Tambellini racconta la lotta al virus in tv: “Ora pensiamo a come ripartire”

Il primo cittadino in collegamento a "La vita in diretta": "Nei momenti più bui ho pensato alla mia famiglia"

Il sindaco Alessandro Tambellini è stato intervistato questo pomeriggio (6 aprile) a La vita in diretta e ha raccontato la sua esperienza della malattia, dalla scoperta della positività al ricovero fino al suo ritorno a casa. Intervistato da Lorella Cuccarini il primo cittadino ha parlato dei momenti difficili all’ospedale e a casa, dove tutt’ora si trova in isolamento insieme alla moglie, anche lei risultata positiva al virus. Ma il pensiero del sindaco è andato anche alla sua città, Lucca, e al bisogno di ripartire e ricostruire.

“All’inizio la febbre era bassa, poi ha cominciato a salire – ha raccontato -. A sera ho chiamato la Asl e il giorno dopo mi hanno fatto subito il tampone dato il ruolo istituzionale che rivesto. Così ho scoperto di essere positivo. Ho aspettato qualche giorno in casa, fino a quando non ho accusato forti problemi respiratori e mi hanno ricoverato. Non ho mai avuto bisogno di essere intubato ma ho passato dieci giorni all’ospedale e ancora la guarigione non è completa”.

Come ha ribadito alla Cuccarini, infatti, l’esito del secondo tampone ancora è indeterminato e, per risultare sconfitto, il virus, devono esserci due tamponi consecutivi negativi. Ma il peggio è comunque passato anche se il virus porta a riflettere. “Nei momenti più bui ho pensato alla mia famiglia, a mia moglie e ai miei figli – risponde Tambellini alla domanda della conduttrice -. Non siamo immortali, dobbiamo prendere dimestichezza con la morte. Ma il pensiero è andato anche alla mia città, la quale dipende dalle mie scelte e decisioni in quanto sindaco e che, soprattutto in un momento di emergenza come quello di adesso, ha bisogno di un supporto”.

Il primo cittadino ha poi raccontato il rientro a casa. “Sono rientrato da solo in ambulanza e nel tragitto mi si è pure rotta una vena – ha sdrammatizzato Tambellini -. A casa ho ritrovato un ambiente familiare, la casa dove sono passate cinque o sei generazioni, la casa dai mille natali. E’ stato come rientrare in un alveo protetto nonostante, per problemi logistici dovuti al fatto che anche mia moglie è positiva, abbiamo dovuto riadattarci. Ma adesso siamo insieme anche se a distanza”. Un ultimo pensiero il sindaco lo ha dedicato in diretta alla sua città con l’augurio della conduttrice. “Abbiamo sofferto, siamo cambiati e ora dobbiamo pensare a come ripartire”. 

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