Lucca si colora di rosso per dire no alla violenza sulle donne

Approvato all'unanimità l'odg. I dati presentati in Consiglio: "Nel 2020 ci sono stati 198 accessi nel centro antiviolenza, il 66% sono donne italiane e il 33% sono di Lucca"

Lucca dice no alla violenza sulle donne. Questa sera (24 novembre) il consiglio comunale, in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, si è fermato a riflettere su questo tema importante fornendo dati e spunti di riflessione.

Un report annuale sulle iniziative prese dal comune per contrastare il fenomeno della violenza di genere, illuminazione e presidio del territorio, continuare la campagna di sensibilizzazione e promuoverla anche attraverso il mondo dello sport: sono questi punti dell’ordine del giorno approvato all’unanimità.

Il consiglio comunale si è aperto con il messaggio del sindaco Alessandro Tambellini in ricordo della partigiana Nara Marchetti, scomparsa oggi all’età di 96 anni.

Morta a 96 anni la partigiana Nara Marchetti

Ad introdurre la riflessione sulla violenza di genere è stata l’assessora Ilaria Vietina: “Sono tre le parole chiave per questa battaglia: prevenire, proteggere e punire. Nel nostro territorio abbiamo lavorato per dar vita ad una rete: c‘è una collaborazione di tantissimi soggetti, ma c’è bisogno di coinvolgimento di tutti coloro che possono essere occhi e orecchi per comprendere la situazione di ogni donna. Nonostante la situazione di emergenza vissuta dal punto di vista sanitario, la lotta al fenomeno della violenza femminile non si ferma e prosegue il suo cammino anche in un anno particolare come questo attraverso iniziative su piattaforme online. La parità di genere e l’inclusione devono essere messe al centro della società, ciò non deve essere più ignorato”.

Il no alla violenza sulle donne anche sui sacchetti della spesa

In consiglio comunale interviene anche il questore Alessandra Faranda Cordella: “Quello della violenza di genere è un fenomeno complesso: la normativa in Italia ha avuto una grande evoluzione fino ad arrivare al codice rosso nel 2019. Questo ha consentito alle forze dell’ordine di avere degli strumenti per arginare la violenza di genere. Spesso la persona maltratta non ha piena consapevolezza di ciò che sta subendo, anche il maltrattante spesso non si ferma a ragionare su ciò che sta facendo. Non è sempre fisica, la violenza può essere anche psicologica. Per questo l’ammonimento è importante per cercare di interrompere certe azioni. La polizia di stato si è attrezzata con un personale preparato e procedure ad hoc per affrontare il tema della violenza di genere. C’è bisogno di andare nelle scuole, il percorso di sensibilizzazione parte dai giovani. Quello della parità di generi è un problema culturale. Prometto di creare reti sempre più strette per la lotta a questo fenomeno”.

Violenze sulle donne, il questore: “Fidatevi e denunciate”

Il sindaco Tambellini ringrazia il questore per l’intervento e ribadisce un concetto: “Bisogna lavorare molto a livello culturale. La storia è un fatto dinamico, siamo noi a poter cambiare determinate situazioni. Quello della violenza di genere è un fenomeno che vogliamo sconfiggere in ogni modo”.

La presidente del Centro antiviolenza Luna Onlus, Daniela Caselli, elenca alcuni dati: “Anche in un anno complicato come il 2020 non ci siamo mai fermati. Nel 2020 ci sono stati 198 accessi nel centro antiviolenza, il 66% sono donne italiane e il 33% sono di Lucca. La fascia di età è cambiata, si è abbassata molto: questo è preoccupante, le ragazze di oggi non riescono ad individuare i nidi della violenza. Denunciano pochissime donne, il percorso legale per le donne è complicato: va semplificato. Dopo la chiusura e il lockdown sono aumentate le richieste di aiuto rispetto allo stesso periodo del 2019. Non dimentichiamoci che dietro ad ogni numero c’è una storia, una donna che va compresa ed aiutata”.

La parola è poi passata alla presidente della commissione comunale pari opportunità, Cristiana Dell’Arsina: “Il superamento degli stereotipi di genere parte anche da un cambiamento del linguaggio. La prevenzione della violenza parte anche da qui”.

Il consigliere Daniele Bianucci sottolinea che “questa è una battaglia che riguarda tutti, la violenza di genere richiede un impegno da parte di tutti. Un grazie di cuore e all’assessora Ilaria Vietina, che da anni si impegna su questo tema in maniera efficace”.

Sul tema della violenza di genere interviene anche la consigliera Simona Testaferrata: “Questo è un tema importante, le donne non devono sentirsi sole. Non dobbiamo temere di denunciare, non dobbiamo stare zitte”.

Anche il consigliere Alessandro Di Vito dice la sua: “Non si deve aver paura di parlare, di denunciare. È molto importante lavorare sulla prevenzione. Quello della violenza è un problema della società, dobbiamo migliorare affinché entrino in noi dei principi sani”.

Il consigliere Massimiliano Bindocci sottolinea che “il problema è culturale e tocca anche il mondo del lavoro, andrebbe messo in campo una battaglia a partire dalla scuola. Come consiglio comunale dobbiamo dare anche dei piccoli segnali a tutela delle donne. Non tutto funziona, va detto. Non voglio attaccare nessuno, ma non sempre siamo attrezzati per affrontare questi problemi così delicati. Dobbiamo attrezzarci meglio“.

Violenza sulle donne, Bindocci (M5s): “Servono azioni concrete”

Anche il consigliere Fabio Barsanti offre il proprio contributo: “Quello della violenza sulle donne è uno dei problemi più gravi della nostra società. Questa battaglia però deve essere sincera, non pura propaganda. Rimango un po’ scettico sulla revisione del linguaggio degli atti amministrativi, non è questa la priorità: servono azioni più concrete”.

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