Trasporto merci in Ztl, giro di vite del Comune

Dopo la salvaguardia del centro storico e del commercio tradizionale e di qualità e la rinascita dei quartieri e delle periferie, c’è un terzo asse che l’amministrazione-Tambellini sta mettendo a punto -e che segnerà il mandato- relativo alla mobilità sostenibile, in particolare al trasporto merci nel centro storico.
La partita sta tutta in una volontà, spiega l’amministrazione: non solo continuare ad incentivare la logistica ecologica – meglio se elettrica -, ma anche, e soprattutto, avviare il processo per arrivare nei prossimi cinque anni ad una progressiva, e controllata, riduzione dei veicoli circolanti.

Obiettivo vivibilità, dunque, per evitare la congestione di traffico in centro storico e l’elevata presenza di mezzi. L’amministrazione intende dare una risposta portando avanti tre linee integrate tra loro: da una parte avviare una fase di studio su Lucca Port (il cui affidamento è stato revocato alla Metro Srl) partendo proprio dalle criticità e difficoltà gestionali riscontrate con la piattaforma di distribuzione delle merci; dall’altra mappare, insieme con una società di telefonia attraverso l’utilizzo dei big data, la mobilità lucchese, e utilizzare i risultati prodotti per costruire una politica della mobilità cittadina, anche delle merci, tarata sul reale fabbisogno di mobilità (nei prossimi giorni ci sarà una prima riunione sul tema in Comune); e, infine, dare seguito e sostanza al progetto europeo Life Aspire, avviato ufficialmente proprio nei giorni scorsi, uno dei tre finanziati dalla Commissione europea sul tema dei trasporti, che vede Lucca come Comune capofila, insieme con Stoccolma e Zara. Il tutto coordinato attraverso un lavoro a tre, che vede seduti intorno allo stesso tavolo l’assessore alla mobilità, Gabriele Bove, quello all’ambiente, Francesco Raspini e l’assessore allo sviluppo economico, Valentina Mercanti, con il supporto di Lucense, la società pubblico-privata espert.
“Quando è nata la piattaforma di distribuzione delle merci Lucca Port – spiegano gli assessori alla mobilità Gabriele Bove e all’ambiente Francesco Raspini – la necessità che il Comune di Lucca si trovò ad affrontare era quella relativa al controllo degli accessi in centro storico e cercare sempre più di affidare la consegna delle merci a mezzi ecologici, meglio se elettrici. Oggi lo scenario è cambiato ulteriormente: i mezzi elettrici sono molti di più, ma, contestualmente, sono cresciuti i veicoli che circolano in centro storico. E questo ci pone di fronte a un ulteriore scalino da superare: non più quindi intervenire sulla tipologia del singolo mezzo, ma regolare il trasporto merci esistente, rendendolo sostenibile soprattutto dal punto di vista della quantità. Ecco quindi che abbiamo deciso di ribaltare il punto di vista: non sviluppare più un singolo progetto e una singola politica solo per una piattaforma specifica di distribuzione merci, ma estendere quella politica a tutti i mezzi circolanti: solo così la nostra azione avrà reale efficacia”.
Ecco quindi che l’amministrazione comunale ha deciso di chiudere la manifestazione d’interesse e revocare l’affidamento della piattaforma a Metro srl, essendo scaduto il termine . “Adesso si apre la fase di studio su LuccaPort – aggiungono Bove e Raspini – Partendo, prima di ogni altra cosa, dalla base. La domanda è questa: ha senso, allo stato attuale, continuare ad investire su una piattaforma in perdita che muove due mezzi, quando la maggior parte della merce trasportata in centro si sposta su tanti altri veicoli che sfuggono dal nostro controllo? Ecco: l’obiettivo ora è dare regole certe per tutti, prevedere un controllo non solo sugli accessi, ma anche sull’uscita dei mezzi, per gestire il traffico cittadino in modo sensato, razionale e soprattutto migliore di quanto non avvenga oggi. Siamo nella fase due di LuccaPort, quella che ci ha permesso di vincere il bando Life Aspire e di confermarci nuovamente come Comune attento e pioniere sulle politiche della logistica urbana sostenibile”.
Life Aspire, il progetto. Il progetto realizzato dal Comune di Lucca, in collaborazione con Lucense, la società pubblico-privata che opera nell’area del Polo Tecnologico Lucchese, e con la società di ingegneria dei trasporti Memex di Livorno e con Kiunsys di Pisa, intende realizzare un innovativo sistema a servizio della città perseguendo tre obiettivi tecnologici: la realizzazione di un sistema di controllo intelligente del trasporto merci tramite sensori, che permetterà di determinare con esattezza il tempo che l’operatore del trasporto resta all’interno dell’area della Ztl; l’utilizzo di un sistema di carico/scarico delle merci innovativo a servizio degli operatori commerciali, che permetterà di prenotare gli stalli di sosta al fine di ridurre la congestione nelle zone più sensibili per l’attività di commercio e per il turismo; la predisposizione di un sistema di condivisione di cargo-bike per il trasporto delle merci in aree pregiate del centro storico, per offrire agli operatori del trasporto più sensibili al tema ambientale, la possibilità di operare per le consegne meno ingombranti nel centro storico con veicoli ad emissioni zero. Una piattaforma software sovrintenderà alla gestione di tutti questi sistemi tecnologici e le informazioni che questa acquisirà renderanno possibile la definizione di politiche per gli accessi e per la sosta nella Ztl che siano correlate al diverso grado di sostenibilità delle operazioni di trasporto. In sostanza, il progetto intende far sì che il Comune possa definire un sistema di premialità nei confronti degli operatori che hanno ottimizzato la loro attività per ridurre l’impatto ambientale e che incentivi gli operatori del trasporto affinché adottino un comportamento più ecologico per le operazioni di consegna e ritiro nel centro storico.
Gli operatori virtuosi saranno infatti “certificati” dall’amministrazione comunale e potranno godere di condizioni di accesso alla Ztl più incentivanti. Così facendo, l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali correlati al trasporto merci nel centro storico, viene condiviso con tutti gli operatori che vorranno essere “certificati” quali operatori eco-sostenibili: operatori cioè che rispetteranno le finestre orarie previste per l’accesso e la sosta nella Ztl, che utilizzeranno le aree di sosta intelligenti e che si sposteranno con mezzi di trasporto meno inquinanti, incluso le cargo-bikes messe a disposizione dal Comune.

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