Progettare la fase due, Menesini e Bartoli: “Puntare su innovazione, ambiente e made in Lucca”

Il presidente della Provincia e della Camera di Commercio in vista di un percorso condiviso per la ripartenza: "Opportunità per cambiare davvero"

Innovazione, ambiente, e valorizzazione delle filiere locali. Sono queste le parole d’ordine al centro dell’intervento del presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini e il presidente della Camera di commercio Giorgio Bartoli. Concetti indispensabili per pensare la fase due come un’opportunità di cambiamento.

“Inizia una fase nuova. Mai come oggi dire una frase del genere è reale, e dobbiamo essere consapevoli che in molti imprenditori genera sconcerto, fa paura, crea preoccupazione – spiegano i due rappresentanti – Sentimenti comprensibili, umani e legittimi, vista la grande incertezza in cui siamo obbligati a muoverci. Spetta a noi impegnarci per accompagnare il tessuto produttivo ed economico in questa fase 2, dobbiamo dare loro supporto, sostegno e collaborare per fare in modo che questa crisi diventi un’opportunità. Questo oggi è il grande compito delle istituzioni; la responsabilità di interpretare ed indirizzare le scelte in ambito economico ed infrastrutturale di farlo concretamente, affinché anche la visione di futuro, con le dovute differenze di ruolo, si trasformi in qualcosa di condiviso, socialmente e ambientalmente sostenibile. Questa è la sfida, e chi prima la coglie, prima garantisce una qualità della vita migliore ai propri cittadini. Attenzione, non siamo ingenui, i contraccolpi della crisi ancora devono arrivare e arriveranno, saranno molto pesanti, questo non possiamo evitarlo”.

“Possiamo però lavorare per fare in modo che il dolore duri il meno possibile se strutturiamo un sistema collaborativo che non lascia indietro nessuno, che dà valore all’impresa, al lavoratore e alla sicurezza, e ha il coraggio di scommettere sui cardini della nuova economia: innovazione, sostenibilità ambientale, valorizzazione dei prodotti e delle filiere produttive locali con veri e propri distretti economici – vanno avanti Menesini e Bartoli -. Il tema dell’ambiente è stato un tema che aveva già iniziato a conquistare spazio nel dibattito pubblico e adesso che stiamo preparandoci per la fase 2 deve tornare un aspetto prioritario. Non possiamo pensare che il coronavirus sia stata una pausa e tutto riparte come prima, che sia solo questione di tempo. Se facessimo così perderemmo un’opportunità. L’opportunità di cogliere il momento del cambiamento e di cambiare sul serio“.

C’è bisogno di una politica ambientale seria da parte del Governo e delle Regioni, in modo che ci sia una rivoluzione ecologica a tutto tondo, dalla logistica, alle abitazioni, ai sistemi produttivi – vanno avanti -. C’è bisogno che si ripensi la mobilità, sia dal punto di vista dei mezzi, sia da quello infrastrutturale. Accanto a questo dobbiamo essere la prima provincia che valorizza le filiere produttive locali creando dei veri e propri distretti, caratterizzati per qualità ed etica, che diventino un nuovo brand capace anche di far girare il motore turistico dei nostri luoghi. Perché oltre a essere una comunità laboriosa, siamo anche un territorio con patrimonio culturale, artistico, architettonico unico al mondo. Infine, la questione dell’innovazione che deve essere intesa non solo come innovazione tecnologica ma anche come innovazione sociale. Una innovazione strettamente collegata a quella digitale. Il coronavirus, di colpo, ci ha costretti a diventare digital. Abbiamo fatto di più in questo campo in 50 giorni che in anni di promesse”.

“Non abbassiamo il livello di richiesta in questo settore, anzi: ripensarci per la fase 2 impone di pensarci smart e, di conseguenza, di innovare anche dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, dei concetti che ne definiscono la qualità, del modello produttivo, delle relazioni tra persone, della erogazione dei servizi – proseguono Menesini e Barotli -. Ma deve essere anche l’occasione per semplificare il rapporto con la pubblica amministrazione chiamata a rivedere i propri processi per essere un volano di sviluppo e non un soggetto che rallenta lo sviluppo del sistema economico e sociale. La mole di lavoro da fare è enorme, e non avrebbe senso che ciascuno lo facesse da solo. La collaborazione si è rivelato in tempi di emergenza lo strumento giusto con cui reagire. Noi vogliamo aprire la fase 2 all’insegna della collaborazione per rafforzare il nostro tessuto economico e fare in modo che si esca dalla crisi più forti di prima. Con le idee chiare anche sulle parole chiave della nuova sfida: innovazione, ambiente, Made in Lucchesia, Valle del Serchio e Versilia. Come Provincia e Camera di Commercio siamo pronti a dare il via a questo percorso, coinvolgendo l’Università, i Comuni, tutte le categorie e gli stakeholders, perché la ripartenza sia il cambiamento che vogliamo“.

 

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