A nuova vita il gioiello barocco dell’oratorio degli Angeli Custodi foto

Conclusa l'opera di restauro voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: da domani l'apertura per le visite

Un gioiello barocco incastonato nel cuore della città torna a splendere e viene restituito alla collettività. Accade per l’Oratorio degli Angeli Custodi, concentrato di tesori architettonici e pittorici sorto nella metà del Seicento e oggi rinato grazie alla determinante opera di restauro voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Un piccolo scrigno che da domani in poi accoglierà gratuitamente i visitatori dentro i suoi interni recuperati anche grazie al contributo di Azimut Holding Spa (che ha sostenuto il restauro di sette delle nove tele presenti con 50mila euro) ed all’apporto dell’ente di San Micheletto, che è intervenuto con 1 milione e 150mila euro. Adesso l’Oratorio, munito di un’ottima acustica e utilizzato negli anni scorsi da musicisti lucchesi, è pronto ad accogliere eventi musicali e culturali di diverso genere. 

Per parlare degli interventi oggi (12 giugno) sono intervenuti il presidente della Fondazione Crl Marcello Bertocchini, il vicedirettore e responsabile tecnico Franco Mungai e Don Claudio Francesconi, economo della diocesi di Lucca.

“Abbiamo condiviso l’idea di recuperare e tutelare questo bene – commenta Bertocchini – con l’ente diocesano. Ora, oltre a conservare l’enorme valore artistico di questi spazi, vogliamo che diventino vivi e frequentati: parliamo di un autentico gioiello messo a disposizione di lucchesi, turisti ed eventi”.

L’inaugurazione, precisa il presidente, deve essere colta come un segnale di fiducia e speranza in un momento storico non certo semplice. Non solo: l’apertura si colloca nel solco di un percorso più ampio che – una volta recuperato anche palazzo Guinigi – consentirà di inanellare un nuovo corridoio culturale cittadino. “I tecnici – prosegue Bertocchini – hanno dovuto dapprima lavorare sul tetto, perché le infiltrazioni avevano procurato parecchi danni. Quindi si è proceduto con il restauro degli affreschi (tutti di artisti lucchesi del Seicento e Settecento, uniti dal fil rouge dell’angelo custode, ndr). Con la diocesi abbiamo raggiunto un accordo per gestire in comodato questi spazi per venti anni (circa tre sono già trascorsi durante i lavori, ndr). Questo – conclude – è un luogo che ha sempre agevolato la crescita dei ragazzi più svantaggiati: recuperarlo era un dovere”. Bertocchini ricorda inoltre come abbia avuto modo di riscoprire l’Oratorio grazie all’opera incessante di giovani musicisti e compositori lucchesi  – su tutti Mattia Campetti – che lì organizzavano concerti.

“Questa alleanza – rileva don Francesconi – permette di tutelare un bene artistico di tutta evidenza. Sapevamo bene che, per le condizioni in cui versava, serviva un notevole finanziamento: siamo felici di averlo restaurato, anche per via della forte carica simbolica che racchiude. Qui accanto, agli ex Artigianelli, la chiesa di Lucca ha aiutato per decenni i fanciulli più svantaggiati a crescere, a formarsi e ad entrare nel mondo del lavoro. Oggi questo diventa un luogo di cultura, ma anche di raccoglimento: una carezza per chiunque entrerà”.

Quasi celato nel dedalo di vie del centro storico, come a voler tenere riservata tutta la bellezza che rifulge, l’Oratorio si trova in via dell’Angelo Custode, a due passi dalla torre Guinigi. Venne edificato nel 1638, con un progetto di Vincenzo Paoli su committenza della Congregazione omonima, fondata da Bonaventura Gasparini nel 1627. L’idea iniziale fu subito quella di fornire una sponda, in termini di istruzione, ai tanti bambini che non potevano permettersela. Un’idea poi ripresa anche dal Ricovero degli Artigianelli nel 1914. Le tele racchiuse al suo interno vennero affidate a maestri del calibro di Girolamo Scaglia, Filippo Mannucci e Antonio Franchi: sono tutte incentrate sul tema dell’esaltazione degli angeli come intermediari di Dio.

La vera protagonista di questo luogo, tuttavia, è la decorazione pittorica: in un complesso dialogo tra elementi dipinti e decorazioni materiali, supportati da un’autentica detonazione di colori, l’autore Giovan Domenico Lombardi propone un surreale gioco illusionistico tra reale e dipinto. Un’esperienza destinata a stupire, quasi a stordire, i visitatori.

Il restauro ha rappresentato anche l’occasione propizia per raccontare il capolavoro barocco attraverso un volume intitolato Tra arte e devozione, l’oratorio degli angeli custodi a Lucca. Curato dalla studiosa Paola Betti ed edito da PubliEd, è stato fortemente voluto dalla Fondazione. Il libro ripercorre la storia dell’oratorio ed corredato da un ampio apparato fotografico curato da Andrea Vierucci e Lucio Ghilardi.

Oggi questa perla architettonica è stata dotata di un innovativo impianto a led che può essere agevolmente controllato da tablet e, grazie al coinvolgimento di ben venti soggetti tra ditte e professionisti, si presenta al pubblico completamente risanata. Come ricordato, l’intervento più importante è stato quello concernente il tetto e la parete di destra della struttura, da tempo minacciata da infiltrazioni di acqua piovana. Così sono stati messi in sicurezza gli affreschi, i cornicioni e le paraste. Contestualmente ecco anche il recupero di tutti gli elementi lignei e lapidei. Sono inoltre state apportate alcune migliorie per garantire la conservazione degli elementi artistici.

L’oratorio riapre al pubblico da domani: sarà accessibile tutti i sabati e le domeniche e nei giorni festivi, dalle 10 alle 19. 

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