Lucca, una manifestazione in piazza contro il ddl Zan

I promotori: "E' una legge liberticida"

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Una manifestazione in piazza Napoleone a Lucca per dire no al ddl Zan. La promuove per venerdì (9 luglio) alle 21 ProVita e Famiglia onlus Toscana.

“La  manifestazione – spiegano gli organizzatori – sarà preceduta dallo srotolamento del nostro bandierone di 600 metri quadrati con la scritta restiamo liberi, per spiegare le ragioni di contrasto al ddl Zan, attualmente in discussione in commissione Giustizia del Senato. Noi riteniamo che una legge come il Ddl Zan che in realtà nega  ogni principio di libertà di espressione ed opinione non rappresenti una conquista di civiltà e di progresso.  Questa legge, se fosse approvata,  introdurrebbe nell’ordinamento giuridico italiano una censura alla libertà di pensiero producendo  un grave attacco alla famiglia specialmente  alla libertà educativa dei genitori garantita costituzionalmente.   E’ una  legge liberticida che mette a rischio i diritti dei  bambini e delle donne”.

“L’articolo 1  – sostengono i detrattori – introduce una visione etica e ideologica stabilendo in maniera vaga  cosa siano il sesso, il genere e soprattutto l’identità di genere rischiando  di avere pesanti conseguenze che  già vediamo oggi negli sport, con atleti trans che primeggiano nelle gare femminili, così come in altri campi più sensibili. L’articolo 7, che istituisce la giornata nazionale contro l’omofobia da celebrare nelle scuole di ogni ordine e grado viola il diritto di priorità educativa dei genitori. Già oggi usando la scusa della lotta al  bullismo si entra nelle scuole per trattare di argomenti  sensibili che riguardano la sfera più intima e profonda dei  nostri ragazzi e bambini. A nulla vale la cosiddetta clausola ‘salva idee’ (che già di per sé rappresenta un allarme) se questa rimanda chiaramente all’arbitrarietà del giudice. Questi, infatti, sarà tenuto a decidere se un pensiero è penalmente sanzionabile non in base a una norma precisa ma secondo la propria personale sensibilità. Queste modalità sono tipiche di ogni regime totalitario. Non permetteremo che ciò accada”.

 

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