Imposta di soggiorno, sì all’uso contro l’abusivismo

Cambia il regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno. Due i motivi della modifica: l’adeguamento al nuovo testo unico regionale e la necessità di modificare il regolamento per arrivare a un accordo con portali di prenotazioni come AirBnb.
A presentare la pratica il vicesindaco Giovanni Lemucchi. “Le principali modifiche – ha detto – riguardano il soggetto titolare del pagamento dell’imposta che può essere il proprietario dell’appartamento o della casa o direttamente il portale. E’ prevista anche la soppressione dell’articolo 7, laddove si prevedeva la differenziazione fra alta e bassa stagione , con il solo limite massimo dell’applicazione della tassa di soggiorno ai soli tre pernottamenti. Abbiamo introdotto anche nuove ipotesi di esenzione per accompagnatori di disabili o persone che vengono a Lucca per cure nelle cliniche o all’ospedale cittadino. Abbiamo poi definito in maniera più chiara gli obblighi e una revisione della parte sanzionatoria per renderla più snella”.

“L’obiettivo – spiega Lemucchi – è quello di semplificare l’attività di chi si vuole mettere in regola. Negli ultimi anni anche grazie a un’azione di controllo sono emerse una serie di attività, cosa che ci permette un trattamento di equità, oltre alla possibilità di aumentare gli introiti da parte dell’amministrazione. I risultati dei controlli sono stati comunque importanti: nel 2015 erano registrate 196 strutture di cui 39 locazioni turistiche, al 2018 siamo a 894 con 578 locazioni turistiche. Quaesto significa che tanti, anche in maniera autonoma, hanno fatto la registrazione al Suap”.
Il dibattito in aula è stato aperto da Di Vito, consigliere di SiAmo Lucca che ha portato alcune sollecitazioni. Per Di Vito occorrerebbe premiare un’utenza che non è mordi e fuggi, aumentando le esenzioni per coloro che rimangono più di cinque giorni ad alloggiare in città. La seconda indicazine è quella di avere un ritorno per la città dall’introito della tasa: “Questi soldi – dice Di Vito – come riusciamo a reinvestirli per la città? Abbiamo un introito, come viene destinato? Sarebbe bene che tutto fosse quantificato e chiaramente rendicontato alla città”.
Barsanti di Casapound, inserisce una valutazione politica e chiede l’inserimento della tassa di soggiorno anche per le realtà private che accolgono i migranti. Barsanti presenta un emendamento per eliminare proprio l’esenzione esplicita prevista nell’articolo 8. “Siccome ci speculano sopra – spiega – perché non far pagare la tassa di soggiorno?”.
La presidente della commissione bilancio, Chiara Martini, ricorda l’iter in commissione e si dichiara favorevole a un report specifico di come viene destinata la tassa di soggiorno per la città, comprese le iniziative culturali. Martini, oltre a proporre un emendamento tecnico al regolamento così come approvato in commissione ha anche proposto un ordine del giorno che tende a destinare parte dell’introito della tassa di soggiorno alla lotta all’evasione ed elusione fiscale e all’abusivismo nell’ambito dell’offerta turistica.
Anche l’assessore al turismo Ragghianti ha rafforzato la tesi per cui anche il regolamento per l’imposta di soggiorno aiuta a far emergere il sommerso: “E’ importante infatti – dice – che vi siano previsti anche i requisiti minimi per l’accoglienza dei turisti”.
Per il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, che ricorda come nel programma elettorale fosse presente la previsione di abolire la tassa di soggiorno, fra le altre cose, “è sbagliato il principio di fare una sola tassa – dice – in alta e bassa stagione perché toglie la possibilità promozionale quando la stagione non è nel pieno”.
Nella replica l’assessore Lemucchi ha ricordato come la modifica riguardante la bassa stagione riguarda le condizioni del possibile accordo con AirBnb: “I pro – dice – hanno fatto pendere l’ago della bilancia verso l’accordo. Quanto alla proposta di emendamento di Barsanti in questa sede voglio solo ricordare come chi paga l’ospite non la struttura, quindi l’emendamento è incongruo”.
Sull’ordine del giorno arriva l’imprimatur anche dell’amministrazione perché, dice Lemucchi, “va sulla scia della riflessione di come impiegare le risorse della tassa di soggiorno”.
Il regolamento viene alla fine votato con 21 voti favorevoli, un voto contrario, un non voto e un astenuto. Ok anche all’emendamento presentato dalla presidente della commissione bilancio Martini, bocciato l’emendamento Barsanti con 18 voti contrari.

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