via Fillungo, mentre in sei hanno deciso di esserci anche oggi, in via San Paolino. Una decisione intrisa di logica, secondo alcuni: “In città ci sono pur sempre oltre 200 giornalisti e le forze dell’ordine – commenta un barista – per cui sto lavorando come e più che nei giorni normali”.

Va un po’ peggio per i negozi di abbigliamento: “Non decidiamo noi – dicono alcune commesse – ma di certo dall’orario di apertura non abbiamo visto quasi nessuno, oggi”. Unica colorata e chiassosa eccezione, nel ventre di una quella che sembra una città fantasma, è una gita di studenti spagnoli che sfila in via Fillungo, accanto alle camionette della polizia.
Poi ci sono le proteste: quelle dei residenti e quelle, affidate ai cartelli, degli esercizi che sono rimasti chiusi. “Grazie per averci fatto perdere due giorni di lavoro”, è lo sfogo di questi ultimi – mentre i primi bofonchiano per qualche fila di troppo alle transenne, dettata però nella maggior parte dei casi dalla mancanza dei documenti giusti.
Infine il capitolo parcheggi: in piazza della Magiona ci sono le auto, perché si trova proprio a ridosso del posto di blocco e la vetture entrano ed escono tranquillamente da piazzale Verdi. Tante macchine anche nel park Cittadella, mentre l’ordinanza del sindaco Tambellini è stata rispettata nella piccola piazza sant’Alessandro, che resta completamente sgombra dalle macchine.

Paolo Lazzari