Montagnola, si infiamma la protesta dei comitati: “No all’uso di soldi pubblici per ridurre le aree verdi” foto

Nuovo sit-in nel parco didattico: "Stop alla cementificazione prevista dal progetto del Comune di Lucca"

Nuova protesta dei comitati del quartiere di San Concordio per i lavori previsti dall’amministrazione di Lucca nel parco didattico della Montagnola. Un progetto che, affermano gli organizzatori del presidio, prevede “l’abbattimento di numerosi alberi ad alto fusto e la cementificazione di un’area di 3mila metri quadri con la presenza di una struttura impattante quale una galleria coperta in acciaio”.

“Il quartiere di San Concordio non può permettersi di perdere le poche aree verdi pubbliche rimaste”, recita così la petizione presentata dai comitati di cittadini del quartiere. Chiedono al sindaco un ripensamento sul progetto, che vengano salvaguardati interamente i prati e le piante esistenti nel parco e nella grande area verde nell’adiacente piazza Aldo Moro e che non siano realizzate strutture di grande impatto che mortifichino le peculiarità del parco del boschetto e delle zone limitrofe. “Nel progetto è prevista una cementificazione pesante dell’area – spiega Clara Mei del comitato per San Concordio –. Nel 2015 l’amministrazione ha investito per la riqualificazione della montagnola e oggi, con gli investimenti ricevuti per il progetto Quartieri social, prende una strada opposta distruggendola”.

Al centro della polemica che vede la contrapposizione del Comune di Lucca, con i comitati cittadini è la realizzazione di una struttura in acciaio, una galleria coperta che interesserà gran parte dell’area e prevedrà l’abbattimento di numerosi alberi. Una galleria che prevede “l’investimento della fetta più consistente del finanziamento di 4 milioni che il comune ha destinato alle aree verdi di San Concordio. Si tratta di una pista ciclopedonale in cemento armato lunga 300 metri, larga circa 5 metri, coperta da una galleria in acciaio verniciata di bianco, alta 4 metri, che da piazzale Aldo Moro arriverà fino a via Savonarola, attraversando una area che oggi è interamente verde”.

rendering passerella coperta piazzale Aldo Moro San Concordio

La cementificazione è uno dei metodi scelti dall’amministrazione per la creazione di una città vetrina – dice Mirko Cesari, responsabile della biblioteca popolare di San Concordio –. Una città adatta ai turisti ma non ai cittadini che vi abitano, un luogo dedicato al consumismo. Con un investimento di 4 milioni il risultato è la realizzazione di strutture impattanti. Si spendono soldi per la soddisfazione di tecnici che risultano sempre essere i soliti, nonostante il cambio di amministrazioni avuti negli anni”.

Molte le associazioni scese in piazza per difendere il parco didattico della Montagnola, il comitato per San Concordio, il Wwf, Legambiente, la biblioteca popolare di San Concordio e il movimento Extinction rebellion. “Il Comune parla di ripiantare nuovi alberi – dice Luca Forasiepi di Extinction rebellion – ma ad oggi è dimostrato che il piccolo alberello ha un’azione mitigatrice del 70 per cento più bassa rispetto ad un albero maturo. Tagliare adesso non è in linea con il cambiamento verso un mondo più green, sbandierato ai quattro venti dal comune di Lucca”.

L’area della Montagnola è diventata negli anni un luogo di aggregazione per i cittadini del quartiere e nel tempo ha perso la nomea di luogo di degrado che la caratterizzava nel passato. “Questo luogo è diventato un punto di riferimento durante il lockdown – spiega Claudia Zerboni del comitato per San Concordio – Qui si poteva portare a spasso i cani, incontrarsi e fare una chiacchierata, una zona di aggregazione per chi non possiede un giardino. Per realizzare la galleria coperta si dovrà privare la montagnola di parte della sua area verde ed inoltre si prevede l’abbattimento di molti alberi presenti. Noi chiediamo al comune di ripensarci e di approvare un progetto meno impattante, che si integri con il paesaggio naturale già esistente senza alterarlo”.

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