Leone XII, prosegue la ricerca di una soluzione per nido e materna foto

Tutto occupato dalla questione del futuro della scuola Leone XII il consiglio comunale straordinario di questa sera (24 luglio) dopo lo ‘sfratto’ per motivi di mancato rispetto delle norme antismiche dal complesso di via San Nicolao. Nessuna novità sostanziale, con l’amministrazione che conferma di star battendo una serie di strade, sulle quali viene mantenuto il massimo riserbo per non inficiare le trattative verso una possibile soluzione. Una situazione che non manca di sollevare la polemica delle opposizioni che hanno chiesto e ottenuto sul tema il consiglio straordinario. Alla fine una mozione presentata proprio dai banchi dell’opposizione viene respinta dalla maggioranza con 13 voti contro 10.

A introdurre l’argomento della serata la consigliera di Forza Italia Simona Testaferrata. “Avremmo gradito di essere coinvolti prima dell’ordinanza del Comune – spiega la consigliere azzurra – Potevamo essere coinvolti per un confronto che non c’è stato. Al momento sappiamo solo che l’asilo viene momentaneamente trasferito alla Radice, poi dove si va? Gli assessori promettono soluzioni per la scuola, ma se vogliono condividere questo è il momento giusto perché non siamo controparti ma siamo interessati. Qui giorni passano e la stanchezza e il nervosismo crescono, gli assessori danno soluzioni che poi si rivelano irrealizzabili. Cosa si fa adesso? Vorrei discorsi concreti per materna e asilo”. “Veniamo alle superiori – prosegue la consigliera – La provincia ci ha sempre detto che non c’erano soldi per intervenire tanto che addirittura per modificare scheda dell’ascensore o per i bagni degli uomini o per la campanella sono serviti mesi. Poi è stato rifatto il tetto con un intervento di 800mila euro, gran parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Dopo il rifacimento del tetto, in alcuni punti della scuola, però, ha iniziato a piovere e prima non era mai accaduto. Il risultato finale dei lavori è un atrio bellissimo, con scale ed aule indecenti. Dopo i lavori al chiostro del Paladini, invece, è rimasta una canala rotta che indirizza sul pavimento del chiostro l’acqua, rendendolo pericoloso per professori, custodi professori e alunni. La Provincia ha comunque sottolineato che l’immobile non è a rischio crollo ma non ha partecipato per l’edificio al bando ministeriale. Eppure bandi così importanti non nascono dal niente. Ci sarebbe stato tutto il tempo per le soluzioni e c’è anche una valutazione preferenziale di punteggio per la vulnerabilità sismica. Poi ci sono scambi stati gli scambi sulla certificazione dell’immobile fra Provincia e Comune, che risalgono fin dal 2016 e che hanno portato alla relazione e alla successiva ordinanza solo a giugno scorso. In commissione l’assessora Vietina, quando dissi che Civitali cadeva a pezzi, disse che non era vero e che la scuola la conosceva bene. Forse non era così e infatti si è arrivati a questa situazione”. La preoccupazione è, quindi, per il futuro anche per le superiori: “Come si concilia il turno pomeridiano con le tante attività ascoastiche? – dice – E il trasporto pubblico? Poi cè il problema del cronoprogramma per chiudere i lavori entro il 17 di settembre. Lucca, su tutto, attende prese di posizione chiare. Trovarsi impreparati oggi sarebbe una questione grave sia per il Comune sia per la Provincia”.
Sull’assenza della Provincia al Consiglio si appuntano gli interventi preliminari. Chiedono conto dell’assenza di Menesini il consigliere di SiAmo Lucca, Enrico Torrini, il consigliere di Casapound Fabio Barsanti (“È abbastanza imbarazzante che manchi il protagonista principale”, dice) e il capogruppo di Forza Italia Marco Martinelli. Che così ricostruisce i lavori preliminari: “Il presidente della Provincia – ricorda – durante la capigruppo fu invitato dal presidente del consiglio comunale. Menesini telefonicamente dette la disponibilità per due date e non fu fatto il consiglio la scorsa settimana per questo motivo. A questo punto chiediamo le motivazioni ufficiali per cui è stato declinato l’invito dopo l’iniziale disponibilità”. Stessa posizione del consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci: “Abbiamo raccolto firme e presentato la richiesta di Consiglio straordinario il 3 luglio – dice – chiedendo che non si facessero passare venti giorni perché ce lo chiedevano i genitori. E invece il Consiglio, guarda caso, si fa al ventunesimo giorno dopo un rinvio determinato dalle disponibilità di Menesini, che non c’è. A pensar male… Comunque quello di Menesini è un atto gravissimo”.

Gli interventi di insegnanti, genitori e studenti
Prima degli interventi politici è prevista la passerella dei diretti interessati dallo spostamento delle scuole, siano esse nido e materna o le superiori Civitali e Paladini.
Federica Lottini, madre di una bambina di tre anni e mezzo della materna, elogia l’attività della scuola: “Il legame che si crea nella scuola – dice – è quello di una seconda famiglia per bimbi e genitori. Sarebbe per questo difficile dire a mia figlia che non troverà più i suoi punti di riferimento l’anno prossimo. Quando ci è stato comunicato il trasloco il pensiero è andato a mia figlia e ai suoi compagni. Ero preoccupata ma le nostre maestre hanno gestito la situazione nel migliore dei modi. I bimbi sono sempre assistiti per questo non è possibile dire loro che a settembre non troveranno la loro scuola”. Dalla mamma arrivano poi le domande all’ammministrazione: “Vista la velocità dell’ordinanza di sgombero quali sono stati i pericoli effettivi che hanno corso i nostri bambini durante l’anno? E poi, per il futuro: cosa non va in Giorgi, Agorà, Real Collegio? E ancora: gli altri asili in centro sono a norma?”. “La Leone XII – conclude – è una eccellenza e contribuisce a rendere la nostra città migliore e per questo va salvaguardata”.
Alessia Bertocchini interviene come mamma di una ex alunna e come medico, sottolineando come un cambiamento troppo repentino per gli studenti possa rappresentare un problema. Per Alessio Di Domenico, papà di un bambino della Leone XII “non c’è realtà – spiega – dal punto di vista di accoglienza e familiarità che si possa riscontrare in altre strutture private, senza tema di smentita. Le insegnanti, il corpo docente e l’amministrazione e il resto sono eccellenti. Sono a chiedere umilmente a voi che rappresentate territorio e comune di trovare per questo una soluzione”. Si aggiunge al coro anche Gianluca Cammelli, papà di un bambino del primo anno della materna, che chiede certezze: “Abbiamo bisogno di risposte – dice – perché i giorni passano sono sempre meno, Auspico soluzioni definitive o per lo meno che garantiscano che a settembre i nostri figli abbiano una scuola. Questi bambini devono essere aiutati. Se non riusciamo a trovare un immobile in centro storico, andrà bene anche fuori, purché i bambini possano iniziare l’anno serenamente”.
Parla, per le maestre, Francesca Simonetti: “Sono una maestra, una delle ultime entrate e oggi mi sento disoccupata. Questa storia sa di assurdo e ringrazio le famiglie per il supporto che ci hanno dato fin qui. Credo che il mondo possa cambiare a partire della scuola e vorrei continuare a fare questo lavoro, con tutto il cuore. Richiedo alla politica l’intelligenza necessaria, al di là dei partiti di appartenenza, di trovare una nuova sede per la Leone XII”.
Sfilano, poi rappresentanti di studenti e genitori, delle scuole superiori. Per Salvatore Corona “l’esodo di 500 alunni, di cui 50 disabili è una sfida contro il tempo. Il Civitali oggi conta 21 classi, con più di tre laboratori ordinari, di scienza, multimediali e poi i laboratori di indirizzo. Spostare una scuola dove ci sono 17 aule e la metà dei laboratori potrebbe creare grosse difficoltà. Laddove serve garantire a tutti il miglior rendimento scolastico”. Per i genitori parla Andrea Bonturi, del consiglio di istituto: “Ringrazio per l’impegno Comune, sindaco, assessore e tutti per raggiungere l’obiettivo che il 17 parta la scuola. Abbiamo bisogno di sapere con certezza questo e sono convinto che il Comune possa giocare un ruolo importante in questa partita. Sono per chiedere un fermo impegno fino all’ultimo giorno perché la situazione venga portata a compimento. L’obiettivo deve essere la formazione dei ragazzi. E anche l’asilo nido va aiutato e spendo delle parole anche per loro. Serve un impegno formale”.

Parla l’amministrazione
Tocca agli assessori Vietina e Bove spiegare iter e possibili soluzioni. O, meglio, ribadire che le soluzioni, per materna e nido, almeno definitive, non ci sono ma si stanno cercando.
L’assessora Ilaria Vietina ripercorre quanto successo e difende l’operato dell’amministrazione: “In questo Consiglio abbiamo dato subito due informazioni, dopo l’ordinanza: la prima è che ritieniamo ovviamente indispensabile rispettare l’ordinanza emanata dal sindaco, che ha la caratteristica di essere immediatamente da eseguire. L’altra è che non è pensabile riutilizzare quello spazio per scuola di infanzia e asilo nido Leone XII anche se alcune parti del complesso si possono considerare agibili”.
“Ricordo – commenta l’assessore – che quanto stiamo vedendo è già avvenuto per l’asilo nido di piazzale San Donato nel complesso dove c’è la Dante Alighieri e la scuola dell’infanzia. L’attività compresa nell’edificio era solo di due sezioni di asilo nido e 25 famiglie e non si può fare un paragone come entità ma si costruisce un’analogia per tipo di documentazione, interventi e ordinanza. E i disagi anche allora furono numerosi e si scatenarono le domande che si sono sentite anche stasera. Fu necessario un trasferimento, un periodo di lavori che durò per un anno intero e solo l’anno successivo fu possibile il ripristino. Situazioni che possono accadere in una città che vede le proprie istituzioni scolastiche ospitate in edifici di lunga storia, ma con una composizione che non rientra nelle attuali normative previste”.
Circa il presunto ritardo nell’emissione dell’ordinanza l’assessora ha ricordato come siano state le norme regionali a prevedere la necessità di un nuovo accreditamento: “La procedura è stata complessa – dice – e ha richiesto molto tempo e questo può aver provocato in alcuni domande ssulla tempestività. Dopo la relazione è stata necessaria l’ordinanza che non permette interpretazione parziale. E’ stato però importante ascoltare tutti coloro che hanno ripetuto la loro esperienza e la valutazione positiva delle attività didattiche ed educative. E’ confortante sentire dall’esperienza diretta quello che era già di nostra conoscenza, ovvero la collaborazione fra scuola e istituzioni, nella certezza che il livello educativo sia sempre nella sua massima espressione. Ma per noi il nostro primo compito era che non si verificasse nemmeno un giorno di interruzione del servizio, evitando qualunque tipo di disagio insopportabile. Consapevoli di ogni situazione di disagio che da una situazione come questa si dipanano. Come primo compito abbiamo quindi trovato diversa sistemazione per il nido e una per la scuola di infanzia. Pochissimi sono gli edifici che si possono definire pienamente aderenti alle normative. Per fortuna c’era uno spazio nell’ultimo costruito nel nostro territorio come l’asilo nido Il Seme di Sant’Anna. Devo poi ringraziare il dirigente scolastico del comprensivo Lucca 6, Giovanni Testa, che ha risposto con immediata generosità per le aule della Lombardo Radice per la materna. Siamo ben consapevoli che non fosse la migliore soluzione in assoluto, ma era la migliore nelle 48 ore. E ha richiesto un immediato intervento delle docenti che, invece di fare quello che fanno normalmente, sono riusciti nell’arco di poche ore a rendere disponibili due aule”.
“Ecco che poi nasce la questione del lungo periodo – prosegue Vietina – È già stato da molti richiamato quello che è avvenuto. Già molti hanno parlato di numerose soluzioni studiate e proposte. Siamo tutti consapevoli che una situazione analoga non esiste nella nostra città, ovvero di uno spazio di 660 metri quadri nel centro storico con una ampia zona di giardino. Ma fin da subito, con il supporto dell’ufficio patrimonio, tre o quattro assessori insieme e il sindaco hanno dedicato tempo a trovare soluzioni. La carenza di risposte, a questo punto, è un dato oggettivo e non da imputarsi a un atteggiamento di poca stima e sottovalutazione o superficialità dell’amministrazione. Voglio però anche sottolineare come in tanti passaggi sarebbe stato necessario rispettare le reciproche competenze e la delicatezza dell’intervento. Sono situazioni difficili non solo da pensare, ma da realizzare e specialmente nelle trattative con i privati è necessario il rispetto di alcuni percorsi, che poiché sono delicati necessitano di un’analisi più approfondita. Stiamo ancora studiando, non abbiamo chiusa nessuna delle porte che mostrano apertura ed idoneità e su queste continuiamo a lavorare. Sarebbe stato bello stasera dare una soluzione, che tutti aspettate e che tutti aspettiamo, ma non ci è possibile. L’attenzione non è caduta, anzi è aumentata e l’obiettivo è lo stesso dei genitori. Per molti motivi, per me principalmente quello di garantire la migliore possibile opportunità per tutti i bambini e le bambine di trovare persone e luoghi adatti dove poter crescere. Non è corretto, però, dire che gli assessori hanno fatto delle promesse. Non è così, hanno prospettato delle soluzioni. Per questo stasera, non parlerò di soluzioni, ma solo del grande impegno per trovare la sistemazione”.
All’assessore Vietina segue l’intervento dell’assessore al patrimonio, Gabriele Bove: “C’è una emergenza – afferma il rappresentante della giunta Tambellini – e le istituzioni si sono attivate subito con un grande gioco di squadra. Per questo le ringrazio e ringrazio le famiglie che vivono un disagio, che abbiamo toccato con mano. Grazie della pazienza che avete avuto e che avrete e della pazienza che ha avuto chi ha accolto questa realtà e chi ha accolto l’esame di maturità e chi accoglierà gli studenti delle superiori”.
“Rimane il tema della scuola Leone XII – entra nel vivo – Abbiamo capito stasera, anzi avuto la conferma, che una scuola è composta non solo da mura ma da relazioni. Ad oggi non c’è una soluzione. C’è un imprenditore, De Luca, che ad oggi si trova senza una casa. Un edificio adatto non è possibile rintracciarlo sul mercato privato. Il Comune, dal canto suo, non è un agente immobiliare, ma l’amministrazione ha chiesto aggiornamenti costanti sia sulle superiori sia sulla Leone XII. Non è stasera la sede di sciogliere i nodi per la delicatezza dei percorsi avviati e rendere noti oggi i passaggi può complicare le trattative. Stiamo lavorando sulle ipotesi sul piatto per trovare una soluzione provvisoria o definitiva, così come lo sta facendo il privato. Ci sono stati momenti di ascolto e confronto e anche stasera è stato un momento necessario e importante”.

Il dibattito fra i consiglieri
Apre il dibattito la consigliera di Lei Lucca, Donatella Buonriposi, che dà il suo contributo anche da tecnico alla questione. “Prendo atto – dice – della soluzione dell’asilo nido, che è stato portato al Seme di Sant’Anna. Ma anche la situazione della Leone XII va assolutamente salvaguardata e ho già dato il mio piccolissimo contributo al dibattito, conoscendo gli spazi presenti in città. Queste sono scuole che danno un servizio fondamentale per la città e sarebbe un problema avere posti in più e bambini in più da collocare altrove. E, visto che anche per la nuova normativa ci sono problemi anche in altre province, auguriamoci che non ci siano altre situazioni simili, anche se temo che ce ne saranno altre”. Quanto alla Paladini Civitali per Buonriposi occorre fare “pressione sulla Asl per avere la disponibilità anche della palazzina del centro trasfusionale”. Buonriposi inoltre ricorda l’impegno a trovare una soluzione anche dei dirigenti scolastici Bocci (Paladini Civitali) e Lazzeri (Carrara) alla ricerca di una soluzione.
Per Fabio Barsanti di Casapound con quello che sta accadendo “si certifica il fallimento della classe politica”. “L’incertezza – commenta Barsanti – pone un problema per la continuazione di una scuola di eccellenza e per i posti di lavoro: al momento, per esempio, al nido gli iscritti sono solo 4 su 26. E poi è vero che a quell’età il trauma di un cambiamento, degli spazi, delle amicizie, rappresenta un elemento negativo che purtroppo non so se si riuscirà a evitare. Il rischio di perdere questa eccellenza è alto”. Sul tema in generale Barsanti solleva alcune questioni: “È possibile che non si potesse sapere prima la questione? – Non era possibile prevedere una situazione di riparo in tempi diversi? Il Civitali Paladini tornerà nella sua sede storica, prima o poi, la Leone XII purtroppo no. Ma non mancheranno i problemi nella sistemazione provvisoria, sempre che tutto riesce a essere realizzato entro il 17 settembre”.
Duro l’intervento di Massimiliano Bindocci del Movimento Cinque Stelle: “Devo sottolineare ancora una volta – dice – che ogni volta che il Comune mette mano a qualcosa va male: Rsa, licenziamenti negli appalti, Lucchese. Ma al di là di questo ci sono delle domande a cui occorre rispondere: perché si è deciso così, cosa è successo? Nulla, solo che non è stato fatto prima quello che doveva essere fatto. Da febbraio a giugno già circolavano le relazioni. E se succedeva qualcosa chi se ne assumeva le responsabilità? Non è successa una tragedia, ma la fotografia la stavate disegnando, quella della perenne mancanza di assunzione di responsabilità. Di colpo, insomma, ci siamo accorti che c’è un problema di vulnerabilità sismica”. “La questione – dice – è che il 17 settembre si possa tornare a scuola. Io sono contrario a fare le scuole nei prefabbricati ma se non c’è altra soluzione nelle norme va bene. Penso che si possa guardare a Manifattura, a Palazzo Ducale, a Campo di Marte dove ci sono altri spazi. Se questa è la soluzione migliore vada, anche se è costosissima e non ci lascia niente”. Infine un richiamo per l’amministrazione dopo le parole dell’assessora Vietina: “Bisognerebbe farle le promesse – chiude Bindocci – e poi mantenerle. Non è un politico serio quello che non promette niente. Al Comune chiediamo ol coraggio di prendere degli impegni e la coerenza di portarli fino in fondo. Altrimenti cosa ci state a fare?”.
Conferma i dubbi di Forza Italia il capogruppo Marco Martinelli: “A nome del gruppo di Forza Italia – dice – ringrazio tutti coloro che sono interventi, perché spero che con le loro parole abbiano riportato alla realtà un amministrazione che sembra vivere su Marte e non sembra avere contezza di quello che succede. Certo che il Comune di Lucca non è un’agenza immobiliare ma si deve fare carico dei problemi della città. Questo è un problema della città, di 60 famiglie che non sanno ddl futuro dei propri figli e riguarda i posti di lavoro. Mi aspettavo per questo parole più chiare dall’amministrazione. Mi auguro di venire smentito e che si stia trovando veramente una soluzione. È sotto gli occhi di tutti un’amministrazione che brancola nel buio e propone soluzioni che non sono soluzioni. Noi stasera aspettiamo che il sindaco intervenga e che dia delle parole più precise rispetto ai suoi assessori. Riguarda un problema grave di tutta la città e non può essere minimizzato da questa amministrazione”.
Di Vito (SiAmo Lucca) fa un excursus sulla politica legata all’edilizia scolastica: “Sul tema – dice – non c’è stata partecipazione, ahimè. Il primo appello che mi sento di fare, dunque, è quello di trovare una soluzione concreta. Serve una promessa che ci impegniamo a trovare tutti insieme. Avete voluto per tattica non dire che soluzioni ci sono, ma vorrei che ci lasciassimo con due impegni. Uno serio a una soluzione alla questione, l’altro che veniate a riferire le novità senza la necessità di un altro consiglio straordinario”. Il tema è anche quello dell’occupazione: “Si creano dei disoccupati nel momento in cui c’è necessità di lavoro – prosegue – E non facciamo niente per tutelare questi lavoratori. Altro aspetto che chiedo è la progettualità per il futuro delle scuole: sono adeguate o no?”. “Dispiace – conclude – che non ci sia il presidente Menesini. Abbiamo creato con questa ordinanza dei ‘terremotati’ della scuola. Evitiamo di creare dei baby terremotati della Leone XII. Sapevamo peraltro da 15 anni della necessità di intervenire sulla vulnerabilità statica degli edifici. Per questo dovevano essere presenti qui oltre a Menesini anche Baccelli e Tagliasacchi. Se ci sono queste difficoltà ora possiamo avere un quadro ora delle situazioni di criticità e di staticità delle scuole del nostro territorio? Questo è il minimo che dobbiamo sapere tutti insieme nell’interesse di tutti”.
Per la maggioranza interviene il capogruppo del Pd, Renato Bonturi: “Negli ultimi cinque anni – spiega – non c’è stato un pari intervento rispetto all’edilizia scolastica e vorrei che si evitassero paragoni fuori luogo con persone che soffrono drammi come il terremoto. Purtroppo una soluzione non c’è, nonostante l’impegno di tutti, ma un riserbo ci vuole in certe circostanze. Credo che sia necessario che l’amministrazione prosegua cercando di mettere in campo tutto per addivenire a una soluzione positiva. Mi sento però anche di raccomandare alla proprietà una disponibilità a farsi parte attiva perché queste condizioni si concretizzino”.
Torrini (SiAmo Lucca) chiede che impegni ha l’amministrazione verso il privato mentre Buonriposi (Lei Lucca) e Di Vito (SiAmo Lucca) si confrontano sugli investimenti fatti sull’edilizia scolastica negli anni della Buona Scuola.

La replica dell’assessore Vietina
Sottolinea alcuni passaggi ritenuti fondamentali l’assessore Ilaria Vietina: “Quello che ha portato alla chiusura del complesso di via San Nicolao non è stata – spiega – la valutazione antisismica ma la valutazione statica. Non ci sono, non ci sono mai stati rischi di crolli dell’edificio. Il problema è solo la rispondenza alle nuove norme. Gli edifici in passato sono stati costruiti secondo altri criteri che non sono quelli richiesti attualmente per le scuole. E questo non significa che ci sia un problema di crolli. Un problema di adeguamento normativo si pone e non può essere fatto contemporaneamente in tutti gli edifici di proprietà comunale. Qualcuno ha parlato di scuole volano, soluzione che è già previstà in una delibera del Comune, ma non sempre c’è la copertura finanziaria”. “Gli uffici tecnici, comunque – prosegue – hanno sempre tenuto sotto controllo gli edifici scolastici, anche viste le tantissime responsabilità in campo degli amministratori in caso di incidenti. Ci sono persone che si dedicano quotidianamente solo a questo. Qualcuno ha accennato ai lavori fatti al Paladini-Civitali: quegli interventi erano necessari, sono stati fatti e non inficiano lavori futuri. L’attenzione sull’edilizia scolastica c’è, c’è stata ed è costante. Sono problematiche comuni a tutti gli enti e anche dalla Provincia è forte e costante l’intervento su questo”.

Parla il sindaco Alessandro Tambellini
Prima della presentazione di una mozione da parte dell’opposizione, parla il sindaco Alessandro Tambellini: “E’ chiaro – spiega – che si è palesata un’emergenza e un’emergenza importante. È altrettanto chiaro che se le questioni si fossero rese note a gennaio avremmo chiuso a gennaio. Per la Civitali Paladini quelle prospettate non saranno situazioni perfette, ma vanno nella direzione migliore per garantire la continuità scolastica, visto anche il grave rischio per la scuola stessa di perdere iscrizioni. Per la scuola Leone XII mi fa piacere che Torrini abbia toccato un tasto: i rapporti contrattuali che vi sono fra un concessionario e un affittuario. Sono rapporti determinati dalla legge. Su quella scuola sono state fatte indagini e anche in quei casi prese opportune decisioni. Che il Comune abbia avuto interesse a conservare lì la scuola lo dimostra che il contratto è stato tacitamente rinnovato poco tempo fa. Non c’era nessun interesse a togliere la scuola da lì ed è un dato di fatto. Se il contratto viene meno viene meno per la situazione emergenziale palesata, nel momento in cui ci siamo confrontati con il genio civile e tutti gli organismi interessati. Anche in questo senso. Non sempre è facile trovare qualcosa che sia congruo, ogni volta che si trova una soluzione possibile si incontrano difficoltà di vario genere. Abbiamo messo in atto la soluzione primaria di garantire la continuità e quindi la fine dell’anno scolastico nelle diverse situazioni. Ora siamo insieme per arrivare a trovare soluzioni utili e possibili che vanno cercate e gestite anche dal gestore. Bisogna trovare la collocazione utile e definitiva. Dai discorsi a me piacerebbe passare agli atti, alla presa di possesso della zona, all’intervento. Ci deve essere una collaborazione collettiva e complessiva per rispondere alla soluzione di emergenza”.
Tambellini definisce poi ‘pleonastica’ la mozione presentata dall’opposizione: “Siamo impegnati sempre – dice il sindaco – sulle questioni richieste nell’ordine del giorno senza necessità che ci venga ricordato perché non siamo degli sprovveduti”.

Respinta la mozione delle opposizioni
I capogruppi di opposizione firmano la mozione in cui si chiede che l’amministrazione si impegni per garantire una soluzione adeguata alle diverse realtà scolastiche ubicate in via San Nicolao “facendo sì – si legge che vi siano proposte adeguate per la scuola Leone XII, verificando che la Provincia garantisca una soluzione tempestiva e dignitosa per il Paladini Civitali, predisponendo adeguati servizi alle nuove scuole, riferendo periodicamente su quanto fatto, presentando entro fine 2018 il report della situazione strutturale dei vari edifici scolastici”.
Una mozione che, secondo Daniele Bianucci (Sinistra con Tambellini) nulla aggiunge al significato del consiglio comunale che già rappresenta un forte impegno dell’amministrazione a una soluzione del tema. Sul testo chiede un segnale di responsabilità alla maggioranza il capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli. Mozione ritenuta superflua anche da Maria Teresa Leone (Lucca Civica) che sottolinea l’importanza del dialogo rappresentato all’interno dell’assise. Cerca la mediazione la consigliera Donatella Buonriposi, che chiede un ordine del giorno condiviso di maggioranza e opposizione.
Il veleno è nella coda, con il consigliere Bindocci del Movimento Cinque Stelle, che ritira la mozione dopo essersi scagliato con il consigliere Ciardetti di Sinistra con Tambellini: “Abbiamo fatto – dice – un ordine del giorno tardodemocristiano per venirvi incontro e voi non lo votate perché qualcuno ci rimane male. Ma vorrei ricordare che non se ne sarebbe discusso mai se non si fosse chiesto noi il consiglio straordinario, perché della Leone XII non ne volete parlare. Non ci interessa ottenere un voto sul documento e per questo lo ritiriamo”. Torrini e Barsanti rinnovano l’appello a un voto condiviso anche dalla maggioranza, “visto che conferma – dice Barsanti – secondo quanto voi stessi affermate impegni già assunti dall’amministrazione. A maggior ragione non vedo elementi che impediscono l’espressione di un voto favorevole”.
“Con il suo atteggiamento – dice Bianucci di Sinistra con Tambellini – si dimostra la strumentalità dell’ordine del giorno da parte dell’opposizione su questa questione e di cui si assumono la responsabilità davanti ai genitori e agli studenti”. “Questo ordine del giorno – aggiunge Ciardetti – è molto generico. Forse voi pensate che la maggioranza non abbia fatto nulla, ma in realtà l’amministrazione ha già perseguito tutto quello che è scritto nella mozione”.
Il voto sulla mozione vede alla fine i 10 voti favorevoli della maggioranza e 13 voti contrari da parte dell’opposizione. Mozione dunque respinta ma restano le polemiche.

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