Soprintendenza, Ciampoltrini lascia Lucca dopo 37 anni

Giulio Ciampoltrini lascia Lucca dopo più di 37 anni di attività per trasferirsi alla Soprintendenza di Firenze. L’archeologo, prima del trasferimento, che sarà effettivo dall’1 febbraio, invia un saluto a istituzioni e cittadinanza.
“Dopo più di trentasette anni di attività come archeologo responsabile di Lucca e del territorio nella soprintendenza archeologica per la Toscana – scrive Ciampoltrini – e poi, dal 2016, nella soprintendenza di Lucca, per effetto delle riforme del ministero, a partire dall’1 febbraio vengo richiamato a concludere il mio impegno professionale nelle istituzioni presso la soprintendenza  di Firenze, alla quale afferivo dalla soppressione della soprintendenza archeologica, nel luglio 2016. La conclusione della mia attività a Lucca, d’altronde, anticipa di poco il pensionamento”.

“Non potendo farlo personalmente – dice nel saluto – spero di far giungere con queste parole la mia gratitudine a tutti coloro, cittadini e istituzioni, che hanno permesso di far sì che questi molti anni, che hanno visto profondi cambiamenti nella società e nella partecipazione all’interesse per il passato, divenissero un entusiasmante viaggio nelle storie sepolte della città, della Piana, della Garfagnana e della Media Valle e, seppure con minore continuità, della Versilia. Sullo sfondo, il mare di Massaciuccoli, i colori volatili delle cantine di Lucca, i silenzi della Terra dell’Auser, i castagneti della Garfagnana con i villaggi liguri. Un saluto particolare, un po’ emozionato, agli archeologi che hanno condiviso, dopo i primi anni di solitudine (ma si parla degli anni Ottanta del secolo scorso), le fatiche dei cantieri e della ricostruzione a tavolino di scavi, contesti, materiali, e la soddisfazione di vedere altri partecipare alle loro fatiche. Sono sicuro che grazie alla loro straordinaria professionalità continueranno ad operare con serenità, anche nei nuovi orizzonti”.
“Come è accaduto in tutti questi anni – conclude –  e con intensità forse maggiore negli ultimi dieci, il mio impegno per comunicare le ‘storie’ che mi si sono rivelate resta immutato. Infine, un sogno: nel 2019 ricorreranno i duecento anni dacché la Duchessa Maria Luisa fondò la Commissione onoraria per la conservazione dei monumenti di belle arti e per l’incoraggiamento delle arti e manifatture, precorritrice anche dei compiti di tutela e promozione culturale che dalla fine dello stesso Ottocento e fino agli inizi dell’attuale hanno svolto le soprintendenze. Se non un primato, certamente motivo di riflessione per Lucca, che spero non cada nella dimenticanza”.

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