Tremila nuovi alberi a Lucca: il progetto verde per ridurre le emissioni foto

Saranno piantati entro tre anni in sette aree in contesti urbani

Sette aree comunali pronte ad essere rimboscate con specie arboree autoctone, per un totale di tremila nuovi alberi: è il progetto presentato oggi (11 giugno) dall’associazione Talea Aps, accolto dal Comune di Lucca e supportato dalle fondazioni Cassa di Risparmio di Lucca e Banca del Monte di Lucca. L’obiettivo è quello di predisporre le nuove piante – pioppi, querce, frassini, aceri, carpini, ciliegi e tigli – in contesti per lo più urbani per assorbire le emissioni inquinanti e per favorire lo sviluppo della biodiversità. Per spiegarne i contorni sono intervenuti l’assessore all’ambiente Francesco Raspini, Raffaele Domenici per la Fondazione Crl, il presidente della Fondazione Bml Oriano Landucci e, per Talea, Giacomo Gregori con Silvia Dall’Aglio (rispettivamente presidente e vice presidente) e l’agronomo Claudio Lorenzoni, che ha fornito un decisivo contributo tecnico.

“Un passo importante – esordisce Raspini – che si colloca in linea con il nostro impegno ambientale per il programma di riduzione delle emissioni entro il 2030, ad un anno esatto dalla dichiarazione di emergenza climatica sancita con delibera dalla giunta comunale”.

I tremila alberi saranno messi a dimora nei prossimi tre anni (si inizia a ottobre 2020, quindi si prosegue nel 2021 e 2022) in aree già individuate. Tra queste, eccone tre lungo il fiume Serchio, una a San Concordio, una San Vito, una a San Pietro a Vico ed una a Sant’Anna. Il progetto servirà per cogliere con maggiore efficacia gli obiettivi fissati nel Piano di azione comunale finalizzato al contenimento delle polveri sottili (Pm 10 e Pm 2.5).

Una proposta, quella dell’associazione Talea, che ha fin da subito convinto tutti gli interlocutori necessari. “Ci siamo subito attivati – ricostruisce l’assessore – per fare in modo di realizzarla nel più breve tempo possibile. Questo ha significato censire le aree più adatte e dialogare con le due Fondazioni bancarie cittadine, che hanno fornito il loro appoggio. Piantare un albero – conclude – è un gesto che racchiude da sempre anche una forte valenza simbolica: secondo un’antica tradizione, infatti, si pianta un albero in occasione della nascita di un figlio. Si tratta di un gesto carico di fiducia e speranza nel futuro”.

Per Domenici “credere in questa iniziativa è stato automatico e naturale. L’associazione Talea ci presentava una richiesta di sostegno per la prima volta e, di solito, questo richiede una riflessione importante. Una volta letto il progetto, tuttavia, ci siamo convinti in fretta della sua bontà: inciderà positivamente sia sull’aspetto ornamentale che sul versante ambientale”.
Anche per Landucci “questa idea è importante perché troppo spesso tendiamo a considerare gli alberi come un qualcosa di superfluo, un arredo, ma in realtà si tratta di vite che fanno parte della Terra. Per questo ci siamo convinti a dare una mano per un progetto che comporta una bella assunzione di responsabilità: gli alberi si piantano soltanto a patto di potersene prendere cura”.

Le nuove piante andranno a popolare aree verdi già esistenti, con una specifica: meglio poche zone grandi che molte piccole, perché la biodiversità si sviluppa maggiormente soltanto nelle prime. “In Italia – spiega Lorenzoni – c’è una certa carenza in termini di conoscenza ecologica. Noi vogliamo creare una rete di collegamenti arborei sul territorio (la cosiddetta “connettività ecologica”) e favorire il più ampio popolamento di queste aree da parte di nuove specie”.

Gregori ricorda come, nel corso dei decenni, molti boschi siano stati progressivamente ridotti dalle attività umane, come la coltivazione agricola o l’espansione urbanistica. “Aumentando le aree boschive – specifica a nome di Talea – si contribuisce ad abbattere la soglia degli agenti inquinanti ed a contrastare il surriscaldamento globale. Per il momento abbiamo deciso di concentrarci sulle aree che si snodano intorno al fiume Serchio per costruire nuovi corridoi ecologici, ma per il futuro contiamo di costruire connessioni più articolate con il parco delle mura urbane e con le altre zone verdi che si trovano nel sistema urbanistico lucchese. Inoltre – chiude il suo intervento – vorremmo esportare il progetto anche in altri Comuni”.

Affinchè la concessione venga formalizzata, l’amministrazione approverà nei prossimi giorni una manifestazione d’interesse: “Potranno così partecipare anche altri soggetti – ricorda Raspini – che si riveleranno utili per aiutarci a sviluppare i progetti ambientali che complessivamente caratterizzano il nostro territorio”.

Il progetto nel dettaglio

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