Fit Cisl: “Bus, biglietti più cari ma meno servizi”

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Biglietti sempre più cari e meno servizi. Il trasporto pubblico locale finisce di nuovo nel mirino. A sollevare critiche è Nicola Da San Martino, segretario provinciale Fit Cisl che descrive una situazione a tinte fosche.

“Biglietterie più rare e quando ci sono alcune aprono dopo la partenza delle prime corse e biglietti più cari a bordo: 1,50 il biglietto urbano acquistato a terra, 2,50 lo stesso biglietto acquistato a bordo” dichiara Da San Martino. “Una combinazione poco gradita agli utenti dei mezzi pubblici, e oltretutto – prosegue il segretario Fit Cisl – con scarsissimi i vantaggi per gli autisti. Le aziende di trasporto hanno modificato nel corso degli ultimi anni le modalità di approvvigionamento dei titoli di viaggio nelle rivendite dislocate sul territorio (tabacchini edicole ecc). Fino a pochi anni fa le singole rivendite erano dotate di un fondo cassa che veniva reintegrato periodicamente da un rappresentante dell’azienda che provvedeva a riscuotere e a consegnare i biglietti”. “Oggi – spiega ancora Da San Martino, referente provinciale Fit Cisl – chi vuole vendere i biglietti, deve recarsi ai monopoli di stato e acquistarli anticipando il corrispettivo al netto dell’ aggio. E’ facilmente comprensibile la differenza di chi aveva un valore di biglietti e poteva venderli anche in tempi medio lunghi e chi adesso deve metter fuori un capitale di cui potrebbe rientrare in possesso anche dopo alcuni mesi senza considerare che si sono persi i posti di lavoro di chi aveva il compito di rifornire le rivendite”. “Va ricordato – prosegue il segretario – che il biglietto acquistato a bordo ha un prezzo maggiorato con una percentuale variabile ad esempio un biglietto urbano a Lucca acquistato in biglietteria costa €1.50 a bordo €2.50. Questo sicuramente è stato un primo passo. Alcuni esercizi commerciali, come a Seravezza e a Castelnuovo Garfagnana, erano stati dotati di una emettitrice che stampava i biglietti, oggi anche questa possibilità ė venuta meno”. “A Firenze presso il capolinea non esiste una biglietteria rendendo di fatto impossibile dotarsi di biglietto prima di salire a bordo – denuncia Da San Martino – Le emettitrici automatiche che erano state installate a Lucca Viareggio e Pietrasanta sono state rimosse”.
“A Lucca e Viareggio dove le biglietterie aprono rispettivamente alle 6 e alle 7 – prosegue il segretaio Fit Cisl – ci sono corse che la mattina partono prima di tali orari rendendo impossibile l’acquisto del biglietto il giorno stesso della partenza e costringe i passeggeri poco previdenti ad acquistarli a bordo a prezzo maggiorato”. “Detto tutto questo la domanda sorge spontanea – sottolinea Da San Martino – si tratta di una situazione di disagio che non è stata presa in considerazione? Era così oneroso per le aziende continuare a rifornire capillarmente il territorio o ci sono altre ragioni che hanno dettato questa scelta? La lotta all’evasione dovrebbe passare dal rendere il più agevole possibile l’acquisto del titolo di viaggio così come previsto dalla legge regionale, senza però gravare sulle tasche dei cittadini”. Da San Martino denuncia anche il progressivo aumento di incombenze sugli autisti dei bus: “La maggiorazione applicata al costo dei biglietti viene incassata dalle aziende che poi solo in parte versano agli autisti che oltre a guidare hanno anche il compito della vendita dei biglietti a bordo – aggiunge Da San Martino -. Gli autisti si trovano gravati di una mansione che li espone a dei rischi per il fatto di dover gestire un portafoglio, sugli autobus non c’è la possibilità di verificare l’autenticità delle banconote ed il fatto che abbiano con sé dei denari li espone a possibili aggressioni, non per ultimo si possono creare motivi di distrazione che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza della guida. Non a caso una volta sugli autobus c’era la scritta Non parlare al conducente, ma si sa i tempi cambiano”, conclude polemico il segretario Fit Cisl.

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