Riabilitazione per le lesioni cerebrali, si consolida la rete tra le rianimazioni

Percorso integrato per gli ambiti territoriali di Viareggio, Lucca e Massa Carrara

Nel corso dell’ultimo anno si è consolidata una rete di riabilitazione ed assistenza per le lesioni cerebrali che prevede un intervento integrato tra le rianimazioni degli ambiti territoriali di Viareggio, Lucca e Massa Carrara ed il reparto per la riabilitazione delle gravi cerebrolesioni che ha sede nell’ospedale Versilia.

Le gravi cerebrolesioni rappresentano un problema sanitario complesso in quanto riguardano persone che, in seguito ad un grave danno neurologico di diversa natura, vanno incontro ad uno stato di coma più o meno prolungato che può esitare in disabilità gravi e complesse e che richiedono un percorso di assistenza piuttosto prolungato.

Si tratta spesso di persone in giovane età che hanno subito un grave trauma cranico (ad esempio da incidente stradale) oppure emorragie cerebrali o danni all’encefalo dovuti ad arresti cardiaci che sono stati risolti grazie ad interventi di emergenza.

La prima fase acuta richiede un ricovero in terapia intensiva e, se necessario, un intervento neurochirurgico. Successivamente è necessario attivare procedure riabilitative multiprofessionali e multidisciplinari che vengono svolte in reparti di alta specialità alle quali fa seguito un successivo percorso che si sviluppa in diversi setting sia ospedalieri che territoriali.

“Il percorso – spiega il direttore della riabilitazione area nord, Federico Posteraro – si caratterizza per una presa in carico riabilitativa molto precoce da parte del fisiatra che, in seguito ad un consulenza in rianimazione, attiva immediatamente il percorso e contemporaneamente il paziente riceve i primi interventi riabilitativi già nelle terapie intensive di Lucca, Apuane e Versilia”.

“Attraverso la compilazione di una scheda multidimensionale – prosegue Posteraro – quando le condizioni generali non richiedono più il ricovero in terapia intensiva, la persona accede al più presto al reparto di Riabilitazione del Versilia dove riceve il trattamento necessario. Al termine dell’intervento riabilitativo in fase sub acuta, l’utente viene indirizzato verso altre strutture riabilitative più vicine al luogo di residenza oppure, se il percorso riabilitativo deve essere considerato concluso, viene programmata, in accordo con le strutture territoriali, l’eventuale domiciliazione oppure l’accesso in strutture di assistenza prolungata”.

“Nel corso del 2019 – continua la nota – la rete tra gli ambiti territoriali di Viareggio, Lucca e Massa Carrara si è quindi consolidata ed il numero di utenti trasferiti dalla terapie intensive alla riabilitazione del Versilia è molto cresciuto. Contemporaneamente è cresciuta in maniera altrettanto significativa la capacità di riprendere in carico l’utente nelle strutture di residenza al termine dell’intervento al Versilia e questo ha innescato un percorso virtuoso in grado anche di liberare in tempi sempre più rapidi i posti letto nelle terapie intensive e di mantenere adeguati i tempi di degenza nella Riabilitazione del Versilia per garantire l’accesso di altri pazienti”.

“In particolare – prosegue Posteraro insieme al direttore della struttura recupero e riabilitazione funzionale e protesica di Massa Carrara Elena Fiaschi ed al direttore della struttura recupero e rieducazione funzionale di Lucca Ivano Maci – la presenza di strutture di riabilitazione ospedaliera di codice 56 collocate nell’ospedale Versilia stesso, a Barga ed a Massa Carrara presso la Fondazione Don Gnocchi consente la prosecuzione del trattamento riabilitativo più vicino alla residenza e nel setting più appropriato, facilitando il successivo passaggio alle strutture territoriali”.

“La rete – concludono gli specialisti – alla quale accedono anche i reparti di neurochirurgia, è interamente gestita dal personale sanitario che scambia informazioni e programma i trasferimenti necessari per le fasi successive del percorso, sempre ovviamente in accordo con l’utente ed i familiari ma senza che questi debbano occuparsi dei vari passaggi”.

Il consolidarsi di questa rete, dopo la costituzione nel 2016 dell’Asl Toscana nord ovest, ha permesso di ridurre drasticamente, almeno per la fase sub acuta, il ricorso a strutture di riabilitazione al di fuori della Regione Toscana con evidenti vantaggi per gli utenti e, nello stesso tempo, ha consentito di rendere disponibili più rapidamente i posti letto delle terapie intensive, con una forte riduzione di tempi di ricovero inappropriati.

C’è infatti adesso la possibilità da parte del personale sanitario di gestire in maniera coordinata i passaggi dal dipartimento di emergenza urgenza a quello della riabilitazione. che è in grado di gestire il percorso riabilitativo sia nella fase ospedaliera che territoriale.

Il percorso è dunque oggi ben delineato e l’obiettivo è il costante miglioramento della qualità dell’assistenza e l’ottenimento di risultati sempre più importanti.

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