Per S. Concordio: “No a progetto per ex Gesam”

“Che senso ha spendere più di 6 milioni di euro per costruire, nell’area dello Steccone, una grande tettoia e lasciare andare in malora, a meno di dieci metri di distanza, il Chiesone archeoindustriale ex Gesam, oggi interamente di proprietà del Comune, fatiscente e inutilizzato?”. Se lo chiede l’associazione Per San Concordio dopo l’approvazione del progetto di riqualificazione del progetto dei quartieri social da parte dell’amministrazione comunale.

“Da anni i cittadini e i comitati suggeriscono che la matrice attorno cui imperniare la risistemazione dell’area Gesam – si legge in una nota – debba essere il sito dell’antico porto, il Chiesone del Gasometro, il Canale Formica, il verde esistente. Invece, disattendendo tutte le istanze partecipative che in tanti anni non hanno mancato di farsi sentire, il progetto dell’amministrazione è di fare una grande tettoia, chiamata piazza coperta, di cui nessuno ha mai sentito la mancanza, e la cui ragione di esistere sembra solo quella di essere appoggiata sui pilastri strutturali dello Steccone, e un grande parcheggio interrato le cui uscite si troverebbero proprio su uno degli incroci più congestionati e pericolosi della piana, quello tra via Consani e via Formica. All’accanimento a voler fare a tutti i costi lo Steccone e le sue metamorfosi, che ha attraversato negli anni ben 4 amministrazioni di diverso colore, non riusciamo a trovare una giustificazione: per non perdere i finanziamenti dei Quartieri Social? Per non ammettere di aver buttato via 3 milioni e mezzo nello scavo del parcheggio interrato? Questo è un cassone di cemento armato realizzato proprio sotto la darsena del porto, riempito d’acqua per contrastare le spinte della falda che lo solleverebbero; se il parcheggio interrato fosse realizzato, presumibilmente con ingenti costi di gestione, aggraverebbe il già caotico incrocio tra via Consani e via Formica Il costo totale dell’ultima versione annunciata ieri supera ampiamente i 10 milioni di euro, tutti destinati alla nuova costruzione della grande tettoia e del piano interrato, senza che un centesimo sia destinato al recupero del Chiesone, alla valorizzazione del sito del Porto, alla realizzazione del verde e di un piccolo parcheggio di superficie per i residenti, ovvero quei piccoli interventi di buon senso, molto meno costosi e molto più utili, che i cittadini hanno chiesto nei vari incontri partecipativi. Vale la pena di ricordare infatti che, nonostante la partecipazione sia prerequisito essenziale dei Quartieri Social, in tutti gli incontri pubblici che ci sono stati, dai residenti è sempre venuta una forte e chiara richiesta di non costruire nell’area Gesam, una delle zone più critiche e intasate di S.Concordio, un quartiere che non ha bisogno di altro cemento e di altro traffico. Il comitato di Quartiere per S. Concordio, che ha a cuore tutte le problematiche del quartiere, e che già si è mobilitato sulla nuova scuola in via Nottolini, unitamente all’Associazione culturale San Concordio, intendono proseguire l’opposizione che fino ad oggi hanno portato avanti i residenti contro la costruzione dello Steccone, e chiedono alla giunta di rinunciare all’ennesima versione del progetto edilizio e di destinare i relativi finanziamenti alla risistemazione a verde dell’area, al restauro del Chiesone, al recupero del sito dell’antico porto del canale Formica e alla realizzazione di un piccolo parcheggio di superficie per i residenti”.

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