Lucca Crea: “Impossibile traslocare i Games” foto

Una alternativa al padiglione dei Games all’ex Campo Balilla non c’è. Perché la sede ormai è consolidata e le major del settore si aspettano di rinnovare accordi alle stesse condizioni del passato, una garanzia per una formula di successo. A dirlo, non senza nascondere una certa preoccupazione per il braccio di ferro sull’utilizzo e la gestione dell’area tra Comune di Lucca e Soprintendenza, sono gli stessi vertici di Lucca Crea. Il direttore Emanuele Vietina e il presidente Mario Pardini lanciano un grido d’allarme, mentre sull’intera questione aleggia ancora incertezza. L’ultimo capitolo della telenovela infatti non lascia ben sperare: la Sovrintendenza infatti ha ordinato la rimozione della ghiaia dall’area dell’ex Balilla – dove si sono svolti tra fine giugno e inizio luglio i due concerti del Lucca Summer Festival -, rimescolando le carte in tavola degli accordi che erano stati presi negli scorsi anni: lasciare l’area a Lucca Crea, che avrebbe risparmiato anche sui costi per un riallestimento. Una intesa che aveva visto allo stesso tavolo Comune, D’Alessandro&Galli e Lucca Crea ma che ora non può trovare una nuova attuazione per il niet delle Belle Arti.

“Assistiamo impotenti – spiegano Vietina e Pardini – allo scempio di una tradizione ultra cinquantennale che ha caratterizzato la storia culturale della città e imposto il nome di Lucca nel mondo, ben al di là di quello che ci si potesse aspettare, al pari del suo patrimonio monumentale e della tradizione dei suoi compositori. Impensabile se ci si sofferma su quello che i media di Lucca Comics & Games rappresentavano fino a pochi anni fa. Ma Lucca ha lavorato duramente e si è imposta prima degli altri. Impensabile se si pensa che la nostra città compete nel mondo delle industrie creative, settore a oggi tra i più competitivi, dinamici e mutevoli, grazie a un festival che ci inserisce a pieno diritto nel novero delle grandi metropoli che influenzano l’entertainment internazionale (Tokyo, Los Angeles, San Diego, Colonia, San Paulo…)”.
“Ci corre l’obbligo quindi di evidenziare – aggiungono i vertici di Lucca Crea – che a oggi le vicende che caratterizzano il sito principale della manifestazione, ex-campo Balilla (Padiglione Carducci), stanno creando danni irreversibili all’immagine del Festival e agli investimenti economici e culturali. L’insicurezza che aleggia intorno al sito principale, paralizza la definizione degli ultimi accordi con le grandi Company, e ha interrotto la collaborazione con gli espositori che hanno sottoscritto la partecipazione paralizzando lo sviluppo del programma. Risulta ovviamente incomprensibile e surreale, per le grandi aziende interessate al festival, capire come, a soli tre mesi dall’evento, si possa mettere in discussione un progetto il cui arco organizzativo è ben oltre i dodici mesi”.
Su questo fronte Lucca Crea è perentoria: “Ribadiamo che lo spostamento del padiglione dell’ex campo Balilla, non è realizzabile. Qualora imposto ci porterebbe a un crollo delle presenze e degli espositori su scala globale. Come più volte spiegato in questi anni, a orecchie evidentemente insensibili alle nostre logiche e priorità, non è saggio né illuminato ipotizzare location come il Polo Fiere di per sé non capiente (non ci entrerebbe nemmeno un terzo del Carducci), né efficace (anche lo stesso fenomeno Youtuber al suo apice si e’ afflosciato alla prova della “distanza” con lo spazio Sorbano). Altrettanto ovvie sono le conseguenze del ritorno in una location abbandonata 15 anni fa, scelta che per altro segnò il rinascimento della manifestazione”.
“Non si parla di Games – spiegano gli organizzatori di Lucca Comics -. Stiamo parlando di un padiglione globale, dove risiedono i grandi operatori del gioco da tavolo, dell’illustrazione editoriale (imaginative realism e arte fantasy) e della narrativa. Il padiglione con la più alta densità e diversificazione di contenuti, e in questa diversificazione insistono le attività editoriali e di marketing con gli operatori del centro storico. Non ci sembra nè particolarmente intuitivo nè intelligente ritornare a parlare dei contraccolpi negativi, e dell’effetto domino a oggi non calcolabile. E’ il momento delle scelte, dure difficili, soprattutto di quali sono i valori che si vogliono tutelare e coltivare. Cosa distingue la città e cosa la proietta nel presente e nel futuro. E’ il momento di dismettere atteggiamenti irresponsabili e definire, senza fantasticare, cosa va difeso e cosa deve essere di servizio. Ciò detto la società, qualora venissero permanentemente danneggiati i suoi asset reputazionali e festivalieri, verificherà come tutelare questo patrimonio della città, accumulato in oltre 50 anni e che ha Lucca Comics & Games un unicum internazionale e tra le tre principali manifestazioni del mondo”.

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