Ex Manifattura, il clima torna incandescente: raccolte 1400 firme per l’iter partecipativo. Comitati pronti a manifestare foto

Le associazioni che hanno promosso la petizione dicono no all'alienazione e preparano sit in e striscioni per fermare la proposta della giunta

Resta incandescente il clima sul futuro dell’ex Manifattura Tabacchi. E mentre in Consiglio comunale approderà martedì prossimo (5 ottobre) una delibera per proporre l’alienazione di una cospicua sezione degli edifici, il “movimento” trasversale sorto per chiedere un processo partecipativo sul destino di quegli immobili si mobilita. Forte del successo della raccolta firme per la richiesta di un percorso partecipativo regionale sulla base della legge 46 del 2013, che possa interessare il recupero della Manifattura tabacchi di Lucca.

Sono molte le associazioni e i comitati che sotto l’egida di Lucca per la partecipazione chiedono a gran voce un processo partecipativo sul tema, l’amministrazione comunale, a sua volta, sembra intenta a procedere verso altra direzione. E sono proprio questi i soggetti intenzionati ad organizzare una forma di protesta, ancora da definire, con striscioni e sit in in occasione della seduta del Consiglio comunale, che – va precisato – si svolgerà a distanza.

Da questa parte della barricata si cerca, viene spiegato, di “tutelare l’interessare dei cittadini, interessandoli alle sorti della Manifattura, con un ottimo riscontro in termini di numeri”.
Sono 1400 le firme raccolte, ottenute in pochi giorni nel mese di settembre e già depositate, con la relativa domanda, come documenta la pec indirizzata alla Regione Toscana. Ampiamente superato il quorum di 840 firme, grazie all’impegno dei volontari di Uniti per la Manifattura e Salviamo la Manifattura.

“Ci aspettiamo che questa amministrazione comunale, che si dichiara democratica, sia attendibile quando dice di rispettare e tenere in considerazione un processo partecipativo della cittadinanza sulle sorti della Manifattura tabacchi – dice Paolo Pescucci di Salviamo la Manifattura -. Abbiamo raccolto 1440 firme, non ci aspettavamo tale interesse da parte della cittadinanza, questa è una grande dimostrazione di quanto l’opinione pubblica ha a cuore le sorti di un bene considerato di interesse storico, quale la Manifattura tabacchi. Con questa iniziativa i lucchesi attendono dal Comune e dal sindaco delle risposte che siano rispettose del processo partecipativo scelto”.

Sarà infatti il Comune di Lucca a decidere se accettare o meno la proposta, dopo una fase istruttoria aperta dalla Regione Toscana, che potrebbe arrivare entro marzo o aprile, forse anche dopo le elezioni amministrative e con una nuova giunta.
Lo scorso 24 settembre a Palazzo Pfanner, sempre sul tema della Manifattura di Lucca, in un’assemblea tenuta da Music Innovation Lab, è stata avanzata una nuova proposta, che sfrutterebbe la naturale propensione della città per il mondo musicale.
“La proposta di Muscic Innovation Lab non ci dispiace – ammettono i rappresentanti delle associazioni a tutela della Manifattura -, perché è frutto di un processo partecipativo da cui è nato un progetto tangibile e concreto, che tiene conto dell’aspetto economico ed è straordinariamente aderente alle caratteristiche della nostra città”.

Cosa accadrebbe se l’amministrazione comunale, che porta in Consiglio l’alienazione di una parte dell’edificio, scegliesse di proseguire sulla sua strada?

Sarebbe un fatto molto grave perché ignorerebbe le richieste dei cittadini che ci sono pervenute con 1400 firme raccolte – dice Virginio Giovanni Bertini ex sindacalista di Cgil e memebro di Uniti per la Manifattura -. La raccolta delle firme è stato un momento burocratico, ma anche di inchiesta, perché la gente vuole essere coinvolta e non è più disposta ad accettare scelte calate dall’alto. Queste scelte del sindaco vanno completamente in contrasto con il processo partecipativo che abbiamo proposto, la Manifattura va recuperata nella sua interezza”.

Contraria alla vendita anche Gemma Urbani di Uniti per la Manifattura: “L’idea del sindaco, di vendere parte della Manifattura, mi pare molto vecchia, già sentita e poco conveniente per la città. Diciamo no a soluzioni spezzatino, soprattutto se avanzate da parte di una giunta che sta arrivando a fine mandato. Stiamo svendendo un bene pubblico importante per la città”.

L’amministrazione però sembra accelerare sulla proprio proposta e martedì 5 ottobre, si terrà il Consiglio comunale sull’alienazione della Manifattura.
Saremo in prima linea per manifestare il nostro dissenso, prima, durante o dopo la seduta del Consiglio comunale – conclude Virginio Giovanni Bertini -. Anzi faccio un appello a tutti per presentarsi con striscioni per protestare contro una svendita di parte dell’immobile e ribadire la volontà di avviare un processo partecipativo”.

L’iniziativa gode del sostegno anche di Europa Verde Toscana: “Oggi – spiega infatti Eros Tetti – i comitati lucchesi hanno scritto un momento importante nella storia della politica cittadina consegnando alla regione oltre 1400 firme per richiedere il percorso partecipativo su un bene collettivo come la ex manifattura, una battaglia simbolica che può essere estesa a tutta la città. Un’occasione da non perdere per rilanciare la città in un momento così difficile e complesso che l’amministrazione comunale colga l’occasione per avanzare in una nuova direzione che porta dalla democrazia rappresentativa alla democrazia reale. Per noi di Europa Verde la partecipazione è alla base di ogni nostra azione e visione politica, il nuovo mondo dovrà poggiarsi obbligatoriamente su questo pilastro fondamentale che potrà aiutarci a passare dalla società dei consumi alla società della sobrietà e delle comunità. La legge regionale della partecipazione affonda le sue radici nello statuto della Toscana, un caposaldo della nostra cultura al quale nessuna forza politica può negare udienza”.

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