Cittadinanzattiva e beni comuni, convegno a palazzo Santini

Cittadini e amministrazione insieme per la cura dei beni comuni. A due anni dall’approvazione del regolamento che disciplina la cura, la gestione partecipata e la rigenerazione del patrimonio comunitario arriva il momento di confronto e condivisione dei patti attivi sul territorio. Martedì (11 giugno) a partire dalle 16 nella sala del consiglio comunale a palazzo Santini ci sarà un convegno sui modelli di cittadinanza attiva.

“Un’occasione per fare il punto sui beni comuni dopo il regolamento approvato alla fine del primo mandato Tambellini – ha detto l’assessore alla partecipazione Gabriele Bove nella conferenza stampa di questa mattina (7 giugno) -. In questi anni si sono strutturati dei legami forti tra l’amministrazione e la cittadinanza per la tutela della città a 360 gradi. Sono stati attivati sul territorio due centri civici gestiti direttamente dai cittadini, il Bucaneve di Santa Maria a Colle e quello del Piaggione che organizzano attività e laboratori dove le generazioni si incontrano e creano i legami alla base della comunità, sempre accompagnati dall’amministrazione. Un percorso condiviso che mette in circolo ricchezze culturali e relazionali per la tutela dei beni comuni e che va a modificare i paradigmi tra istituzione e cittadino”. Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco Alessandro Tambellini, del presidente del consiglio comunale Francesco Battistini e del presidente della Provincia e sindaco di Capannori Luca Menesini.
“Un appuntamento importante sia per chi sta già gestendo i patti, sia per far conoscere ai cittadini di questa opportunità – ha ribadito l’assessora Ilaria Vietina – Un primo incontro di presentazione e confronto volto anche a offrire un riconoscimento a queste realtà, in alcuni casi, stanno avendo rilevanza nazionale. Le attività messe a disposizione dei cittadini sono tante e possono cambiare il rapporto con le amministrazioni, superare il principio dell’autoreferenzialità e guardare alla comunità come spazio inclusivo. Le relazioni creano occasioni di ascolto e confronto e sono più importanti delle risposte materiali”. Il convegno è aperto anche agli altri comuni, nell’ottica di un confronto e una collaborazione sempre più amplia. “Avviare nuovi patti significa anche intraprendere percorsi sperimentativi da parte delle amministrazioni – spiega il dirigente del Comune di Lucca Graziano Angeli – Lucca è la città del volontariato inteso in senso ampio di persone che si fanno carico di un bene, una persona, un valore. La cifra di questi tempi è la roboanza, queste forme di collaborazione si contraddistinguono invece per la loro silenziosità attiva che trasforma l’amministrazione in una realtà con la quale si interagisce per un bene comune”. Dopo i saluti delle autorità al convegno di martedì interverrà il preseidente di Labsus (Laboratorio per la sussidiarietà) Gregorio Arena, che farà il punto sulle esperienze di collaborazione attivate in Italia. Il regolamento sulla gestione condivisa dei beni comuni è stato promosso a Bologna 4 anni fa, seguito da Siena. Le città che hanno aderito sono circa 200, 37 in Toscana con 250 patti attivi. “Lucca è un laboratorio importante – dice soddisfatta Rossana Caselli, referente regionale di Labsus – Abbiamo una decina di attività in cantiere, tutte legate dall’alta relazionalità. Avere una cultura sul territorio che favorisca la cura dei beni comuni significa anche avanzare una nuova forma di sviluppo locale che porti alla costruzione di filiere di prossimità basate sulle relazioni. E’ importante che il cittadino sappia che queste cose si possono fare col sostegno delle amministrazioni”.
Durante l’incontro di martedì alle 17,15 ci sarà infatti una tavola rotonda sulle esperienze dei patti attivi in provincia di Lucca coordinata da Rossana Caselli e Simona Bottiglioni, da tempo impegnate nel settore. Dopo il dibattito le conclusioni saranno affidate agli assessori Gabriele Bove e Ilaria Vietina e al presidente di Labsus Gregorio Arena.

Jessica Quilici

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