Lavori a San Concordio, il sindaco scrive al quartiere: “Il dialogo presuppone l’ascolto reciproco”

Tambellini difende le scelte dell'amministrazione: "Governare significa compiere delle scelte e noi lo stiamo facendo"

Proteste per i lavori dei Quartieri Social a San Concordio, il sindaco Tambellini risponde con una lettera aperta al cittadino Paolo Pieri, che aveva scritto in redazione qualche giorno fa.

Taglio degli alberi a S. Concordio, un cittadino scrive al sindaco: “Serviva più dialogo”

Il sindaco ha deciso di rispondere con lo stesso mezzo, una lettera aperta a Pieri e a tutta la città.

“Egregio signor Paolo Pieri – scrive il sindaco – le rispondo con vero piacere e approfitto dell’occasione per scrivere all’intero quartiere di San Concordio. La signora “inerme, disarmata (ci mancava che fosse armata!), innocua” da lei citata, è stata ascoltata in tutti gli ambiti possibili sui progetti relativi al quartiere di San Concordio. Non solo lei, anche gli altri membri del comitato, così come chiunque cittadino abbia chiesto un incontro, un approfondimento un dialogo per l’appunto. Ed è proprio in ragione dell’ascolto dei “comitati” che i progetti iniziali sono stati modificati. Il dialogo, però, presuppone l’ascolto reciproco: non che qualcuno – i comitati – ha sempre e comunque ragione a fronte di altri – l’amministrazione – che immancabilmente ha torto”.

“Quando l’impresa che esegue i lavori – dice il sindaco – ha aperto il cantiere e ha iniziato i lavori siamo al punto in cui i progetti non sono più modificabili. Un’azione come quella che è stata condotta è una forzatura in danno, visto che l’impresa era ferma da oltre quattro ore. La mia presenza (sono abituato a non sfuggire alle responsabilità) è stata per ristabilire la normalità della conduzione dei lavori. Entrare in un cantiere aperto, come è avvenuto, è tutt’altro che un atto democratico: significa semplicemente contravvenire alle regole elementari”.

“Abbiamo previsto – spiega Tambellini – gli interventi a San Concordio (come prima è avvenuto a Pontetetto, poi a Sant’Anna, a San Vito, quartieri dove da decenni non si era più intervenuti su nulla) cogliendo i finanziamenti per la risistemazione territoriale e urbanistica delle aree popolose ed esterne al centro storico. Chi è contrario alle idee che sono state trasformate nei progetti andati a gara esprima la sua contrarietà nei modi consentiti dalla legge. “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti consentiti dalla Costituzione”. Così è scritto. Governare, amministrare significa compiere delle scelte. Decidere secondo una visione d’insieme che tenga conto della varietà di esigenze in atto è sempre molto complesso e difficile. Ma è il compito di chi è stato indicato per gestire la vita amministrativa. Poi si può governare bene, meno bene, male, malissimo. I cittadini certificheranno col voto favorevole o contrario l’operato di un’amministrazione. Da parte nostra non ci siamo mai sottratti al dialogo, al confronto, alla partecipazione, all’ascolto, al coraggio di prendere una strada e portarla avanti. In nessun caso. Neanche quando il confronto ha raggiunto toni aspri e difficilmente sopportabili. Non ci siamo mai negati al confronto anche quando la saggezza di qualcuno dei comitati voleva usare il ristagno delle acque dell’area Gesam, l’acqua stagnante che si forma nella vasca del parcheggio interrato, già realizzata non da questa amministrazione, lì dove dovrà sorgere la piazza coperta, per irrigare gli orti di San Concordio. E siamo sempre andati avanti consapevoli delle scelte compiute per l’interesse collettivo, al servizio della collettività”:

“Veniamo alla questione alberi. Non è mai un piacere abbattere una pianta – dice il sindaco –  E infatti questa amministrazione è quella che sta investendo di più sulla cura del verde: con un piano dedicato (in costruzione), con la tutela della biodiversità, con la piantumazione di nuovi alberi, con il monitoraggio programmato di quelli esistenti. Su piazzale Aldo Moro è in atto la risistemazione dell’intero sistema interrato di raccolta delle acque chiare oltre alla rimodulazione degli spazi. È anche questa un’attenzione per l’ambiente che dovrebbe essere ricordata dai frequentatori dei social con offese gratuite. A fine ottobre, quando la stagione lo consentirà, saranno inoltre messi a dimora, in quella stessa area, più di trenta nuove piante. Il rapporto 2,5 (perché delle tre piante una era malconcia) a 30 piante non mi sembra sfavorevole. Così come non vedo il danno negli interventi già eseguiti in via Nottolini, nel parco Saharawi o nella zona dell’acquedotto del Nottolini”.

“Lei dice che da “buon padre” della città avrei dovuto “liberare la signora” – conclude – che tuttavia ha scelto da sola di entrare nel cantiere dove non poteva entrare. Le ricordo inoltre che in qualsiasi ambito, contesto, comunità è necessario che qualcuno indichi la linea e tiri le fila pur tra interessi contrapposti. Ho fatto perciò quello che dovevo, quel che il responsabile di un governo o di una amministrazione deve fare, perché in certi casi bisogna mantenere la strada ferma, altrimenti si sbanda sempre e comunque. Spero di averle spiegato con sufficiente chiarezza la mia posizione; spero altresì nella sua comprensione”.

Il sindaco chiude con un post scriptum: “Mi sono stati girati – dice – messaggi leggermente intimidatori, caro Pieri. Come dovrei prenderli? Come un invito al dialogo? Oppure come un accenno minaccioso al prossimo futuro?”,

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.