Progetto del Vallisneri: l’acquedotto da salvare

Rifiuti, auto abbandonate, graffiti. Questa è la situazione ai piedi dell’architettura di spicco del paesaggio tra Lucca e Capannori, l’acquedotto del Nottolini. Nelle zone limitrofe all’acquedotto del Nottolini, uno dei monumenti più rappresentativi della città, regna il degrado. Soprattutto il tempietto delle Tagliate è stato preso di mira da vandali che sono i responsabili di scritte e altri atti di offesa. Inoltre vi sono segni di incuria dettati dal tempo, sebbene nell’ottobre 2018 un intervento di pulizia dell’area abbia eliminato le erbacce, così radicate e cresciute da non rendere visibile l’edificio.

Eppure le potenzialità di questa struttura sono notevoli, soprattutto prendendo in considerazione il paesaggio e i percorsi attraversabili. L’impressione però è che esse non vengano sfruttate.
Le idee per valorizzare questo monumento nel corso del tempo non sono mancate. Nel 1989, con la tesi di laurea Una via d’acqua tra collina e città di Carla Caprio ed Elena Pino, fu proposta la realizzazione di un parco verde, che valorizzasse le diverse vocazioni di questa opera, capace di tessere con il territorio tante relazioni, e che legasse città e campagna, città e collina. La casa del Fontaniere alle Parole d’Oro, ristrutturata nel 2007, diventa nel 2009 un Centro di educazione ambientale oggi in disuso. Nel 2017 il Comune di Lucca ha siglato l’intesa per realizzare il Parco urbano per l’innovazione, previsto intorno al Polo Tecnologico di Sorbano, adiacente all’acquedotto. Questo dovrebbe avviare i lavori per il recupero e la gestione delle aree circostanti che diventeranno a uso pubblico.
Anche il Fai ha un occhio di riguardo per l’acquedotto e nel 2015 lo inserisce nelle Giornate di primavera e tra il 2010 e il 2016 nei Luoghi del Cuore. Mentre associazioni come La Ruota promuovono attività volte alla valorizzazione del bene.
Risale al 1990 il progetto per rendere l’acquedotto un percorso pedonale di tre chilometri che da Lucca porta a Guamo. Tra le varie immagini che si possono vedere dai dodici metri di altezza vi è la visione panoramica dei campi, delle colline, della città e il percorso dell’Ozzoretto. Di recente itinerari turistici lungo l’acquedotto sono proposti nella tesi di laurea di Benedetta Satti. App per visitare l’acquedotto sono state proposte da Alberto Martinelli, Matteo Montanari e David Lucchesi e dall’istituto Pertini. Da tempo sono attesi i finanziamenti per la realizzazione di una pista ciclabile la cui realizzazione è stata già annunciata nel 2014 dal Comune di Capannori.
L’acquedotto si distingue come un bene da valorizzare non solo a scopo turistico ma anche per ricostruire l’identità di un luogo a favore della città e dei suoi abitanti.
Fino ad oggi ci si è preoccupati di ripulirlo dalle erbacce e dai rovi, ma questo non è sufficiente ad evitare il deperimento della struttura.

Matteo Gragnani Classe 3aD Liceo Scientifico “Vallisneri”
Articolo realizzato all’interno el Progetto AcqueDotte – Etica Estetica Memoria dell’acquedotto del Nottolini a Lucca

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