Progetto Ponte a Moriano, Maffei (Pd): “Occasione per risolvere problemi di traffico e inquinamento”

L'esponente del Partito democratico: "Se attuato attraverso la partecipazione può diventare un patto di comunità"

Dopo la presentazione del progetto da parte del Comune di Lucca a tornare sui problemi del traffico a Ponte a Moriano è Daniele Maffei, rappresentante dell’assemblea territoriale del Partito democratico e residente della zona.

“Se vogliamo apprezzare con realismo quanto deciso dal Comune per il cambiamento che vuole realizzare con il progetto particolarizzato in diversi punti del territorio di Ponte a Moriano, siamo di fronte (se il piano avrà successo) a un’ulteriore svolta storica della frazione – spiega Maffei -. E’ stato interessante anche prendere atto che tutto ciò parte dai dati dello stato della qualità dell’aria nella piana di Lucca e del suo pericolo sottolineati anche da Legambiente. E’ una risposta concreta, suffragata di consenso partecipativo, nei modi e nei tempi concessi dalla situazione pandemica attuale. Quanto è proposto ci porterà a riscoprire il valore dei luoghi, con una coscienza critica capace di valorizzarli al meglio, ma per far questo occorre avere o costruire anche una diversa cultura della responsabilità civica nei confronti dei nostri beni comuni”.

“Dovremmo diventare, più di quanto non lo siamo oggi, custodi attivi di un paese diverso dove il rapporto con il Comune deve uscire dalla logica della indifferenza o della contrapposizione, per entrare in quella della responsabilità civica e della collaborazione permanente – va avanti Maffei -. In attesa è urgente intervenire con un maggiore controllo, in particolare la mattina e il giorno di mercato, anche per chiarire fin da ora il tema della mobilità sostenibile, l’uso dello spazio pubblico e delle strade prevedendo interventi adeguati alle attuali necessità locali, come l’uso della piazza e dei vari parcheggi, ma anche per l’estensione delle aree pedonali nelle varie frazioni e i vari percorsi ciclo pedonali con zone con il limite dei 30 chilometri orari. Ma occorre anche un programma di messa in opera di alberi e verde”.

“Questa è un’occasione che non va persa né ostacolata, difficilmente ripetibile per che si propone come un progetto qualitativo di una zona che ha bisogno di essere riordinata e modernamente definita dal punto di vista urbanistico per costruire nuovo sviluppo e rafforzare il senso di comunità in atto, ma è anche il tentativo di rendere la zona adeguata alle norme contro l’inquinamento, sia per il rumore che per le polveri sottili e l’ozono, di cui c’è un forte disagio e sopportazione – va avanti ancora Maffei -. Tutto ciò è però legato al fatto che, da sud a nord, sia per la ss12 che per la via provinciale Lodovica e la variante Anas ci deve essere un coordinamento del traffico, in particolare dei mezzi pesanti che ci vengono, per alimentare le industrie locali esistenti e che devono tuttora attraversare le borgate del quartiere in modo ripetuto inquinando e impedendo anche l’uso proprio dei viali della zona”.

“Se come è evidente nessuno può pensare di chiudere le industrie presenti bisogna studiare modi e strutture che, pur non facendo parte del progetto Quartieri Social, siano in linea con le esigenze ambientali espresse e che consentono di avere la possibilità di far accedere i Tir alle aziende interessate in modi e tempi differenziati con sensi di marcia privilegiati e con una migliore indicazione dei luoghi di arrivo, indicate dagli enti preposti – conclude Maffei -. Questo progetto se attuato, come spero, è da ritenersi un fatto altamente positivo: può diventare un patto di comunità con piena collaborazione con il Comune, e un fatto politico rilevante, che può creare le condizioni per far capire alla popolazione che bisogna prepararsi a dare un contributo diverso, comprensivo degli interessi generali, che sono da fare in modo più partecipato”.

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