Lucca Summer Festival, 23 milioni di indotto foto

di Roberto Salotti
Ventitré milioni di indotto su Lucca, che raggiungono i 29 a livello regionale. Sono i dati, eccezionali, del ventennale del Lucca Summer Festival, che si è concluso con un evento planetario. Il concerto dei Rolling Stones, da solo, ‘pesa’ su questo bilancio elaborato dai docenti Nicola Salvati e Mauro Sodini, dell’Università di Pisa, oltre 11 milioni – se riferito all’impatto economico sulla sola città – e oltre 13 a livello regionale. Una realtà cresciuta oltre le stesse previsioni degli organizzatori e che con il concerto delle quattro star del rock ha fatto inevitabilmente “un salto di qualità”. E’ per questo, che già alla presentazione della ricerca, il patron Mimmo D’Alessandro lancia il sasso, senza però nascondere la mano: “Il concerto dei Rolling Stones è stato e deve rimanere eccezionale, però sono pronto a ripetere qualcosa di simile già dal prossimo anno e nella stessa location”.

Le trattative “con una grossa band di calibro mondiale” sono già in corso, ma Lucca se la contende con altre città: Roma con il Circo Massimo, un’altra ‘piazza’ di successo per d’Alessandro, o, perché no, Pompei. Da oggi simbolicamente riparte la sfida di Lucca, perché si fa sempre più insistente la voce su una possibile ‘regnino’ dei Pink Floyd in città. All’ombra delle mura storiche. Possibile, visto che già nel 2013 c’era l’idea di un concerto di Roger Waters per i 500 anni dell’arborato cerchio. Chissà che il successo degli Stones non faccia da apripista per uno show con David Gilmour. Nessuna conferma ufficiale, s’intende. Perché in ballo resta anche Paul McCartney, e, se D’Alessandro volesse dare retta alle preferenze dei fan intervistati al Summer, potrebbe pensare anche ad un concerto Bruce Springsteen o dei Foo Fighters.
“Noi – ha detto al riguardo il sindaco Alessandro Tambellini – non poniamo limiti in futuro a concerti in quella stessa location, purché siano voluti da tutta la città. Il concerto dei Rolling Stones ha richiesto una notevole preparazione e più che altro lunga. C’è uno sforzo da sostenere e questi grandi eventi non possono diventare cose da fare mese per mese”.
“Il concerto degli Stones sugli spalti – ha osservato quindi D’Alessandro – è irripetibile, non ci sarà mai più una cosa del genere. Ma sono pronto a ripetere qualcosa di simile, sugli spalti delle Mura, all’ex Balilla”. Un concerto con un pubblico ‘ridotto’ ai 40-45mila spettatori, potrebbe essere la formula giusta per ridurne costi, impatto e necessaria logistica e sicurezza. Per il presidente onorario Alan Friedman una strada in un certo senso obbligatoria: “D’Alessandro è pronto a fare un altro mega concerto già il prossimo anno con una grande band internazionale. Mi auguro – scherza – che almeno stavolta mi accontenti portando Bruce Springsteen o i Pink Floyd”. Battute a parte, tocca proprio al giornalista e opinionista levarsi qualche sassolino dalle scarpe: “I risultati ottenuti – ha detto – confermano che il Summer Festival ha un impatto formidabilmente positivo, paragonabile soltanto a quello dei Comics. Ora serve la collaborazione della Lucca che non si perde nei lamenti da bottega: i rosiconi la devono smettere di criticare questa manifestazione. So che il Comune e D’Alessandro sono vicini alla firma della convenzione, questo è bene perché è necessario per dare certezze e programmare il cartellone del prossimo anno”. La seduta si farà giovedì sera (26 ottobre): “Sarà predisposto un ordine del giorno – ha detto Tambellini – che mi auguro sia il più condiviso possibile. Il nostro intendimento lo abbiamo più volte confermato ed è quello di proseguire confermando questa manifestazione e il sostegno da parte del Comune. Tuttavia, proprio perché essa è cresciuta tanto, mi piaceva condividerla con l’intero consiglio comunale. I concerti sugli spalti? Per noi è sì, ma se lo vuole la città”. Affermazioni che suscitano la domanda di D’Alessandro durante la presentazione dei dati sull’indotto della manifestazione: “Scusi, sindaco, ma non rappresenta lei la città?”. Tambellini non cade nella provocazione: “Sappiamo qual è la via che vogliamo percorrere ma riteniamo che sia giusto che lo dica la città”.
L’indotto. A parlare, in attesa che arrivi quella ‘risposta’ invocata dalla città, sono i dati della ricerca realizzata dai due professori universitari e non a caso presentata questo pomeriggio (24 ottobre) nella sala consiliare a Palazzo Santini. Il metodo è stato quello della intervista diretta (590 fan) o del questionario inviato via mail a quanti avevano acquistato biglietti per i concerti del Summer Festival. Parlando dell’edizione di luglio (escluso il concerto dei Rolling Stones) c’è da rilevare il primo dato generale. Stando alla ricerca, in cui sono stati intervistati in tutto 2.350 visitatori del Festival, a Lucca i concerti di luglio hanno portato 11 milioni 293.239 euro, che a livello toscano 16.735.296 euro. Restando al dato lucchese, questo significa che in media si è registrata una spesa di 167,60 euro. Spendono di più gli stranieri (714,42 euro), rispetto agli italiani che sborsano in media 116,53 euro. A livello toscano la spesa arriva a 248,37 euro ma spendono molto di più gli stranieri (1.415,60 euro) rispetto agli italiani (136,36 euro).
Una nota interessante è scoprire che tipo di pubblico frequenta i concerti del Lucca Summer Festival. O meglio, l’ultima edizione: la maggior parte sono donne (52,7%), il restante 47,3% sono uomini. Età media è 33 anni, per gli italiani, 50 per gli stranieri. La maggior parte ha fra i 26 e i 39 anni (35,4%) mentre gli ove 60 sono stati soltanto il 3,7%. Il fan tipo, poi, ha una istruzione medio alta: il 47,9% ha il diploma e il 36,7% la laurea (il 7,7% master o dottorati). Quanto alla professione, primeggiano gli studenti con il 29,2% ma è buona anche la fetta di impiegati (26,9%) e di liberi professionisti (12,7%). La provenienza è soprattutto italiana con il 90,6% ma una crescente fetta proviene dall’estero (9,4%). Sono questi, per tornare all’indotto, a spendere di più sia a Lucca che in Toscana. In città i fan stranieri hanno speso 8.161.907 euro, pari al 48,9%- Da fuori regione, invece, sono arrivati fan con i portafogli pieni: hanno speso 6.185.552 euro (il 36,9% del totale), mentre da Lucca e provincia gli incassi fanno 218.383 euro, dal resto della Toscana si va oltre i due milioni. Questo dato, riferito a Lucca, e analizzato per fasce d’età vede fra i più “spendaccioni” gli adulti fra i 40 e i 59 anni (5.335.711 euro). Lo stesso vale per il dato toscano, con una cifra corrispondente pari al 47,7%.
La ricaduta turistica. Ma non si parla soltanto di soldi spesi. Offre uno spaccato interessante anche l’analisi della ricaduta turistica. Il 29% degli intervistati, infatti, è stato per la prima volta a Lucca, mentre il 47% l’ha già visitata in passato, indipendentemente dal Lucca Summer Festival. Il 37% dichiara che ha approfittato dell’evento per visitare anche musei monumenti e altre attrazioni della città, ma fra chi non è residente a Lucca e provincia il 93,4% è arrivato in città per il Summer Festival. Il 46,1% dei visitatori presenti al Festival ha infatti visitato la città; il 21,3% anche le chiese e i suoi musei; il 6,6% i musei, mentre soltanto il 5,2% ne ha approfittato per andare al mare o per visitare le città limitrofe (il 5%). Per i pernottamenti il 41% ha dormito almeno una notte in città. La maggior parte è partita comunque dopo il concerto: 59%. La permanenza media è stata di circa 2 giorni, per gli stranieri di tre giorni e mezzo. Le strutture più gettonate sono stati gli affittacamere o i B&B, che hanno ospitato il 51,6% dei fan, bene anche gli alberghi a 3 stelle (12,8%), e i 4 o più stelle (8,8%). Se poi si considerano soltanto gli stranieri, la percentuale di coloro che hanno assistito per la prima volta al Lucca Summer Festival arriva al 74%, mentre complessivamente è del 63,7%. Il 7,8% degli stranieri (350 persone) invece ha partecipato al festival 5 volte o più.
I voti al Festival. Il giudizio degli intervistati promuove complessivamente il Festival, dalla location al programma. E nonostante, si potrebbe dire, le polemiche che ci sono state. Le valutazioni richieste sono tutte di buon livello e i voti medi superano il 7,7 (voto più basso dato alla gestione dei servizi e all’accoglienza). Il voto più alto va alla location di piazza Napoleone: 8,8.
Il concerto dei Rolling Stones. Per il mega concerto dei Rolling Stones i dati sono fondamentalmente confermati, ma con delle sorprese sull’età e le spese dei fan. Anzitutto il metodo: in questo caso si è scelto di procedere con l’intervista diretta a circa 600 fan del prato A, prato B, pedane e tribuna. Complessivamente è da vertigine il dato sull’indotto del concerto del 23 settembre scorso. L’evento ha avuto su Lucca un impatto economico da 11.413.358 euro, che a livello regionale arrivano ai 13.069.434 euro. La spesa media a Lucca è stata di 210,79 euro; per gli stranieri di 764.64, per gli italiani di 181,64 euro. In Toscana la stessa voce reca la cifra di 241,37 euro (892,66 euro per gli stranieri, 207,10 per gli italiani). In questo caso, a differenza del trend generale del Festival, sono stati di più gli uomini (70,8%) rispetto alle femmine (29,2%). L’età media era di 42,8 anni pre gli stranieri, 36,6 per gli italiani. Oltre il 5% aveva più di 60 anni (uno degli intervistati aveva ben 92 anni), e la maggior parte (il 40,3%) aveva un’età compresa tra i 26 e i 39 anni. Il 5% poi proveniva dall’estero e il 95% dall’Italia, visto che si tratta dell’unica data sul suolo nazionale. Dalla Toscana è arrivato il 17,6% dei fan, da Lucca e provincia l’11,4%.
A spendere di più sono stati gli italiani provenienti da fuori regionale: 8.469.388 euro, pari al 74,2% dell’indotto complessivo. Bene anche gli stranieri che rappresentano il 18,2% dell’indotto con 2.069.883 euro di spesa. Dati confermati anche su scala regionale: 9.595.449 euro per gli italiani residenti fuori dalla Toscana; 2.416.453 euro per gli stranieri. Per quello che riguarda l’età hanno speso di più, a Lucca, i fan tra i 40 e i 59 anni, con 5.188.041, pari al 45% dell’indotto su Lucca. Stessa situazione a livello regionale, con la fascia compresa tra i 40 e i 59 anni in pole position (5.680.054 euro).
Turismo per gli Stones. Importanti ricadute si sono avute anche sul turismo, con il 46% dei fan non residenti a Lucca e provincia che ha visitato la città, le chiese e i monumenti (17,4%), i musei (4,8%) e altre città toscane (23,6%). Nonostante poi l’assalto alla fine il 50% dei fan ha pernottato almeno una notte in città. Il 50,7% ha invece lasciato Lucca dopo il concerto. Più gettonati gli affittacamere, ostello e B&B nel 43,9% dei casi, ma in tanti hanno scelto anche di dormire in macchina o in camper (6,2%). Il 16,7% ha optato invece per un albergo a 3 stelle. La maggior parte di queste persone è arrivata a Lucca acquistato il biglietto tramite Ticket One online (77,6%), mentre al mercato secondario si è rivolto soltanto il 10% dei fan, stando alla ricerca dei due universitari. Il 74,2% dei fan è stato presente per la prima volta al Summer Festival grazie al concerto degli Stones, l’89% se si parla soltanto degli stranieri. Promossa, infine, la location che ottiene un voto medio dell’8,07% ma anche l’accoglienza degli esercenti che ottiene un 8,29. Peggio la gestione dei sevizi e dei biglietti (6,72 il voto per la prima, 6,92 per la seconda voce).
Musica, volano della promozione e della valorizzazione. Dati che risaltano a livello non solo di Lucca ma dell’intera regione. “Lucca ha dimostrato di avercela fatta e di aver vinto la sfida – ha infatti commentato a margine della presentazione della ricerca il numero uno di Toscana Promozione, Alberto Peruzzini -: eventi come questi hanno una ricaduta economica ma anche e soprattutto turistica”. Anche il Soprintendente Luigi Ficacci ha sottolineato come “non esiste buona conservazione senza una vera valorizzazione” per le opere dell’arte e del patrimonio. Fin dall’inizio non ho messo ostacoli a questa manifestazione e l’ho fatto convintamente, appena rientrato a Lucca. Dopo aver osservato l’ottima organizzazione e il rispetto per i concerti in piazza Napoleone, dove il contesto è diventato protagonista, ho detto senza indugio sì al concerto sotto le Mura perché le garanzie per la conservazione, tutela e messa in valore del bene c’erano tutte”. Lucca al centro con un evento planetario, “unico ed eccezionale”, ha voluto ripetere anche il Soprintendente. Ma Lucca sarà anche nella storia: “I Rolling Stones – ha osservato Ficacci – hanno scelto questa location per rispondere all’esigenza di legarsi ad un contesto unico e eccezionale, non standardizzato”.
Quel contesto ora apparirà in un dvd che la band lancerà al termine del No Filter tour che si concluderà domani sera a Parigi. E Mimmo D’Alessandro non se lo perderà: “Tremavo e sudavo freddo all’inizio di questa avventura – ammette -, perché avevo paura che qualcosa andasse storto. Ora finalmente andrò a Parigi a vedere il concerto che a Lucca non ho visto”, scherza.

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