Appalti e acquisti “verdi”, Lucca al top in Toscana

Lo rivela una indagine promossa da Legambiente e Fondazione Ecosistemi

Appalti “verdi”, Lucca al top in Toscana. Lo rileva una indagine promossa da Legambiente e che si è concentrata sull’articolo 34 del nuovo codice degli appalti che ha reso obbligatoria l’applicazione dei criteri ambientali minimi (Cam) nelle gare pubbliche.

La spesa della pubblica amministrazione potenzialmente interessata da questo nuovo dispositivo è pari ad oltre 170 miliardi di euro: una cifra davvero importante per orientare alla sostenibilità ambientale il mercato ed il green public procurement (gpp), ossia gli acquisti verdi della pubblica amministrazione.

Da qualche anno ormai, è per questo che Legambiente e Fondazione Ecosistemi lavorano insieme: affinché questa obbligatorietà sancita dalla legge sia effettivamente rispettata e quindi applicata. La concreta attuazione del Gpp e la sua diffusione sono costantemente promosse attraverso le attività dell’osservatorio Appalti Verdi.

Legambiente ha puntato la lente di ingrandimento su un vero e proprio monitoraggio civico volto ad accelerare il processo di riconversione ecologica del mercato di beni e servizi. Da questo punto di vista, le prime evidenze della nostra “osservazione” su base nazionale ci dice che l’applicazione dei Criteri ambientali minimi nelle gare d’appalto sta crescendo, anche in Toscana, con due comuni capoluogo tra le buone pratiche segnalate, Lucca e Livorno.

“Servono però – spiega Legambiente – ancora più formazione e più monitoraggio. In Toscana, visti i dati superiori alla media nazionale per quanto riguarda la criticità segnalata nelle risposte ai questionari, relativa alla mancanza di imprese in grado di rispondere nelle loro offerte ai Criteri minimi ambientali, è necessaria anche una maggiore “circolarità” delle informazioni tra sistema imprenditoriale e amministrazioni pubbliche sul Gpp”.

Nota dolente, in Italia ma anche in Toscana, la scarsa applicazione del Cam edilizia, alla luce soprattutto del superbonus. “In tutti gli interventi – spiega Legambiente – fatti da privati e onlus, esclusi ovviamente dal Gpp, ma anche dagli Istituti autonomi per le case popolari (Erp), tenuti invece al rispetto dell’art. 34 del Codice degli appalti – i materiali isolanti devono rispettare i relativi criteri ambientali minimi (Cam), fissati con decreto del ministero dell’Ambiente dell’11 ottobre 2017. Tutte misure e incentivi volti, ricordiamolo per l’ennesima volta, a favorire la transizione ecologica della nostra economia”.

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