Isola ecologica, avanti con lo scavo in S. Romano foto

Al termine di tre settimane di lavoro si è concluso lo scavo archeologico preventivo condotto in piazza San Romano per valutare la fattibilità dell’isola ecologica a scomparsa, da realizzare a lato dell’Expo del Fumetto. Lo scavo, condotto dalle archeologhe Elisabetta Abela, Serena Cenni e Maila Franceschini, sotto la direzione scientifica di Giulio Ciampoltrini, ha raggiunto la profondità di 2,30 metri dal piano stradale attuale, mettendo in evidenza una stratificazione archeologica di un certo interesse, comunque compatibile con la realizzazione dell’opera.

In particolare, sono state messe in luce due strutture murarie di epoca medievale, demolite già in passato e conservate solo al livello delle fondazioni: si tratta di murature realizzate con l’impiego di ciottoli e bozze lapidee legati con malta tenace. Nell’area sono state scoperte anche due sepolture, a fossa terragna, con inumati adulti di sesso maschile. Insieme ai resti scheletrici sono stati recuperati oggetti metallici pertinenti all’abbigliamento che consentono di datare le sepolture al XIII secolo. La loro presenza potrebbe indicare che le murature scoperte appartenessero ad un edificio religioso presente nell’area prima della costruzione della Chiesa e annesso Convento di San Romano.
Procedendo con lo scavo sono state rilevate tracce di attività artigianali di epoca altomedievale, testimoniate da focolari ricavati sopra uno strato composto da frammenti di tegole e coppi di laterizio di epoca romana, pressati con argilla per consolidare il terreno di natura alluvionale, poco consistente. La presenza di aree di lavorazione in questo settore della città antica era già stata documentata in altri scavi, nel complesso di San Romano e sotto l’ex Ospedale Galli Tassi, e conferma la funzione artigianale delle aree periferiche prossime alle mura, all’interno della città romana.
A conclusione dello scavo preventivo il saggio archeologico sarà temporaneamente rinterrato, per consentire la progettazione definitiva dell’opera che terrà conto dell’esigenza di conservazione delle strutture murarie medievali riportate in luce. Nello specifico, la modifica che dovrà essere apportata al progetto iniziale, e che Sistema Ambiente sottoporrà in questi giorni alla Soprintendenza per la relativa approvazione, riguarda l’orientamento dei quattro torrini per la raccolta dei rifiuti, i quali non potranno essere collocati uno di seguito all’altro parallelamente alla facciata, ma appaiati a due a due in posizione ortogonale alla stessa.

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