Maneskin e Salmo, il duetto infiamma la piazza – Ft foto

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Novanta minuti di applausi non bastano. Non bastano per descrivere ‘l’altra dimensione’ che si può creare in una piazza di ottomila persone con un insolito ma vincente binomio musicale. Da una parte il rock-pop dei Maneskin, la band romana di giovanissimi impegnata in una tournée internazionale, dall’altra il rap senza età di Salmo. Seduto su una sedia a rotelle fiammante, dopo l’infortunio durante la tappa di Bologna, riesce a ballare e far scatenare il pubblico senza togliere niente all’energia della sua performance.

A due settimane dall’uscita di Machete Mixtape 4, album di un atteso ritorno del collettivo nato una decina di anni fa a Olbia, Salmo, dj Slati ed Hell Raton sono la conferma da record. Ventisei collaborazioni tra talenti del rap affermati ed emergenti, il nuovo disco ha debuttato in classifica al primo posto. Numeri di platino anche per la band lanciata da X- factor, in tour con Il ballo della vita. Sono loro a salire per primi sul palco di piazza Napoleone. Eccentrici, scatenati, tecnicamente impeccabili entrano sugli accordi di Beggin’. La voce raggae di Damiano, accompagnata dal basso di Vittoria, dalla chitarra di Thomas e dalla batteria di Ethan regala ai fan un vasto repertorio di cover e inediti. Capelli lunghi, camicia esuberante e pantaloni attilati, il frontman della band corre da una parte all’altra del palco, invitando la platea a seguirlo con lo sguardo e con le braccia alzate. Poi un viaggio nell’essenza dell’essere umano: “contro ogni discriminazione e odio andiamo in un’altra dimensione”. Damiano finisce il concerto senza maglia, le fan senza voce. I Maneskin escono, Marlena rimane. Ancora presto per tornare a casa, la musa ispiratrice si confonde adesso tra i fan di Salmo. Qualcuno se ne va, qualcun altro arriva. Ed eccolo finalmente sfrecciare con la sua carrozzina sul palco sulle note di 90min mentre alle sue spalle un video proietta l’ipocrisia della società. Maurizio Pisciottu, classe ’84, ha conquistato la scena rap italiana cambiandone i connotati di genere. La sua musica attuale e pungente racconta la realtà senza filtri. Occhiali da sole, voce graffiata e quattro ruote Salmo si sposta e spazia nel repertorio. Dopo i successi di Playlist, un tuffo nel passato con Russel Crowe. Gira su sé stesso, parla col pubblico della sua amata Sardegna mentre si prepara a raccontarne L’alba. “Una canzone non salverà il mondo” ma, almeno per una sera, in una piazza, può cambiarlo. E stasera è stato così per i fan che non hanno mai smesso di saltare e muoversi, dando a Salmo la forza per alzarsi in piedi su una gamba per ballare con loro. D’altronde se ‘non ci resta che l’odio’ che facciamo? Vabbè, balliamo. E infatti in chiusura Salmo ha fatto dividere in due la folla in piazza, per iniziare a “pogare”: un finale esplosivo. Le sorprese però non erano ancora finite: Salmo ha fatto salire sul palco un bambino e ha continuato a cantare insieme a lui.

Jessica Quilici

Le foto di Giuseppe Cortopassi

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