Polemiche anche a Lucca per il calendario Codacons

Le associazioni femministe criticano l'utilizzo dell'immagine della donna, ma i promotori difendono l'iniziativa: "Fatta per valorizzare la loro bellezza"

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Ha creato polemiche anche a Lucca il calendario 2021 del Codacons. Italienza è finito infatti nel mirino di alcune associazioni delle donne di Lucca che hanno criticato l’uso dell’immagine della donna che viene fatto nell’almanacco. Un modo per valorizzare la donna in modo artistico, replica il Codacons “unendola alla bellezza dei borghi italiani in un sacro percorso in 12 piccoli comuni della via Francigena”.

“Le associazioni femministe – si legge in una nota del Codacons – hanno il diritto di chiedere, noi abbiamo il diritto di non ascoltare le loro richieste e andare avanti con l’iniziativa sociale che non ha nulla di erotico né sessuale, come rilevato da molti esponenti dell’arte, del giornalismo e dello spettacolo che hanno esaltato addirittura il nostro progetto – spiega il Codacons –. L’unica forma di sessismo, davvero grave e inaccettabile, è quella di chi censura le donne e vede nella loro immagine artistica solo pornografia ed erotismo, del tutto inesistenti all’interno degli scatti artistici firmati dalla fotografa Tiziana Luxardo per il calendario Codacons. Da notare poi che le appartenenti ai comitati promotori della petizione hanno minacciato di strappare la tessera Codacons come forma di protesta contro il calendario: abbiamo cercato i loro nomi tra i nostri iscritti allo scopo di restituire loro la tessera di iscrizione, ma non ne abbiamo trovato nemmeno uno… allora abbiamo capito che avevano firmato la petizione perché, non avendo la sensibilità di iscriversi ad una associazione di consumatori, non potevano certo capire la ragione e l’importanza del nostro calendario”.

Italienza

L’associazione ha inoltre inviato una lettera alle associazioni firmatarie della petizione per far meglio comprendere come le polemiche sollevate “siano del tutto errate e si basino su un travisamento, non sappiamo se in mala fede, del messaggio alla base del calendario Codacons”. Lettera in cui si legge:

“La nudità di donne e uomini nella storia dell’arte ha costituito e costituisce ancora oggi l’espressione della libertà che l’arte stessa presuppone e, da sempre, è stata utilizzata da tutti i più grandi artisti senza alcuna distinzione o discriminazione, nonostante le diverse epoche passate che vedevano la donna sicuramente più succube dell’uomo di quanto non lo sia oggi – si legge nella missiva -.  Ma al di là dell’aspetto artistico, oggi abbiamo la fortuna di vivere in un momento storico in cui le donne hanno la possibilità di far sentire la propria voce, di dare espressione di se stesse come meglio credono e di essere anche appoggiate nella lotta dei diritti da tanti uomini, a differenza di quanto accadeva in passato. Le donne che hanno posato per il calendario e la donna che le ha fotografate hanno consapevolmente deciso di utilizzare il nudo come espressione d’arte, che non le vuole discriminare, ma le vuole lasciare libere di esprimersi come meglio desiderano”.

“Con questa risposta – aggiunge Codacons – non si vogliono in alcun modo dubitare o sminuire le difficoltà che molte donne ancora oggi affrontano, ma tali tematiche non sono né sconosciute, né tantomeno indifferenti al Codacons. Durante la presentazione del calendario, infatti, è stato nuovamente presentato e promosso uno strumento che, evidentemente, viene dimenticato dai più, ma che è messo a disposizione dal Codacons già dal 2017: lo Sportello anti-stalking (numero di telefono: 800 199 641, attivo tutti i lunedì-mercoledì-venerdì dalle ore 15,00 alle ore 19,00; e-mail: sportello.stalking@codacons.info). Il Codacons è particolarmente sensibile alle tematiche riguardanti la violenza nei confronti delle donne, tanto che già da 3 anni offre a tutte e tutti coloro che sono vittime di atti persecutori delle consulenze gratuite, sia legali che psicologiche, e accusarci di essere maschilisti o di non avere sensibilità sul tema, non corrisponde in  ma e nella consapevolezza della indiscutibile capacità dell’arte di veicolare valori e messaggi, nel 2019 ha realizzato con la collaborazione di Siipac Lazio e Museo archeologico di Napoli e il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri il progetto L’arte dell’amore non violento nell’antica Roma, un percorso attraverso l’arte e le opere custodite presso il Museo archeologico nazionale di Napoli che abbracciava tutte le sfaccettature con cui l’arte antica, mediante opere di immenso valore, descriveva la femminilità, la sensualità, e la passionalità, gli impeti più profondi dell’uomo e la dolcezza dell’affettività, aperta anche alle scuole medie e superiori di tutta Italia per spiegare agli studenti, attraverso l’ausilio di psicologi ed esperti, il rapporto tra affettività e sesso, integrando la psicologia all’arte in modo da individuare una chiave differente per parlare ai giovani d’amore, erotismo e sensualità e combattere i fenomeni di bullismo e violenza sulle donne, purtroppo in costante crescita in Italia. Attaccare il Codacons su questi temi dimostra nient’altro che la poca conoscenza che si ha nei confronti della nostra Associazione, e di coloro che vi lavorano all’interno, da sempre in prima linea nella tutela di tutti, senza alcuna distinzione di sesso”.

 

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