I Comics invadono nuovi luoghi, è rivolta degli esclusi

“Non ci resta che piangere”: è questo il titolo di un celebre film degli anni ’80 divenuto oggi un cult del cinema italiano, ma c’è chi, senza telecamere, trucco e tappeti rossi, questa frase la dice davvero.
Bandi, start up e nuove location per quello che si presenta un altro Lucca Comics and Games di record e grandi numeri ancora attesi città per l’edizione 2017. Mentre parte ufficialmente la marcia di avvicinamento alla nuova edizione, c’è chi ancora una volta si sente messo da parte: non sono bastate infatti le numerose sollecitazioni e richieste agli organizzatori da parte dei locali di Piazza San Salvatore che anche a questa edizione dei Comics molto probabilmente vedranno davanti alla propria attività solo la bella Naiade e poche altre persone. Già nel novembre scorso lo si era visto chiaramente e ora si avvicina lo spettro di un’altra edizione… di magra per gli esercenti della zona. Che tuttavia sarebbero anche disposti a collaborare e a dare una mano nel caso in cui venissero organizzati eventi.

Tutto ebbe inizio qualche anno fa, quando l’area Japan venne spostata dalle sale del Real Collegio alla zona est del centro storico: da allora Piazza San Salvatore, mentre nel resto della città le vie erano intasate da cosplay e appassionati, se non fosse per gli stand sulle Mura, sarebbe quasi deserta. E i ristoratori, che si erano tanto raccomandati e speravano almeno quest’anno di veder la piazza rinascere dopo aver proposto l’inserimento di stand o comunque di iniziative inerenti alla manifestazione, anche stavolta restano delusi. Tra le nuove location proposte per la nuova edizione del Lucca Comics ci sono piazza Santa Maria, piazza San Pietro Somaldi, piazza San Ponziano, Villa Guinigi, Piazza Guidiccioni, ma l’area della ‘Pupporona’ resta ancora scoperta. Lo scorso anno, come già accennato, grazie all’inserimento di molti più stand lungo la cerchia muraria la situazione si è leggermente risollevata, ma come dice Walter Tibaldo della Bottega del caffè ecco che entra in campo un altro ostacolo: “La gente quando scende dalle mura ha già mangiato a causa dei troppi camion ristoro, da noi non si fermano”.
“Alla fine abbiamo chiesto semplicemente qualcosa di non invasivo – spiegano ancora Walter e il titolare del bar Gabry, Antonio Leto – perché sappiamo che sarebbe complicato allestire stand all’interno della piazza che non è molto grande. Qualcosa, qualsiasi cosa che facesse vivere di più la zona, che la valorizzasse e che desse un contentino anche a noi che per molto tempo siamo rimasti fuori dal ‘giro’. Avevano accennato a una bella iniziativa, di creare una sorta di quartiere o punto ritrovo per i cosplay, ma anche di quella – spiegano – non ne abbiamo sentito più parlare. Ci hanno ripetuto più volte che non sono gli organizzatori a decidere completamente l’allestimento degli stand della manifestazione ma che sono gli standisti stessi a far richiesta di un determinato posto, e noi intanto abbiamo perso il 30, il 40% degli incassi”.
“Il primo anno senza l’area Japan nelle vicinanze – spiega il titolare del bar Gabry – feci gli ordini in base all’anno precedente, ma fu un disastro: lavorai di più solo il sabato e la domenica”.
“Siamo molto penalizzati e non è giusto – dice Walter della Bottega del caffè – che tutti debbano beneficiare della manifestazione tranne noi. Dobbiamo andare avanti a lamentele?”.
A lamentarsi della scarsa considerazione della piazza alla manifestazione anche Giulia Dinelli, la giovane titolare della Grelia Cremeria a cui, di certo, non dispiacerebbe avere un bell’incasso durante i giorni dei Comics, soprattutto perché l’attività è stata aperta da pochissimo e ne gioverebbe anche per la visibilità, come gioverebbe anche alla Misericordia di Lucca. Arresa e combattuta anche Francesca Fabbri, la titolare del Bar Municipio, che con gli incassi del Japan praticamente ci mandava avanti l’attività.
“Quando hanno tolto l’area Japan mi hanno tagliato le gambe – spiega – era la mia unica boccata di respiro, l’unica entrata che avevo. Ci speravo che qualcosa cambiasse, quando invece ho letto le nuove zone e ho visto che praticamente allestiranno solo dalla parte opposta al mio bar…è uno schifezza”.
Una piazza in subbuglio, quindi, che spera che nei prossimi mesi vengano apportate modifiche – finalmente – anche a loro favore.

Giulia Prete

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