“Ci porti il Covid”, solidarietà all’infermiera attaccata dai vicini

Dal consigliere regionale del Pd fino all'Asl solidarietà e vicinanza alla donna che tra la posta ha trovato una brutta sorpresa

Un biglietto nella cassetta delle lettere con scritto Ci porti il Covid. Brutta sorpresa per Damiana Barsotti, infermiera nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Luca, che i giorni scorsi si è vista recapitare questo messaggio vergognoso dai vicini di casa dopo il duro lavoro che sta svolgendo in reparto in questo particolare momento di emergenza.

Direzione dell’Asl e dipartimento infermieristico e ostetrico si stringono attorno alla donna che giornalmente si reca al lavoro per combattere, per tutti noi,  la difficile battaglia contro il virus. “Tali comportamenti –  si legge nella nota della Asl –  non solo sono discriminatori ma dimostrano come  il cammino verso la civiltà sia ancora lungo, nonostante il momento difficile che l’intero pianeta sta vivendo. Piena solidarietà, quindi, verso  tutti gli operatori sanitari e verso tutti coloro che, a diverso titolo, si occupano di far funzionare al meglio la complessa macchina sanitaria, sacrificando affetti e, spesso, la propria salute”.

Anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha preso posizione sull’episodio: “Gli operatori sanitari rappresentano un punto di riferimento per il sistema sanitario e per la società – ha detto -, soprattutto in una difficile emergenza come quella che stiamo vivendo in questi mesi. Non posso che condannare ciò che è successo a un’operatrice della sanità impegnata nella battaglia contro il virus”.

“Ferisce quanto è successo, è una ferita per tutti i suoi colleghi e per tutti noi – prosegue Rossi – tutti noi dobbiamo stringerci intorno a chi sta combattendo per la nostra salute, con la sua professionalità e la sua dedizione, prendendosi cura di chi ha bisogno, difendendo la risorsa ospedale e contrastando la malattia.

“La paura del contagio in una situazione così particolare – conclude Rossi – non deve prestare il fianco alla crescita dell’egoismo sociale. Ma oggi voglio dire soprattutto che siamo tutti con Damiana. Così come con tutti gli operatori della sanità che in queste settimane sono state oggetto di discriminazione. La Toscana è con le donne e gli uomini che che combattono contro il coronavirus”.

Condanna del gesto anche da parte del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini: “Non c’è ragione che possa giustificare un gesto tanto vile e irresponsabile – scrive -. A chi ogni giorno rischia la propria vita per la vita degli altri bisogna solo dire grazie.  Questo è l’unico messaggio che Damiana Barsotti, l’infermiera del reparto di Malattie Infettive del San Luca che tra i tanti si è occupata anche di me quando ero ricoverato, meriterebbe di trovare nella cassetta delle lettere o davanti alla porta di casa. Damiana, così come le sue colleghe e i suoi colleghi, sta facendo un lavoro immane. Merita rispetto. Merita gratitudine. A lei tutta la mia solidarietà e quella della nostra comunità”.

A esprimerle solidarietà e vicinanza anche Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd, che scrive:  “Chi come Damiana con professionalità e dedizione, mettendo a rischio la propria salute e la propria vita, porta avanti ogni giorno nelle corsie dei nostri ospedali una dura battaglia per curare i pazienti affetti da Covid-19 andrebbe solo ringraziato e sostenuto in ogni modo possibile”.

“Ferisce, invece – commenta – sapere che in questa emergenza sanitaria in cui tutti noi siamo esposti e coinvolti ci sia chi trova spazio e tempo per compiere azioni vili e vergognose come questa. Il nostro territorio è stato duramente colpito dalla diffusione del Covid-19: ci sono state decine di morti e tante persone sono ancora ricoverate negli ospedali in gravi condizioni. Il lavoro di tutto il personale sanitario è stato encomiabile, difficilmente le parole possono bastare per esprimergli la nostra profonda gratitudine: ogni gesto che possa arrecare loro un’offesa o una discriminazione è giusto che venga portato alla luce affinché chi di competenza faccia chiarezza e venga stigmatizzato dalla collettività”.

Quella lucchese è un comunità che è stata pesantemente messa alla prova da questo virus: riusciremo a rialzarci restando uniti, grazie all’impegno delle istituzioni a tutti i livelli, di ogni singolo cittadino, e di quella solidarietà che tra la nostra gente non è mai venuta meno”.

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