Provincia, venduto l’immobile della questura foto

Provincia, ok al bilancio e buone prospettive per il futuro grazie alle alienazioni. Una in particolare, quella dell’immobile della Questura, ceduto al fondo ministeriale del ministero degli interni per 4,5 milioni di euro. Soldi che permetteranno di rilanciare gli investimenti dell’ente e di aprire una nuova fase, che coinciderà praticamente con l’elezione del nuovo consiglio provinciale, il cui voto ci sarà il prossimo 17 dicembre. Fra le principali opere in cantiere, peraltro, nel 2018 si dovrebbe concludere l’iter per dare il via ai lavori al nuovo ponte sul Serchio, mentre proseguiranno le tante opere riguardanti strade ed edilizia scolastica, non solo di manutenzione ordinaria.

 

A spiegare le novità è il presidente della Provincia, Luca Menesini, affiancato da Paolo Benedetti, che ha le funzioni di capo di gabinetto dell’ente.
“Due anni fa – ricorda Menesini – quando si votò per il nuovo ente di secondo livello si era in un periodo di grande trasformazione e l’idea era quello del superamento della provincia a favore di nuove realtà di area vasta. E il nostro veniva visto come un mandato da commissario liquidatore o da riformatore. Ora questa prospettiva non c’è più e ci troviamo alle elezioni del consiglio provinciale con una logica di consolidamento dell’ente di secondo livello e delle sue funzioni fondamentali, che sono la gestione delle scuole secondarie e di 900 chilometri di strade provinciali, cui si aggiungono le proprietà del Palazzo Ducale, di Villa Argentina e della Fortezza di Montalfonso”. Fra le funzioni della Provincia, sottolinea Menesini, anche il ruolo di semplificazione per i Comuni del territorio: “Al momento – ricorda Menesini – facciamo da stazione appaltante per un quarto dei Comuni della Provincia di Lucca. Inoltre possiamo attivare e potenziare l’ufficio di progettazione europea e possiamo svolgere una serie di funzioni burocratiche come le buste paga o altre, insieme o per conto dei Comuni”.
“Ovviamente – spiega Menesini – tutto questo è possibile in un contesto dove abbiamo un minimo di certezze e di stabilità. E’ finita la fase dell’emergenza e adesso abbiamo a disposizione le risorse da destinare ai servizi. Risorse ad hoc sono state presentate ieri in finanziaria, come richiesto dai sindaci dell’Anci in più occasioni. L’ambizione, adesso, è di riuscire a fare un bilancio triennale e di approvare il preventivo, nei termini, entro il 30 marzo”.
Nel frattemo, anche se siamo a fine anno, si sta per chiudere la partita del bilancio preventivo 2017. “Una approvazione tardiva – spiega Menesini – anomala e sui generis, resa possibile (mancavano 4,8 milioni di euro per far quadrare i conti, ndr) grazie a finanziamenti ulteriori per 2,175 milioni di euro dallo Stato arrivati a fine settemnre e all’abbattimento dei crediti nei confronti del Comuni”.
Un bilancio che permetterà, quindi, di proseguire anche nel biennio 2017/2018 i tanti interventi partiti o da avviare. “Per quanto riguarda la strade ha preso il via il secondo lotto di lavori della strada per Sant’Anna di Stazzema, c’è l’ok per gli interventi a Ponte di Sasso, alla rotatoria di Diecimo, alla sistemazione delle frane a Montalfonso e in Val Fegama, alla realizzazione del marciapiede di viale Europa e agli interventi per la sicurezza a Bollore. A questi si aggiungono i lavori per gli asfalti fonoassorbenti sulla Sarzanese-Valdera e 1,2 milioni di euro per la manutenzione ordinaria”. Poi i lavori per le scuole: “Sono in corso – ricorda Menesini – lavori al Maiorana, al Fermi, al Passaglia e al Carrara, partiranno quelli al Machiavelli e al Colombo. Cantieri anche per il secondo lotto della scuola di Mutigliano e in otto scuole secondarie”.
Necessario, quindi, secondo il presidente, avviare subito la programmazione per il 2018 e quella triennale 2018-2020: “Il tutto – spiega il presidente – in una situazione di maggiore solidità e di maggiori investimenti anche grazie alle alienazioni effettuate. La principale è quella dell’immobile della Questura, venduto per 4,5 milioni di euro al fondo ministeriale Invimit. Un acquisto che fa pensare come l’eventuale trasferimento in altra sede della Questura sia ormai superato, visto che l’acquisto è stato fatto sulla base della redditività del bene che garantisce un affitto annuale intorno ai 173mila euro l’anno”. Oltre alla Questura altre alienazioni hanno riguardato l’immobile dell’ex provveditorato in via Barsanti e Matteucci e la caserma dei carabinieri di Viareggio, cui si è aggiunta l’alienazione delle quote dalle partecipate non ritenute strategiche.
Ultima nota sugli investimenti riguarda il ponte sul Serchio: “Stiamo ultimando – dice – il progetto esecutivo che terminerà entro fine 2017, grazie ai 15 milioni che sono stati garantiti e finanziati dalla Regione Toscana. Questo ci fa pensare che nel 2018 si potranno svolgere le gare e si potrà essere l’affidamento lavori”.
In questo contesto si andrà al voto per il rinnovo del solo consiglio provinciale (il presidente rimane in carica per 4 anni). Come ente di secondo livello elettori attivi e passivi sono consiglieri comunali e sindaci del territorio di riferimento: “Abbiamo ritenuto – dice il presidente Menesini – di andare al voto solo dopo aver portato a termine l’iter del bilancio. Per questo si voterà il 17 dicembre con scadenza della presentazione delle liste il 26/27 novembre. Penso che come nella precedente occasione ci sarà una molteplicità di liste: la sinistra si è già mossa, così come il centrodestra. Ci sarà poi la lista del Pd e spero anche una lista più moderata, in modo da garantire la massima partecipazione da parte di tutti. Mi auguro che ci sia un forte impegno per il territorio anche nel prossimo Consiglio, a dimostrazione del fatto che siamo un territorio attivo e che dice la sua in un contesto più ampio come quello regionale. Per questo ringrazio chi, fino ad ora, alle polemiche ha preferito il lavoro a testa bassa per raggiungere gli obiettivi. Il tutto anche grazie all’alto livello di professionalità dei dipendenti rimasti dopo la riorganizzazione dell’ente”.
E proprio sulla polemica intorno ai dipendenti della Provincia il presidente tiene a sottolineare: “Nell’ente pubblico – dice – i posti di lavoro non sono in discussione. Comunque anche queste questioni verranno affrontate dopo la chiusura del bilancio, così come quelle sui dubbi su come la Regione ha declinato il riassetto degli enti”.
Per Menesini, comunque, il mantenimento della Provincia come ente di secondo livello è una scelta corretta: “La figura da valorizzare – spiega Menesini – è quella del sindaco. Un ente di primo livello, elettivo, sarebbe una contrapposizione con la figura del primo cittadino che è invece, con il Comune, il punto più sensibile di contatto fra territorio, cittadini e Stato. La Provincia, invece, si può porre in una posizione di semplificazione e lo può fare in maniera credibile se ha solidità finanziaria La Provincia, poi, è il luogo dove pianificare lo svuilippo del territorio e dove risolvere problemi strutturali come, ad esempio, quello della qualità dell’aria”. Una posizione che, comunque, deve far fronte al futuro nuovo assetto degli enti locali territoriali: “A mio parere – dice il numero uno di Palazzo Ducale – il ruolo della Regione deve essere quello della pianificazione, della legislazione e del controllo ma non quello della gestione diretta. La Regione per eccellenza gestisce la sanità. E’ giusto che gestisca altri servizi? Su questo è aperto il dibattito ed è necessaria una valutazione”.
Menesini guarda positivamente anche le fusioni fra i Comuni: “Ritengo che sia positiva – dice – se risponde a una omogeneità territoriale. I Comuni si fondono perché non riescono più a dare servizi di qualità, ma non si possono fare fusioni solo legate agli incentivi, perché questi poi finiscono e i problemi alla fine restano”.
Tutto pronto, dunque, per una nuova ‘era’ della Provincia. Non più ente da liquidare, ma capace di progettare e di investire. Salvo nuovi, e non pronosticabili, cambiamenti di rotta.

Enrico Pace

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