Villa S. Maria, si va verso la gara per la concessione

L’ipotesi della chiusura appare scongiurata. Almeno per ora. Tutto dipenderà se la gara per la concessione ai privati di Villa Santa Maria andrà o meno deserta. Tutte incognite che pesano sulla testa dei lavoratori della Rsa comunale, le cui istanze sono state anche oggi (5 dicembre) rappresentante dai sindacati al Comune. Il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore al sociale Lucia Del Chiaro hanno indicato il percorso che l’amministrazione intende intraprendere: il primo step sarà la proroga dell’appalto alla Kcs, poi la gara per la concessione a cui gli uffici comunali stanno già lavorando. Si tratterà, comunque, di una gara per la concessione di lungo periodo, visto che la struttura ha bisogno di importanti lavori di ristrutturazione e di adeguamento. Questo per consentire eventualmente al privato interessato di ammortizzare i costi degli investimenti che saranno necessari.

I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno preso atto della decisione assunta dall’amministrazione comunale. Da parte loro, il sindaco Tambellini e l’assessore Del Chiaro hanno assicurato che “le organizzazioni dei lavoratori saranno fin da subito coinvolte nel processo di costruzione del bando di gara – è stato detto -, per la parte che riguarda le clausole sociali, ribadendo che l’impegno dell’amministrazione è di portare avanti la soluzione migliore a tutela degli ospiti della struttura e di chi nella struttura oggi lavora”.
L’incontro di oggi è il secondo sul tema: il primo si era svolto lo scorso 17 novembre, all’indomani del consiglio comunale durante il quale l’amministrazione aveva illustrato le possibilità per la Rsa Villa Santa Maria che era rimasta fuori dal bando che ha affidato in concessione a ProGes le altre due case di riposo comunali. A fine mese tuttavia scade l’ultima proroga alla Kcs: il Comune ha intenzione di rinnovarla fino a quando non sarà pronto il bando di gara. Qualche mese ancora dunque d’ossigeno per i lavoratori che, attraverso i sindacati, hanno già espresso preoccupazione per il futuro. Con l’affidamento in concessione, infatti, si teme che avvenga quanto già avvenuto per le altre case di riposo, dove il nuovo concessionario ha dichiarato personale in esubero.

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