Imt ricorda Anna Frank con un docufilm alla cappella Guinigi

Il documentario sarà proiettato lunedì (27 gennaio) alle 20,30. Ingresso gratuito

La scuola Imt celebra la Giornata della Memoria con la proiezione di #AnnaFrank. Vite parallele, lunedì (27 gennaio), alla capella Guinigi, alle 20,30. Ingresso libero.

Il documentario, scritto e diretto dalle italiane Sabina Fedeli e Anna Migotto e raccontato dal premio Oscar Helen Mirren, è stato nelle sale italiane a novembre scorso per soli tre giorni in occasione dei 90 anni dalla nascita della ragazzina che mai ebbe la possibilità di diventare adulta perché morta nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, in Germania, nel febbraio del 1945. La sua storia simbolo, affidata alle pagine di un diario che Anne scriveva quotidianamente, è diventata per tutti veicolo immortale di conoscenza e ricordo: nel docu-film che la ripercorre, si intreccia con quella di altre cinque donne che a differenza di Anne sopravvissero alla Shoah, bambine e adolescenti come lei, con la stessa voglia di vivere e lo stesso coraggio: Arianna Szörenyi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss e le sorelle Andra e Tatiana Bucci.

Senza il suo Diario Anna Frank sarebbe stata vinta dall’olocausto: quest’ultimo l’avrebbe ridotta ad un un holon kauston, un tutto bruciato, cancellando nel tempo ogni suo ricordo. Ed invece una cosa facilissima a prendere fuoco, come la carta, è divenuta, grazie all’inchiostro e alla scrittura, un documento storico indistruttibile che mantiene viva la memoria dell’autrice e si oppone e sconfigge il tentativo di annientarla. È nostro dovere ricordare, in occasione della giornata della memoria del genocidio nazi-fascista contro ebrei, Rom, Sinti, omosessuali e disabili, che la nostra cultura, la nostra civiltà, il nostro modo di essere donne e uomini umani dipende da ciò che scriviamo e da ciò che di scritto siamo capaci di conservare, intendere e trasmettere alle generazioni future”, riflette Amos Bertolacci, professore ordinario di Storia della Filosofia medievale alla scuola Imt.

La proiezione alla Scuola è un invito aperto a un momento di condivisione e memoria, tanto più necessario in un presente fatto di multiforme e crescente xenofobia, in cui è utile domandarsi, come ha riflettuto lo scorso novembre il Direttore della scuola, Pietro Pietrini, in occasione della presentazione del libro Vite sospese. 1938: Università ed Ebrei a Pisa: “Non so che differenza ci sia tra scrivere ‘negozio ariano’ e affermare ‘prima gli italiani’”.

Nata a Francoforte il 12 giugno del 1929, Anna Frank fu prelevata dalla Gestapo dall’alloggio segreto sul retro della casa di famiglia, ad Amsterdam, il 4 agosto del 1944. Inizio così il suo calvario, esattamente come in un luogo a due passi da noi, la tenuta di San Rossore, iniziò il calvario degli ebrei italiani. Fu lì, infatti, che il 5 settembre del 1938 Vittorio Emanuele terzo firmò il primo provvedimento in difesa della razza.

A Ottanta anni da quella firma, solo due anni fa, nel settembre del 2018, tutti i rettori delle università italiane, si riunirono a Pisa per la Cerimonia del ricordo e delle scuse, chiedendo solennemente scusa alla comunità ebraica italiana e alla comunità civile tutta, per il silenzio con cui il mondo accademico italiano nel 1938 accettò le espulsioni dagli atenei dei docenti e degli studenti ebrei italiani e stranieri, in conseguenza dell’introduzione delle norme antiebraiche. L’iniziativa, promossa allora coralmente dall’università di Pisa, scuola Imt alti studi Lucca, scuola Normale superiore e Scuola superiore Sant’Anna, apriva la conferenza internazionale A ottanta anni dalle leggi razziali fasciste: tendenze e sviluppi della storiografia internazionale sull’antisemitismo e la Shoah. Il segno tangibile dell’impegno che il mondo accademico italiano si è preso per scongiurare che in futuro possano accadere cose anche lontanamente simili e che deve continuare ancora oggi.

Nel documentario che sarà proiettato lunedì (27 gennaio), tra le altre, le voci del rabbino Michael Berenbaum, storico e docente di studi giudaici in diverse università americane, dello storico della Shoah, Marcello Pezzetti, direttore del nascente museo della Shoah di Roma, dell’etnopsicologa francese, Nathalie Zajde, delle testimoni Doris Grozdanovicova e Fanny Hochbaum, della violinista di fama internazionale, Francesca Dego, di Yves Kugelmann, giornalista e membro dell’Anne Frank Fonds, Basel, di Ronald Leopold – direttore dell’Anne Frank House, del direttore del magazine online Jewpopo Alain Granat, del fotografo Simon Daval. 

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