Sistema Ambiente, edilizia a impatto ridotto per sede

Il Comune di Lucca dà seguito agli impegni presi lo scorso 4 giugno con l’approvazione della dichiarazione di “emergenza climatica” e l’inizio di una strategia di sostenibilità ambientale che tenda alla riduzione a zero delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030. L’amministrazione lo fa in primo luogo attraverso il lavoro coordinato con le sue partecipate: lo scorso 24 settembre la giunta comunale ha approvato l’istituzione di un gruppo di lavoro delle società controllate e ieri, frutto di questo percorso, è stato approvato il primo protocollo fra Comune, Sistema Ambiente e Lucense, organismo di ricerca dotato di esperienze plurisettoriali nell’ambito ambientale e nell’innovazione delle imprese.

Il documento passato in Giunta dà il via libera alla costituzione di una collaborazione che vedrà i tre soggetti impegnati rispettivamente nell’attività di ricerca e trasferimento tecnologico (Lucense), reperimento finanziamenti (settore ambiente del Comune) impiego della tecnologia in nuove soluzioni e servizi (Sistema Ambiente). L’obiettivo è quello di ridurre l’impatto ecologico dell’attività di Sistema Ambiente a partire dalla realizzazione della nuova sede principale dell’azienda che dovrà essere costruita con tecnologie edilizie innovative per il risparmio energetico con l’ambizione di sviluppare un modello virtuoso che possa essere esempio per altri soggetti pubblici e privati del nostro territorio.
“Come possiamo vedere da questi atti concreti, la dichiarazione di emergenza climatica adottata dal Comune di Lucca non è uno slogan vuoto ma rappresenta un’autentica priorità dell’amministrazione Tambellini – dichiara l’assessore all’ambiente Francesco Raspini – il sistema delle nostre partecipate e l’amministrazione comunale hanno tutte le professionalità e competenze necessarie per poter elaborare progetti innovativi che nel giro di pochi anni saranno in grado di fare la differenza e costituire esempi fattivi esportabili in altri contesti. È necessaria collaborazione stretta con i referenti della ricerca, e soprattutto una programmazione di ampio respiro se vogliamo raggiungere fra 10 anni gli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati con la Strategia 2030”.

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