Tempietto del Nottolini, sponsor privato per raccogliere fondi per il secondo lotto del restauro

Formalizzata la proposta di Unicoop Firenze al Comune: l'azienda si impegna a contribuire per 100mila euro e allo stesso tempo potrà promuoversi

Una raccolta fondi per racimolare il denaro necessario al secondo lotto del restauro del tempietto del Nottolini a San Concordio, attraverso la forma della sponsorizzazione. E’ questa la formula proposta da Unicoop Firenze al Comune, per contribuire a cofinanziare le opere. Della collaborazione con la cooperativa della grande distribuzione era stata data notizia nel giugno scorso, illustrando i primi interventi resi possibili grazie ad uno stanziamento di 190mila euro dalla Fondazione Crl attraverso lo strumento dell’Art bonus.

Ora l’azienda ha formalizzato, nel dettaglio, la sua proposta all’amministrazione Tambellini, che ha dato il via libera: l’obiettivo è quello di raccogliere altri 100mila euro per il secondo lotto. Ma attenzione: a Unicoop sarà consentito promuovere la sua immagine e attività, ma senza iniziative pubblicitarie che vadano a interessare “direttamente il bene nella sua consistenza”, bensì nelle forme della valorizzazione dei beni culturali così come previsto dalle normative in materia e – spiega l’amministrazione – nelle forme consentite in accordo con la Soprintendenza.

Unicoop Firenze si impegna comunque per la cifra di 100mila euro, anche se la raccolta fondi non dovesse andare come si spera. Una formula di partnership e sponsorizzazione cui il Comune ricorre per portare a termine un restauro che era largamente atteso ma che aveva incontrato lo scoglio della mancanza di fondi.

Ora più che mai, in emergenza coronavirus, una formula che potrebbe rivelarsi decisiva e chissà essere magari replicata per il restauro di altri monumenti cittadini. “L’obiettivo della formula di sponsorizzazione trovata da Unicoop Firenze e amministrazione comunale – si spiega in una nota di Palazzo Orsetti – è infatti quello di rafforzare il legame tra monumenti e persone, così da sensibilizzare ulteriormente i cittadini nella cura e nella salvaguardia del bene comune. Un ‘nuovo mecenatismo’, dunque, orientato alla realizzazione di progetti di conservazione, recupero, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale locale. Con un duplice obiettivo: da un lato, attrarre ulteriori risorse, svolgendo così un ruolo di catalizzatore; dall’altro, promuovere il senso di responsabilità e d’appartenenza, che sono elementi fondanti della nostra stessa identità”.

 

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