Nuova fondazione cultura, sindacati chiedono chiarezza

Nuova fondazione della cultura in città, i sindacati chiedono rassicurazioni sul progetto culturale del teatro e sulla tutela della professionalità dei lavoratori. Lo fanno con una nota a firma delle Rsu e di Slc Cgil e Fistel Cisl.

“I lavoratori del teatro del Giglio – spiegano i sindacati in un nota – avevano chiesto già a fine 2017 un incontro con i vertici dell’azienda per avere notizie sull’ipotesi di trasformazione dell’azienda speciale in fondazione. A seguito delle più recenti notizie in merito, sono stati fatti due incontri nei quali è stato prospettato, in estrema sintesi, il progetto di una fondazione che riunisca teatro del Giglio con Itinera, in un primo momento, e Opera delle Mura, in un passaggio successivo. Per chi lavora a teatro, il progetto fondazione è una storia vecchia che parte da lontano, visto che le varie amministrazioni hanno più volte discusso tale ipotesi, finalizzata ad attrarre capitali esterni e alleggerire il bilancio dell’amministrazione comunale. Rispetto al passato, oggi viene annunciato un progetto diverso, ovvero non creare una fondazione come teatro con il supporto di partecipazioni esterne, ma ripiegare all’interno del mondo delle società partecipate, unendo diverse realtà, per creare un ente polifunzionale che si occupi di cultura e turismo. Al di là del fatto che l’esperienza italiana delle fondazioni nate col proposito di attrarre nuovi investimenti dimostra come spesso non sia stato raggiunto l’effetto sperato, i lavoratori pongono tutta una serie di domande che necessitano di risposte concrete. Fermo restando che l’amministrazione rimarrebbe il socio unico della fondazione, chi può essere disposto ad entrare e portare capitali? È la trasformazione giuridica da azienda speciale a fondazione che può attrarre nuovi investimenti finora non reperiti? Come si sta lavorando al progetto di fattibilità comprensivo di valutazione gestionale, economica, finanziaria, patrimoniale e delle risorse umane? Quali sono le reali possibilità di conservare l’autonomia progettuale e organizzativa?”
“Proprio nel 2019 ricorre il bicentenario della nascita del teatro del Giglio – commentano i sindacati dei lavoratori del teatro – e con tale occasione il teatro potrebbe perdere la ragione sociale di teatro di tradizione e in senso più ampio di ente che promuovere lo spettacolo teatrale. Perché non si parla anche di “rilancio” del teatro stesso?Abbiamo letto in alcune dichiarazioni che l’intento è “promuovere il territorio e la sua cultura”. Bisogna articolare questi enunciati e tradurli in un progetto culturale forte che sappia rispondere alle molte questioni poste sul tavolo, ovvero la conservazione delle identità delle realtà che si vogliono promuovere e  valorizzare, l’utilizzo efficace degli spazi a disposizione, l’integrazione delle diverse attività turistiche e culturali che hanno flussi stagionali diversi, la necessità di investire e reperire risorse perché la “promozione” non rimanga lettera morta, le corrette armonizzazioni legate ai bilanci, agli assetti contrattuali e le piante organiche”.
“Su questi ultimi capitoli al Giglio si è già lavorato molto: sindacati e Rsu infatti ricordano che, a partire dal 2015 in poi, con il passaggio di quattro dipendenti ad altre partecipate del Comune e il taglio del premio di produzione, unitamente ad una definizione delle flessibilità, il personale del teatro del Giglio ha dato un forte contributo al pareggio di bilancio; adesso chiede che le professionalità specifiche acquisite negli anni vengano mantenute. A queste domande i dipendenti chiedono risposte, già dal prossimo incontro con l’azienda previsto subito dopo la metà di aprile”.

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