Riorganizzazione Provincia, dipendenti in agitazione

Provincia di Lucca, i dipendenti riaprono lo stato di agitazione. E’ questo il mandato dell’assemblea dei lavoratori alla Rsu che si è riunita lunedì scorso (1 aprile) sulle questioni aperte della riorganizzazione dell’ente. L’invito che in una lettera i dipendenti inviano all’amministrazione è quello di prendere quanto prima le decisioni del caso per risolvere “una situazione di stallo oltre che una grave mancanza di informazione ai rappresentanti dei lavoratori”.

“Da quindici mesi – si legge nella lettera dei lavoratori – i dipendenti della Provincia aspettano la riorganizzazione di un ente che a dispetto di chi lo avrebbe voluto e/o vorrebbe morente continua ad avere delle competenze; ma questa tarda ad arrivare, o forse non la si vuol fare, per non scontentare nessuno. Il risultato è visibile: manutenzioni carenti con finanziamenti di parte corrente inadeguati su scuole e su strade. Uffici trasversali non meno importanti quali Ragioneria, che potrebbero reperire risorse attraverso il controllo sull’elusione ed evasione dei contributi , non sono in grado di svolgere a pieno il proprio lavoro per carenza di personale assegnato al Settore nonostante che l’Ente abbia in organico 192 dipendenti a causa di personale mal distribuito. Idem per gli uffici della centrale di committenza e delle politiche comunitarie tenuti a erogare servizi anche per i Comuni della Provincia. In pratica per una non efficiente distribuzione del personale tra tutti gli uffici – spiegano i lavoratori e le loro Rsu – la risultanza è che i dipendenti devono tamponare tutte le lacune lavorando continuamente in emergenza e come meglio possono; ma non si può continuare così, è immorale”.
“L’esortazione a questa amministrazione da parte di tutto il personale riunito in assemblea quindi è quella – prosegue la nota – di prendere decisioni, i soldi saranno pochi ma le scelte proprio quando c’è carenza di risorse vanno fatte in maniera oculata e vanno sostenute. Il bilancio 2018 è stato approvato il 28 dicembre con evidenti impossibilità di fare una programmazione degli interventi ora siamo ad aprile ed il bilancio 2019 non è stato approvato per criticità di chiusura dello stesso, ma nonostante ciò nessuno prende decisioni lasciando gli uffici e il personale che vi opera giornalmente cercando di dare appropriati servizi alla cittadinanza, in completa balia delle onde. Tutti i dipendenti hanno diritto a lavorare con un minimo di programmazione a tutela della loro professionalità oltre che delle loro responsabilità. E’ mortificante non poter dare risposte e soddisfare esigenze legittime, a fronte di diritti dei cittadini che pagano le tasse e lo è altrettanto non avere una via di uscita perché in questo Ente ed in questo clima non si concedono nulla osta alla mobilità, se non in maniera del tutto arbitraria. I dipendenti hanno quindi dato mandato alla Rsu di riaprire lo stato di agitazione che era stato sospeso dopo il tentativo di conciliazione in Prefettura concedendo di fatto all’amministrazione un bel po’ di tempo per l’apertura dei necessari tavoli di confronto”.

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