San Cataldo, c’è il nuovo gestore dell’hospice

La struttura polivalente sarà affidata alla Cooperativa La Salute. Il valore stimato della concessione ammonta a oltre 63 milioni di euro

La struttura sanitaria polivalente San Cataldo di Maggiano avrà presto un nuovo gestore. La Asl Toscana nord ovest ha infatti affidato, tramite una procedura aperta, la gestione della sede che ospita Rsa e Hospice alla cooperativa La Salute che già operava al suo interno.

Si tratta di un’operazione all’apparenza molto vantaggiosa per la coop presieduta da Enrico Simonetti. Il valore stimato del flusso dei ricavi attesi annuali è infatti di circa 2 milioni e mezzo di euro per un totale complessivo di poco più di 63milioni. A fronte di questo introito “monstre”, la cooperativa dovrà versare alla Usl Toscana nord ovest un canone annuale abbastanza irrisorio: la cifra richiesta dall’azienda sanitaria per la gestione della struttura ammonta infatti soltanto a 100 euro. La durata della concessione è di 25 anni (non prorogabili o rinnovabili). Va detto però che la cooperativa concessionaria dovrà farsi carico di tutte le spese di gestione che rappresenteranno una voce consistente nel bilancio dell’attività.

Inoltre, l’iter per l’affidamento della struttura non è ancora terminato: anche se si tratta di poco più che una formalità, il decreto della Usl non assegna la gestione alla cooperativa La Salute ma la individua esclusivamente come soggetto idoneo a passare alla fase successiva della gara. Soltanto una volta verificato il possesso di tutti i requisiti richiesti, si potrà procedere all’affidamento vero e proprio.

Si tratta di una notizia importante per quando riguarda le vicende della struttura di Maggiano che solo pochi mesi fa ha attraversato un periodo burrascoso a causa di alcuni esuberi che erano stati annunciati. Solo dopo una serrata trattativa con i sindacati e con la stessa cooperativa si era arrivati ad un accordo che prevedeva una ridefinizione complessiva dell’organico. La riorganizzazione ha previsto il mantenimento di 37 operatori socio sanitari, 18 infermieri, 6 educatori e 2 fisioterapisti che, con la nuova modalità, hanno permesso la continuazione dell’attività di tutte le unità in servizio a tempo indeterminato.

La speranza è che, con questo affidamento, la gestione della struttura possa diventare più semplice ed economicamente sostenibile.

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